Capitolo 34

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Come dal risveglio di ogni piccolo sogno, fui costretta a staccarmi da quelle dolci labbra.

《È meglio andare, adesso. 》sussurrai a malincuore, se fosse stato per me sarei rimasta ancora lì, persa nelle braccia e nella bocca di quel ragazzo.

《Va bene. 》Disse un po' dispiaciuto anche lui.

Mi alzai dalla sedia, dirigendomi verso la porta. 《Dafne... 》mi chiamò con quella sua voce calda. Mi voltai verso di lui. Per un attimo pensai mi volesse parlare della precedente discussione avuta con Shane, ma non toccò quel tasto. 《A che ora finisci domani al club? Giornalino scolastico, vero? Sai vorrei che pranzassimo insieme. Ti va? So che sarebbe un po' affrettato ma, mi piacerebbe presentarti ai miei amici. 》

Adoravo quel suo modo di fare, ogni volta che era nervoso sembrava facesse mille domande o mille affermazioni, così da ampliare senza sosta l'intero discorso. Annuii lasciandogli un semplice bacio sulla guancia. 《all'una e mezza. 》

《Perfetto!!》saltò quasi di gioia. 《Andiamo? 》Domandò una volta tornato in sé.

《Andare dove? 》Chiesi io, forse cadendo dalle nuvole.

《Ti accompagno, la sera è pericolosa per una fanciulla. 》disse con fare quasi da cavaliere. Sorrisi di rimando, non me lo sarei mai aspettato.

La notte fece ombra ai nostri lenti passi. Il buio e il rumore della natura rendevano tutto più magico. Brandon non ci pensò due volte e mi prese la mano così saldamente da farmi sentire sicura, protetta. Mi era sempre capitato di passeggiare sola la notte, ma questa non era una di quelle sere. Adesso non ero da sola, c'era lui con me.

Mi orientai molto facilmente, ma non avevo intenzione di ritornare direttamente nella baracca. Lo trascinai in quel luogo, quello stesso posto dove per la prima volta lo incontrai. Una volta arrivata lasciai la sua mano, presi da terra una pietra e la feci saltellare sull'acqua 1...2...3..

《Complimenti, sei molto brava. 》mi prese in giro Brandon con fare quasi da bambino.

《Ho avuto un buon maestro!!》sorrisi facendogli la linguaccia e prendendo un altro sasso.

《Ah e chi sarebbe? Dovrei preoccuparmi? 》 sorrise con un fare malizioso. I suoi occhi verdi illuminati dalla luna, mi fecero dubitare un secondo.

《Che idiota.》sorrisi prendendolo in giro.

Lanciai un altro sasso, questa volta fece solo due salti. Seguii l'andamento quei piccoli cerchi concentrici. Alzai gli occhi al cielo, osservando un punto ben preciso.

《Chi hai chiamato idiota? 》 disse Brandon avvicinandosi, nonostante ciò notò il mio sguardo perso in un punto specifico. 《Cosa guardi? 》 chiese stringendo la mia mano, per richiamare l'attenzione.

《La prima stella del mattino. 》 Brandon non contestò la mia osservazione, tutti sapevano che in realtà era Venere, eppure mi piaceva definirla così.

《Da piccolo mia madre diceva  "ogni volta che qualcuno muore,  nel cielo nasce una stella.
In essa batte il suo cuore,
E per questo così tanto brilla." 》 Brandon parlava con una sorta di malinconia dipinta sul volto, forse per questo ascoltai con molta più attenzione ciò che diceva. 《Che stupida quartina, forse l'aveva invitata lei solo per farmi sorridere. 》

Rimasi in silenzio, non avevo il diritto di parlare, forse era meglio così, non sapevo cosa dire. Il gelo che però si impossessò de suoi occhi, mi fece rabbrividire, dietro la sua figura vi era la storia sconosciuta, ma sicuramente dolorosa.

Continuammo il percorso sempre mano nella mano, ma il silenzio regnava sovrano fra noi. Forse una ferita gli si era aperta, non proferire parola era la migliore cosa.

Desiderai per tutto il cammino, che quel tempo non finisse mai, che la baracca fosse più lontana possibile. Povera illusa. Povera illusione.

