《Tu non sarai mai sola, Ninfa. 》 ripeté la stessa frase di prima, aggiungendo quel maledetto soprannome che in un attimo stregò il mio cuore.
Non dissi nulla, non risposi a quella sua affermazione, decisi di godermi il momento mantenendo il silenzio e cercando di Poter rimanere in quella posizione il più tempo possibile.
Passarono cinque minuti, ma a me sembrò un solo secondo. Lui si allontanò dal mio corpo. Sentii immediatamente la mancanza di quel contatto. E quella non era la stessa sensazione provata abbracciando Brent. Al contrario, era diverso. Quel contatto era sentito, consolatorio e strano. Strano perché suscitò in me un'emozione particolare. Come se fosse passato un uragano che aveva stravolto tutto ciò che mi circondava, ma mi aveva lasciato lì ferma a osservare ciò che mi stava succedendo.
《Perché non ti siedi? 》spezzò quel silenzio facendomi accomodare su quella pietra. Mi resi solo allora conto dei miei abiti poco consoni rispetto l'ambiente.
Decisi di non pensarci, sarebbe stato inutile farmi dei problemi quando ormai era troppo tardi per risolverli.
Notai invece l'abbigliamento sempre perfettamente di Shane. Pantaloncini di tuta, simile a quelli dei calciatori, una maglietta nera e una felpa grigia. Mi resi conto solo allora che portava una specie di fascia intorno alle mani. Quel panno bianco era leggermente macchiato di sangue. In effetti Shane aveva le nocche arrossate e in alcune parti della sua grande mano aveva anche degli tagli superficiali.
Lo scrutai con molta attenzione mentre lui toglieva accuratamente quei nastri. Al suo collo aveva anche un asciugamano nera che subito prese in mano e si avviò verso il ruscello che continuava imperterrito il suo cammino. Ammirai le sue spalle illuminate da un lampione in lontananza. Pensai a ciò che stesse facendo, si vorrà dare una rinfrescata probabilmente. Mi guardai intorno vedendo che dal suo zaino spuntata una foto che lo raffigurava. La foto non era completa. La mia curiosità mi avrebbe spinto a prenderla in mano e scrutare bene cosa fosse. Ma non lo feci.
Lo vidi voltarsi e con quella asciugamano bagnata lo vidi avvicinarsi a me. La nostra distanza si ridusse sempre di più. In un istante i miei occhi potevano solo guardare i suoi neri come la pece con delle pagliuzze proprio vicino alla pupilla di un marroncino chiaro che faceva da contrasto e rendeva quello sguardo stupendo. Una sua mano umida accarezzò il mio viso leggermente. Sussultai a quel contatto ma successivamente mi lascia andare al suo tocco.
L'altra sua mano accarezzava la mia coscia. Sussultai una seconda volta sentendo quelle lunghe dita che vagavano liberamente sul mio corpo. La sua mano era scesa sempre di più, mentre i suoi occhi non mi facevano pensare a ciò che succedeva. Distolse lo sguardo dal mio, concentrandosi principalmente sulle mie gambe congelate a causa del continuo freddo. Notai come teneva ben salda quell'asciugamano che prima aveva intorno al collo.
Restai immobile al suo tocco come se stesse esercitando una qualche magia assurda. Alzò la mia gamba, mentre io cercavo di coprire quanto più possibile le mie parti intime con quello straccetto. passò l'asciugamano bagnata sui miei piedi sporchi, levando via accuratamente ogni minima traccia di fango e sporcizia varia. Sorrisi per un secondo pensando a quanto tanto si stesse impegnando per me e si stesse preoccupando dei piccoli tagli sui miei piedi causati dal terreno.
《Facevi attività fisica? 》non so quanto potesse essere attinente quella domanda, al contrario non credevo proprio che lo fosse. Volevo solo cercare di chiarire una mia piccola curiosità.
《Prendevo soltanto a pugni uno stupido sacco. 》disse solamente continuando imperterrito il suo lavoro.
