So che non è molto attinente, ma ho adorato quest'immagine.
Buona Lettura e grazie a tutti, mi emoziono leggendo i vostri pensieri, un bacio
-GCDreamer
《Chi ti ha fatto questo? 》Domandò quando finalmente fummo soli e scostando i capelli dal mio viso.
《Nessuno. 》Risposi convinta, sapevo che si sarebbe arrabbiato, ma non avevo intenzione di mettere Brandon in cattiva luce, più di quanto non fosse già.
《Mi prendi per il culo? 》Domandò ironico, non lasciando la presa del mio braccio. 《Vorresti dirmi e nessuno ti ha fatto uscire un livido da un momento all'altro? Ti ricordo che stamattina non avevi nulla. 》Affermò ancora più arrabbiato e con uno sguardo abbastanza famelico, da una parte però mostrava il suo essere preoccupato.
《È stato un'incidente. 》Risposi solamente guardando verso il basso, non riuscivo a sorreggere il suo sguardo.
《Un'incidente? Ma a chi vuoi darla a bere. Cosa ti ha fatto? 》Ormai era furibondo, se non avessi risposto sinceramente, probabilmente mi avrebbe mandato a quel paese senza pensare al resto.
《Cosa ti ha fatto, chi? 》Domandai, volevo evitare di rispondere anche se sapevo che prima o poi sarei stata obbligata a farlo.
《Dai, cazzo, cerca di essere seria, sei stata tutta la mattinata con Brandon e provi anche a fare la finta tonta? 》Notai un pizzico di gelosia nel suo modo di parlare.
《Ti ripeto, è stato un'incidente. 》Cercai di girare le parole, forse sarei riuscita a farmi credere una volta per tutte.
《Dafne, mi sto incazzando davvero, incidente o meno, dimmi quello che è successo. 》Non mi chiamava mai con il mio nome e mi sembrava così fantastico sentirlo che quasi non pensai più all'accaduto.
《Va bene. 》Mi arresi, sapevo che non potevo durare molto contro la sua testardaggine. 《 Abbiamo litigato. 》Ammisi e il viso di Shane divenne ancora più cupo, forse credeva che Brandon mi avesse picchiato. 《Non è come pensi, l'ho afferrato per impedirgli di andarsene e lui mi ha spinto. 》Confessai con lo sguardo rivolto verso le mattonelle.
Shane strinse la mascella e serrò i pugni e iniziò a dirigersi verso la mensa, sicuramente sarebbe andato alla ricerca di Brandon per picchiarlo.
《Non è stata colpa sua. 》Cercai di fermarlo, anche se non riuscivo a muovere un piede, potevo provarci parlando. 《Ho perso l'equilibrio e sono sbattuta, tutto qui. 》
Shane sembrava non prestarmi ascolto o almeno il suo atteggiamento mi dava da pensare questo. Invece si voltò e si avvicinò sempre di più a me, mi sfiorò la guancia con il livido, mi ritrassi per il leggero dolore.
《Non doveva azzardarsi a sfiorarti, nemmeno con un dito. 》Disse convinto. Il suo volto che era stato così duro, ora sembrava calmo e tranquillo, quasi rilassato.
《Non fare cazzate, non voglio che lo prendi a pugni. 》Non riuscii a frenare quella bocca, non era detto che lui volesse per forza picchiarlo, al contrario, ma qualcosa mi spinse a dire quelle poche parole, forse si trattava dell'intera situazione.
Il suo viso era spaesato, non si aspettava quella affermazione o probabilmente ci stava pensando un po' su. 《Per questa volta non gli torcerò un capello. 》Rispose dopo un po', lasciandomi sperare che la frase fosse conclusa. 《Ma se la prossima volta ti sfiora, giuro che lo ammazzo. 》Strinse i pugni, ancora più forte, ma poi mi abbracciò quasi ci tenesse davvero a me.
Non mi aspettavo quel gesto, a dire il vero nessuno se lo poteva aspettare, ma era stato così dolce che mi persi fra le sue possenti braccia. Mi sentii protetta e finalmente al sicuro.