《Bene... 》dissi, dopo essere giunti sull'uscio della mia baracca. 《Ci vediamo domani allora. 》Per quanto volessi rimanere a chiacchierare di quanto fosse bello passeggiare a chiaro di luna con lui, l'imbarazzo non mi lasciò scampo. Decisi quindi di salutarlo semplicemente e di aprire la porta della baracca.

《Non mi dai nemmeno un bacino? 》disse con quel suo fare da bambino, mettendosi con le labbra a bocca di pesce.

Gli lasciai un semplice bacio sulla guancia. 《Accontentati! 》Gli feci subito la linguaccia ed entrai direttamente nella stanza con un sorriso stampato sulle labbra.

《Allora? Cosa hai deciso? 》Sussultai sentendo la voce di Charlotte alle mie spalle.

《Esisteva una decisione? 》Domandai buttando l'orologio da taschino sul letto e andando in bagno per prepararmi per la notte.

《Ovvio... 》aspettò un po' prima di concludere la frase. 《Shane vero? 》

《Come scusa? 》Sputai leggermente infastidita dal suo comportamento.

《Hai davvero preferito Brandon a Shane? 》Fu quasi esterrefatta come se davvero avesse pensato che avrei "scelto" Shane.

《Shane non è in gara! 》Sentenziai ritornando della stanza da letto.

《Non è in gara, ma cosa dici? Visto come ti guarda! 》Charlotte era già nel letto che finiva di limarsi le unghie con quell'aggeggio infernale. Ragionai su ciò che mi stava dicendo. Shane come mi guardava? Scossi il capo, infilandomi nel letto.

《Non è proprio il mio tipo. Mi fa innervosire ogni volta e in più un giorno mi stava aggredendo senza ragione. 》Di colpo però mi venne in mente quella serata in seguito alla litigata tra me e Charlotte, forse in quel caso, solo in quel caso, poteva andarmi a genio. La mia compagna di stanza scoppiò in una fragorosa risata, quasi come se lei avesse capito tutto della vita.

《Dimmi quando te ne renderai conto! 》Sussurrò prima di augurarmi la Buonanotte.

Sapevo benissimo che fra me e Shane c'era una sorta di feeling, eppure non riuscivo ad ammetterlo, quasi come se, se lo avessi fatto, avrei rovinato ciò che si era creato. Conoscevo il nostro legame, ma non avevo intenzione di affezionarmi maggiormente a quel ragazzo. Forse per il suo modo lunatico di fare o forse perché avevo paura, un'immensa paura di arrivare al punto di tenere ad un'altra persona che, a lungo andare, sarebbe scomparsa dalla mia vita. Con Brandon era diverso, non sentivo alcun impegno maggiore, forse perché intendevo avere una semplice storia estiva. Che crudeltà utilizzare un ragazzo per il proprio egoismo, ma avevo intenzione di divertirmi e non di infilarmi in numerosi problemi che mi avrebbero rovinato la vacanza.

《Dafne sei sveglia? 》La voce di Charlotte era sottile, quasi come il filo della vita. Mi voltai verso lei e con gli occhi puntati sui suoi annuii. 《Quel tuo amico, Manuel, mi ha chiesto di uscire ma... 》Non le lasciai completare la frase.

Mi misi a sedere, elettrizzata dalla sua confessione. 《Davvero? Oh Dio, è bellissimo! Potremmo uscire in quattro qualche volta. Ti immagini? Sarebbe perfetto, avresti il mio appoggio e io il tuo. 》Gridai in maniera euforica.

Notai il suo sguardo, dapprima turbato, divenne incredibilmente contento. 《Non vedo l'ora allora. 》Sorrise, girandosi dall'altro lato 《Buonanotte adesso, sto morendo di sonno. 》disse infine, prima di ritornare al proprio riposo.

Mi voltai dall'altro lato, riprendendo la posizione precedente.

Non riuscivo a non pensare a quell'idea e soprattutto non riuscii a non pensare a Brandon, alle sue labbra e alle sue braccia. Ricordai quella incantevole passeggiata e quel momento quasi idilliaco che si era creato tra noi. Nella mia mente si parò la figura di Brandon che ripeteva le parole dette da sua madre.

Chissà forse anche tu sei una stella, papà.

Scossi il capo, mandando via quell'idea stupida che mi aveva annebbiato la mente. Si era fatto tardi, meglio dormire.

Angolo autrice.

Ecco un cosiddetto capitolo di passaggio, intendo di conseguenza di fare un doppio aggiornamento :) (mi bacio da sola hahah)

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