Una voce familiare, mi riportò alla realtà. 《Perché piangi?》 solo allora mi resi conto che il mio viso era rigato da delle lacrime che sembravano bruciare.
Cercai immediatamente di asciugare il mio volto con un gesto rapido e sicuro. Mi voltai, la sua figura snella mi fece quasi spuntare un sorriso. Quei suoi capelli castani e lisci, mi fecero sentire a casa e finalmente, mi resi conto che c'era qualcuno disposto ad ascoltarmi.
《Charlotte! 》 sorrisi nel sapere che era lei. Una faccia amica era da sempre quello di cui avevo bisogno, soprattutto in un momento delicato.
《Cavolo Dafne, inizio a preoccuparmi. 》Ormai si era avvicinata così tanto da riuscire a tenermi la mano in modo saldo e fermo.
《Charlotte non preoccuparti, è solo un po' di stress. Non si può fare nulla a riguardo, tanto vale non parlarne proprio. 》 il mio volto rivolto verso il basso, continuava ad essere rigato da numerose lacrime.
Charlotte mi strinse forte con un abbraccio materno, mi sentivo protetta dalle gracili braccia della ragazza al mio fianco.
《Calmati, va tutto bene. 》 sussurrò al mio orecchio, mentre continuava ad accarezzare le mie spalle per consolarmi.
《No, capperi fritti, non va per nulla bene. Ogni volta che mi sento debole o confusa, il dolore ritorna a prendere il sopravvento. Mi travolgente trascinandomi con sé. Questi sentimenti, queste delusioni, questi dolori, non riesco a scappare. Delle volte vorrei correre, dimenticando tutto e tutti, ma poi basta un attimo, i ricordi riaffiorano e ritorno, un ulteriore volta, in quel turbine che non intende fermare la sua corsa. 》 le lacrime divennero singhiozzi e io ormai ero arrivata al limite. 《Perché non riesco a non pensarci? Perché questi sentimenti ritornano proprio nel momento in cui penso di aver superato tutto? Perché non mi sento mai libera?》 ricordo mia madre dire che era inutile farsi domande che non troveranno mai una risposta ed ancora più inutile è stare fermi senza fare alcuno sforzo. Bisogna migliorare ogni situazione, si piangerà, si urlerà, si litigherà, ma prima o poi arriveranno quei momenti che ci cambieranno in meglio la vita, basta solo un po' di fede. Fede... Dio... esiste un Dio? Esiste Dio? Tutti coloro che cercano di divulgare la sua parola, lo fanno invano? La fede è una parola grossa, è una cosa grossa. Tutti infondo credono in qualcosa, le persone si aggrappano a qualsiasi cosa per andare avanti. Io stessa credo in Dio per riuscire a dare un equilibrio nella mia vita, ma questo spesso non basta.L'esistenza di Dio, molte volte mi fa dubitare di molte cose, eppure forse lui è l'unico appiglio per vivere felice, solo grazie a lui posso avere la speranza che un domani rivedrò mio padre.
《Dafne, su calmati, adesso si risolverà tutto. 》 Charlotte forse un po' sconvolta, cercava in tutti i modi di tranquillizzarmi.
《E se nulla si dovesse risolvere? 》stordita e un po' sotto shock non sapevo cosa stavo dicendo.
《Allora non smettere di sperare.》le parole di Charlotte continuavano a rimbombarmi nella testa.
Le lacrime non promettevano di fermarsi, al contrario iniziarono a scendere più velocemente, ringraziai con tutto il cuore di essere consolata da Charlotte, era l'unica che non aveva bisogno di parole per capire i miei sentimenti.
《Dafne...》nemmeno lei riusciva a trovare le parole giuste, ma quell'abbraccio era più che abbastanza.
《Ti va un bel gelato? 》Charlotte sembrava una mamma che non potendo consolare la figlia, cercava, di conseguenza, un modo per farle venire il sorriso.
Lei ci stava riuscendo particolarmente bene. Sorrisi e annuii più volte.
《Sarà meglio che tu li porti nell'alloggio, non intendo andare in giro facendo sfoggio dei miei occhi a bombolone. 》cercai di smorzare un po' la tensione e stranamente, non mi venne difficile farlo.
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Random Walk
RomanceDafne è una giovane ragazza che viene costretta dalla madre a trascorrere l'estate in un campo estivo, dove farà diversi incontri, alcuni molto interessanti, che l'aiuteranno a crescere. #Estratto dal Prologo# Il silenzio è assordante. Ti travolge...