Problem

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Ce l'hai fatta già altre volte,
e ti ripeti che sei forte,
che dopo tutto anche questa passerà..
                                       ***
Lo so che non è normale chiamarlo all'una di notte, ma mi sento una disperata a non sapere dove sia.
Clicco sul nome di Brad con il dito tremante.
Nemmeno due squilli che parte la segreteria.
Ha attaccato lui.
Gli scriverò un messaggio.
Digitai presto il tutto:
Dove sei finito? Mi manchi. È tutto un casinò qui.
Premetti il tasto invio e sospirai.
Buona notte anche a te Brad..

La sveglia. La scuola. Mi vestii con jeans stracciati e felpa larghi.
Mi feci uno chignon e applicai il trucco necessario per non sembrare uno zombie.
E ora come ci vado a scuola?
Uscii dal bagno e sobbalzai quando in salotto c'erano tre uomini vestiti in nero.
<Chi sono?> chiesi a Wendy.
<oh.... ehm...> balbettò lei ma Kevin la bloccò
<sono amici di Brad.> disse e in uno scatto fulmineo balzai vicino a quei tre.
<Brad? Brad Entan sapete dov'è..?> chiesi in preda all'ansia.
Il tipo guardò Kevin che scosse la testa.
<non lo so.> rispose
Fanculo. Andate a quel paese tutti.
Sbuffai e uscii fuori da qui sbattendo la porta.
Quei tipi erano davvero strani. Non per gli occhiali da sole neri e il micromicrofono che avevano nell'orecchio, ma perché avevano un'aria strana. Non saprei come definirli.
Feci spallucce e mi incamminai.
Arrivai a scuola a piedi.
Tra meno di tre minuti le lezioni sarebbero iniziate.
Mi recai nell'aula di cinese.
Fortunatamente il prof era voltato di spalle.
Mi sedetti all'unico banco libero.
Perché Wendy e Kevin non venivano a scuola?
<Bene, bene... Santana pensi che la scuola sia una giostra, dove puoi saltare tre giorni di fila..!> mi urlò il prof.
Ma che problema hanno tutti?
L'università è una scuola facoltativa. Se non vengo a loro non importa.
<Prof siamo all'università non al liceo. E poi ero malata!> sbuffai.
<Che scurrilità questi giovani d'oggi! Nemmeno serietà per la scuola! Gioventù in preda al delirio!> borbottò lui in tono monocratico.
Sferrai il sorriso più falso che avevo per mettere fine a questa discussione.
<Bene. Oggi faremo un tema sulla menzogna. Lo farete nella vostra lingua madre e poi ve lo porterete a casa per tradurlo in cinese! E non voglio che vediate da Google Traduttore!>
urlò con quella sua voce fastidiosa.
La menzogna. Beh ho a che fare con la menzogna ultimamente.
Misi penna su foglio e incominciai a scrivere dell'ingiustizia delle persone sul mentire per i loro scopi.
Sulla bellezza della sincerità e gli aspetti bruschi della menzogna.
Scrissi anche sulla sfiducia che è dovuta dalla menzogna.
Scrissi tutto senza fermarmi un attimo.
Ero fiera del mio lavoro.
Avevo scritto ciò che pensavo.
La campanella suonò e mi recai al mio armadietto.
Quando lo apri volò un biglietto.
Sarà l'invito ad un party dove non andrò..       Ma invece no, era un semplice foglio bianco con la scritta in corsivo delicata ma dura.
Lessi chi me l'aveva lasciata e mi pietrificai quando c'era la firma di Brad.
Perché mai lasciarmi una lettera?
La devo leggere? Sì.
Sunrise.
Ho cercato di scaldarmi con l'alba e il sole del mattino, col traffico lento che riprende vita insieme al mio corpo, ai miei pensieri.
Ho pensato che pensarti è un fuoco lento che brucia i silenzi, che tiene compagnia nei momenti peggiori.
E volerti è uno stupido refuso, un errore bellissimo da cui non riesco a liberarmi.
Ti amo. Tornerò..
Brad Entan.

