Maledition

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Che scema che ero, venire a questo party era stato il più grande errore che avessi fatto.
Ma adesso avevo due scelte: andarmene da questa festa ormai disastrosa o rimanere, godermi la musica, l'alcol, il divertimento e le persone senza scrupoli e senza pensare a Brad.
Ma decisi di restare e non scappare in lacrime a casa. Dovevo essere forte, ma questa era la dimostrazione che lui era un bugiardo, che qualche ora prima diceva che non poteva dimenticarmi e adesso mi aveva dimenticata già per bene; ero sicura che mi avesse detto quelle cose solo per fregarmi e farmi tornare da loro.
Respirai e guardai la bottiglia di Whisky che avevo in mano, bevvi un lunghissimo sorso e poi raggiunsi Sellen in pista.
La musica era alta e incominciai a ballare senza sosta, a muovermi a ritmo di musica e a scuotermi. La mia schiena era contro quella di Sellen e i nostri bacini si muovevano all'unisono. Portai le braccia in aria con una mano libera e l'altra contenete Whisky e assieme alle braccia mossi i capelli a ritmo di musica.
Bevvi altro Whisky e continuai a ballare. Tanti ragazzi erano vicino a noi e si muovevano con me e Sellen. A quel punto mi venne un idea. La fermai e risi: <andiamo!> le dissi ridendo.
La presi per mano e la condussi verso la mia idea.
Passammo davanti ai miei amici... o ciò che erano, e condussi Sellen vicino al bancone.
Salii in ginocchio sullo sgabello e poi in piedi sul bancone: <Tu sei pazza!> gridò Sellen ridendo e salendo assieme a me sul bancone.
Continuammo a ballare e ci fu un boato e tanti applausi verso di noi.
Mi lasciai andare e continuai a muovermi.
Non ero ubriaca, ne pazza, mi stavo solo divertendo un po'.
D'un tratto vidi Brad arrivare in cucina, ma non mi fermai, non scoppiai a piangere e non scappai, semplicemente continuai a ballare e ridere. Il suo sguardo passò per tutto il salotto, mi stava cercando, ed io ero proprio sopra di tutti, poi guardò i nostri amici che gli indicarono il bancone e poi il suo sguardo si posò su di me.
Continuai a ballare e a scacciare tutte le cose negative.
Lui arrivò sotto il bancone e gridò un: <Che cosa stai facendo?> per sovrastare la musica.
Mi abbassai per parlargli e gridai un: <Mi sto divertendo!> dissi sorridendo per sembrare forte e insensibile.
Disse qualcosa ma non lo capii: <Cosa?> chiesi.
<Ti sei ubriacata perché mi hai visto con Alissa?!> chiese.
<Non sono ubriaca e non preoccuparti, che tu e Alissa state assieme a me non fa niente!> gridai per fargli sentire.
Lui parve confuso e turbato, ma annuì e io ripresi a ballare.
Sentivo i suoi occhi su di me per tutta la serata, ma in quell'istante fu come se spensi tutte le mie emozioni, come se la luce debole che era in me si era spenta ed era tutto, totalmente buio.
Ora che sapevo che anche l'ultima mia possibilità di essere felice era svanita, volevo essere felice a modo mio, ossia fare ciò che mi pareva, quando volevo, dove e con chi volevo, senza scrupoli e senza fregarmene, come gli altri facevano con me.
Sorrisi e smisi di ballare. Feci un respiro di sollievo e scesi dal tavolo, Sellen era ancora lì e io uscii fuori a fumare... si, esatto, andavo a fumare, perché era quello che volevo fare, non avevo bisogno di un babysitter che me lo impedisse, ero grande ormai.
Chiesi una sigaretta e un accendino in giro e uscii fuori, scesi le scale del palazzo e quando arrivai all'aria aperta, i miei capelli cominciarono a seguire il vento.
Mi strinsi in me stessa, poiché faceva abbastanza freddo.
Portai la sigaretta alla bocca, misi una mano davanti ad essa per coprirla dal vento e poi l'accesi.
Nel momento in cui la portai alle labbra sobbalzai quando una voce risuonò tra il silenzio: <E così adesso... fumi?> chiese una voce alle mia spalle.
Mi voltai e vidi Ryan, quello strano ragazzo misterioso che avevo conosciuto tempo fa.
<Hey, guarda chi si è fatto vivo: Ryan Spot!> esultai.
<L'unico e il solo!> disse lui.
<Dove eri finito?> chiesi ridendo.
<Un viaggetto, sono appena tornato dal Kansas, ero andato da un amico!> disse alzando le sopracciglia.
<Hai amici nel Kansas?> chiesi ricordando i miei brutti momenti passati lì.
<Si, soprattutto a Wichita..> disse con viso minaccioso.
Annuii e feci un tiro alla sigaretta.