Per quanto fosse strano ciò che stesse facendo, non mi importava minimamente, al contrario il mio unico pensiero rifiniva sull'attività che precedentemente stava compiendo. Ero più che sicura che anche se stava prendendo a pugni un sacco da box, lo faceva con molta foga, causandosi di conseguenza dei piccoli e insignificanti tagli sulle nocche arrossate. Forse pensava a qualcosa che lo faceva infuriare e di conseguenza colpiva sempre più animatamente.
《È meglio che io torni da dove sono venuta. 》cercai di alzarmi, sperando che il discorso si fosse completamente concluso. Sperai in vano, appena cercai di mettermi in piedi, lui mi fece risedermi.
《È vero sarà meglio tornare nella baracca, ma non ti lascerò andare da sola. 》disse e senza penarci due volte mise l'asciugamano nello zaino coprendo completamente la foto, lo chiuse e se lo mise in spalla. Si avvicinò sempre di più a me e senza nemmeno chiedermi il permesso mi prese in braccio a mo' di sposa. Mi avvinghiai al suo collo, sentendo un suo odoro inebriante. Un mix tra profumo e sudore che rendeva il suo modo di fare ancora più bello e incredibilmente sexy. I suoi passi erano piccoli ma costanti, il viaggio sembrava così breve e io speravo solamente potessi avere un po' più di tempo da poter passare con lui, o meglio, a contatto con il suo corpo muscoloso.
Mi sentii protetta da quelle forti braccia e non viaggiai più con la mente, mi lasciai trasportare da quel suo movimento e per un attimo mi stupii pensando che non mi ero nemmeno ribellata alla sua volontà di prendermi in braccio e venire trasportata in quel modo elegante e raffinato. Pensai a come le donne romane, vestite di rosso, aprirono questa tradizione. Dopo il loro matrimonio, prima di entrare in casa si facevano prendere in braccio, così da non inciampare a causa del vestano ingombrante e non portare sfortuna ai novelli sposi.
Chiusi gli occhi assaporando quella bella sensazione. In poco arrivammo davanti al mio alloggio. Per un attimo ero quasi dispiaciuta di non poter stare più con lui. Quel momento stava per terminare e non sarebbe tornato più indietro.
Mi lasciò andare da quella presa direi mortale per il mio povero cuore infatuato. Ero su un gradino che mi rendeva quasi alta quanto a lui. Da sempre ho avuto una statura bassa.
《Grazie.》spezzai quel silenzio diventato ormai di troppo fra di noi.
Lui si avvicinò sempre di più al mio viso. Il mio respiro si fece più pesante. Sentii il suo sulle mie labbra. Poco e quello sfioramento sarebbe diventato un vero e proprio bacio. La sua mano prese il mio collo, facendomi avvicinare ancora di più a lui.
Poi...
Mi lasciò un delicato bacio all'angolo della bocca.
《Buonanotte, Ninfa.》 sussurrò al mio orecchio, mandando diverse scosse lungo il corpo.
Si allontanò e io senza indugio tornai nel mio alloggio, sperando che il mio viso non fosse diventato tanto rosso dal tremendo imbarazzo.
Mi buttai sul letto e con le dita iniziai a sfiorare l'angolo della mia bocca ripensando alle sue labbra e ai suoi incredibili occhi.
Non so quanto tempo passò e dopo aver fantastico un po' con la mente, fui finalmente accolta nelle dolci braccia di Morfeo.
Angolo autrice.
Spero il capitolo vi sia piaciuto, pubblicizzo la storia di ForeverTogheter04. Andate a leggere "ForeverTogheter" di questa dolcissima scrittrice.
A presto e alla prossima
GCDreamer
STAI LEGGENDO
Random Walk
Roman d'amourDafne è una giovane ragazza che viene costretta dalla madre a trascorrere l'estate in un campo estivo, dove farà diversi incontri, alcuni molto interessanti, che l'aiuteranno a crescere. #Estratto dal Prologo# Il silenzio è assordante. Ti travolge...