...
Mi accorsi solo dopo che il foglio era bagnato da tante lacrime. Le mie lacrime.
Non sapevo lui dove fosse. Non ne avevo idea.
Ma sapevo solo che era lontano da me.
Mi mancava come l'aria che respiro.
Ma perché mi fa questo?
È immenso il dolore. Ma ha detto che tornerà e io gli credo.
Però non voglio aspettarlo troppo a lungo altrimenti rischio di uccidere me stessa.
Ma dove diavolo è, e perché non dirmi nulla?
Mi buttai nel bagno e lasciai alle lacrime scorrere.
Era tutto così confuso nella mia mente.
Che pena. Sperare, intendo.
È la pena di chi non sa rinunciare.
<Kess!> mi sentii chiamare.
Mi voltai e vidi Gelsa. Oh no.
<ciao.> dissi chiudendo la lettera all'istante e mettendomela in tasca.
<che nascondi?> chiese notando ciò che avevo nascosto.
<non sono affari tuoi.> dissi e le passai accanto per uscire dal bagno.
Nell'istante che la sorpassai lei mi sfilò il foglio dalla tasca.
<Ridammelo.> dissi afferrandolo ma lei non mollava la presa.
<no. Prima voglio leggerlo.> disse con un ghigno.
<senti Gelsa, non ho tempo da perdere con te e non sono in vena delle tue stupide frecciatine, non mi far perdere la pazienza altrimenti ti ritroverai un'altra volta a terra con un altro bugno sul tuo bel visino..> la minacciai e fui sorpresa delle mie stesse parole.
Lei sussultò e stranamente mi restituì il foglio.
<per la cronaca sarai tu a prenderle da me..> disse lei con la sua voce da Mrs antipatia.
Le lanciai un occhiata e poi me ne andai.
Corso di spagnolo.
Mi sedetti ad un banco e ascoltai la lezione che durò poco.
Decisi di saltare la lezione di letterature ed andai nella caffetteria qui vicino.
Ordinai un caffè e mi sedetti su uno degli sgabelli.
Mentre bevevo un sorso per poco non mi affogai quando qualcuno mi diede una pacca sulla spalla.
<Hei Kess!> disse Gwen.
Bene. Quando non voglio aprire dialoghi con nessuno e vorrei solo starmene un po' per conto mio, il cielo mi manda dieci persone al giorno con cui intraprendere una chiacchierata.
<Gwen..> dissi.
<Salti la lezione?> chiese lui
Annuii.
<Sono molto stanca e avevo bisogno di riflettere..> risposi
<riflettere tu? La figlia di Michel Santana? Il giocatore di football più forte che ci sia mai stato?> chiese ridendo
Come faceva a saperlo?
E poi cosa c'entra?
<non c'entra.> lo ammonii
<Scherzi bella?! Vorrei avere io un padre con tutta questa fama!> disse lui.
Sorrisi, parlare di mio padre mi metteva nostalgia.
<La fama non conta. Mio padre e mia madre mi mancano.... ma poi perché ne sto parlando con te!> gridai
Lui sorrise. <vedi ci stiamo conoscendo meglio..> disse lui con un ghigno.
<okay...> dissi imbarazzata.
<sei fidanzata?>
<sì.>
Si? Io e Brad stavano ancora insieme, giusto?
Lui annuì.
<Ci vediamo in giro Kess!> disse dandomi un'ultima pacca sulla spalla.
<Aspetta... come facevi a sapere che fossi la figlia di Michel?> chiesi poiché volevo saperlo.
<La somiglianza è quella. Tiffany mi ha detto che portavi Santana. E due più due.. E poi noi due abbiamo giocato insieme! Non ricordi?> chiese
Noi? Io e Gwen?
<no, non mi ricordo.>
<Beh si. Mio padre era l'avvocato del tuo. E una volta ti ha portato a casa mia e abbiamo giocato..> disse facendo spallucce.
Ora ricordo.
La grande casa con le altalene e lo scivolo.
Quando mi fratturai una mano per colpa di un bambino che mi aveva spinto dall'altalena.
<Tu sei.... tu sei quel moccioso che mi spinse dall'altalena?> chiesi sbalordita.
<Finalmente ci sei arrivata!> disse lui ridendo.
Risi anche io e lo salutai con un cenno della mano.
Controllai il telefono per vedere se ci fossero nuovi messaggi da parte di Brad.
Nulla.
Mi venne una fitta quando l'ultimo che gli avevo scritto era stato letto.
Ne scrissi un'altro.
Brad mi manchi molto. Puoi spiegarmi dove sei? E perché non torni? Ho ricevuto la lettera, ma non concepisco perché te ne sia andato.
Ti prego rispondimi. :/

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