<Vattene!> disse una voce alle mie spalle: Brad.
<Sono appena arrivato!> disse Ryan ridendo.
<Va via e lasciala in pace.> ripeté Brad a denti stretti.
<Come vuoi amico!> disse lui alzando le mani e andandosene.
Mi voltai verso Brad e alzai gli occhi al cielo, lo superai per andarmene ma lui mi prese il polso, strappò la sigaretta dalle mani, la gettò a terra e poi mi guardò negli occhi: <Sunrise se vuoi saperlo ho fatto sesso con Alissa solo per dimenticarti, perché volevo fartela pagare poiché hai detto di non amarmi, non immaginavo mi vedessi, sono un egoista, lo so, ma io provo ancora qualcosa per te, ho solo usato Alissa per toglierti dalla mia testa!> disse con occhi lucidi, ma ormai era tardi, non gli credevo più.
<E ci sei riuscito, mi hai dimenticata?> chiesi accompagnata dal fruscio del vento.
<No, pensavo a te mentre ero con lei!> ammise.
<Tu menti!> dissi strattonando il polso dalla sua mano calda.
<No, perché dici così? Sono sincero Kess!> disse.
<Brad, pensi che io non sappia che tu adesso mi hai detto di provare qualcosa per me, solo per farmi ritornare da voi, per farmi ritornare quella di prima... sono cambiata, o forse no, ma non ho intenzione di cambiare idea, adesso smettetela con queste scenate...> dissi seccata.
<Cosa?! No Kess, non è affatto così, loro hanno un piano: ossia allontanarsi da te così che tu ti senta sola e ritorni da noi! Io non ero d'accordo e ho fatto tutto il contrario! Io... voglio stare con te, passerei tutta la mia vita ad aspettarti pur di vederti accanto a me!> disse con voce tremante.
Mi passai una mano tra i capelli: <Non so a chi o cosa credere, sono confusa...> dissi.
Lui mi prese il volto tra le mani: <Lo so piccola, lo so benissimo, io ti starò accanto qualunque sia la tua scelta, scusami se sono stato stronzo in questo periodo, ma è un periodo buio un po' per tutti, e già il fatto che tu non stia accanto a me in questo periodo lo rende ancora più oscuro...> disse guardandomi dritto negli occhi.
<Mi manchi anche tu, ma non posso dimenticare ciò che mi hai fatto passare e ciò che ho visto stasera..> dissi lasciandomi andare tra le sue mani calde, il suo sguardo intenso, e le sue labbra umide.
<Io impazzirò forse nel cercarti, o nell'aspettarti e probabilmente soffrirò, ma ad arrendermi proprio non ci sto, per te sarei disposto a soffrire altre mille volte... volevo solo avvisarti.> disse spostando ripetutamente il suo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi, come se fosse tentato a baciarmi da un momento all'altro e cercasse consenso nei miei occhi.
Forse potevo fare un'eccezione! Mi mancava, e probabilmente troppo.
Lo guardai profondamente negli occhi per dirgli di baciarmi e lui sorrise, nell'istante in cui le sue labbra e il suo calore sfiorarono la mia bocca, mi sentii viva.
Le nostre lingue si trovarono e fu una sensazione fantastica, assaporai ogni parte della sua bocca e lui ogni parte della mia, il vento accompagnava l'atmosfera e le sue mani mi accarezzavano il viso accompagnando il bacio che si faceva sempre più intenso, come se entrambi lo aspettassimo da una vita intera.
Le sue labbra prendevano le mie e il suo sapore, Dio lo amavo!
Amavo quel calore, la mancanza di aria e le labbra unite, era qualcosa di magico.
Il mio Casio suonò per il cambio dell'ora e capii che era mezzanotte. Mi fermai e presi fiato.
<Buon compleanno!> dissi sorridendo sulle sue labbra.
<Sei il regalo più bello che abbia mai avuto..> disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Sorrisi e poi riprese parola: <Adesso baciami che voglio godermi ogni secondo di questo momento e delle tue labbra..> disse prendendo il mio labbro inferiore e mordendolo.
Quando stemmo per riunirci, una tosse interruppe quel bellissimo momento.
Lui si morse il labbro stizzito e vide chi lo chiamava: Alissa.
In quel momento potevo fare a botte con quella biondina che cominciava a irritarmi!
<Eccoti!> disse lei.
<Cosa c'è Alissa?!> chiese lui brusco.
La ragazza si avvicinò a lui e gli sorrise: <Non ti trovavo, mi mancavi già...> disse Alissa per poi piombare sulle sue labbra.
Rimasi spiazzata. Si stavano baciando davanti ai miei occhi e Brad non si staccava dalle sue labbra. Era come se io non esistessi.
Sembravano così innamorati che mi sentii sprofondare nel buio.

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