《Meglio andare. 》Dissi, interrompendo quel magnifico momento.
《Non vuoi che qualcuno ci veda? 》Domandò Shane infastidito. 《Non vuoi che Brandon lo sappia, vero? 》Il suo sguardo si fede più duro, ma sapevo che in fondo capiva la mia motivazione.
《Voglio solo andare, stamattina non sono stata presente al club e ho un articolo da scrivere. 》 Cercai di non rispondere alle sue domande, sapeva già che non amavo far sapere a Brandon di stare con un altro ragazzo.
Shane si rassegnò e dopo aver annuito, decidemmo di dirigerci verso il club.
《Quindi vorrai finalmente consegnarmi quel famoso articolo? 》Scherzò, con il fare quasi da bambino.
《Se riuscirò a scriverlo. 》Ammisi, guardando per terra.
《Perché non hai fiducia nelle tue capacità? 》Domandò Shane quasi come se mi stesse chiedendo se volevo una caramella.
《Perché il mio primo articolo è stato considerato inadatto. 》Gli lanciai una piccola frecciatina, scoppiando a ridere vedendo il suo viso imbarazzato.
《Questo è perché hai utilizzato frasi fatte. 》Cercò di giustificarsi, mentre entravamo nell'aula del club.
《Finalmente, pensavamo di avervi perso. 》Esclamò Abigail quando giungemmo finalmente lì. Non mi ero resa conto fosse passato tanto tempo da quando eravamo tutti in mensa.
《Stiamo bene. 》Commentò Shane un po' infastidito e forse anche imbarazzato, lo era sempre quando si massaggiava la nuca con la mano destra.
Tutti accorsero intorno a noi e mi guardavano con una faccia stupita, forse si erano accorti del livido. Solo allora mi resi conto che i capelli non colpivano del tutto il trauma.
《Su forza, dobbiamo lavorare. 》Venne in mio soccorso Shane e subito dopo mi fece un piccolo occhiolino.
Andai alla mia postazione, aprii il tipico foglio bianco di Word e scrissi. Le parole si susseguivano nella mia mente e in seguito venivano digitate sulla tastiera del computer, lettera dopo lettera, parola dopo parola, frase dopo frase, finalmente riuscii a portare avanti il lavoro. Gli altri cominciavano a migrare verso la mensa, non mi ero resa conto si fosse fatto tardi.
Tutti, uno per volta, mi salutarono e ultimo fu Mitch che mi augurò ancora una volta "in bocca al lupo". Fu arduo ma alla fine, mi sentii realizzata. Rilessi tutto ciò che ero riuscita a scrivere, apportando le giuste modifiche. Non era ancora finito, ma ero sulla retta via, pensai, poggiandomi sullo schienale. Mi guardai intorno, il posto era vuoto o meglio veniva riempito solo dalla presenza di un'unica persona. Shane.
《Hai terminato? 》Domandò, era appoggiato alla grande scrivania con le braccia strette al petto e le gambe incrociate. 《Allora? 》Mi chiamò all'attenzione quando mi persi in quel suo volto.
《Non è ancora pronto. 》Confessai, sapevo che non potevo consegnarlo.
《Mh, capisco, speravo di riuscire a leggerlo in serata. 》Affermò, dirigendosi verso la porta. 《Sarà meglio andare a cenare. Mi invitò ad uscire dalla stanza. Annuii.
La cena fu ottima e la compagnia ancora di più. Gli amici che mi ero fatta, erano fantastici, non vidi Brandon, ma sinceramente non ci pensai più di tanto. Per la prima volta la mia mente ebbe impressa la figura di Shane e si ribellava se solo cercasi di mandare via quell'immagine. Quel ragazzo era dannatamente testardo, schietto, scontroso, bello, gentile e adorabile. Cinque parole mi ronzavano in testa: "Quanto avrei voluto fosse mio",
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Random Walk
RomanceDafne è una giovane ragazza che viene costretta dalla madre a trascorrere l'estate in un campo estivo, dove farà diversi incontri, alcuni molto interessanti, che l'aiuteranno a crescere. #Estratto dal Prologo# Il silenzio è assordante. Ti travolge...