Lies

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BRAD
Istintivamente presi i fianchi di Sellen tra le mie mani e lei mi diede un sensuale bacio dietro l'orecchio.
Davanti a me apparve l'immagine di Kess.
Cosa stavo facendo?!
Utilizzai le mani che avevo sui suoi fianchi per spingerla e lei cadde a terra con un gridolino.
<Entan! Cosa fai?!>
Infatti cosa stavo facendo?! Mi ero perso un attimo a causa dell'alcol, non dovevo nemmeno permettere a questa zoccola di toccarmi con un dito poiché io sono solo di Kess.
<Meglio se te ne vai!> dissi ordinando un'altra birra.
Stavo esagerando ma il mio corpo non seguiva ciò che mi diceva la testa e perciò eccomi servita un'altra freschissima Heineken.
Bevvi un lunghissimo sorso ma qualcuno me la strappò di mano.
Il mio sguardo si posò su Sellen che aveva la mia bottiglia tra le labbra fucsia acceso come il vestito.
Beveva con fare provocante ma riuscii a mantenere il controllo sul l'alcol che avevo in corpo.
<Cos'è non ti eccita vedermi bere?!> chiese ed io alzai gli occhi al cielo in segno di un: 'Sei ridicola Sellen.'
Lei fece un ghigno e fece fuoriuscire la lingua dalle sue labbra per poi leccare la bottiglia in modo sensuale. Troia.
Non capivo nemmeno il motivo per cui stavo parlando con questa psicopatica che aveva finto di aspettare un bambino da me solo per possedermi.
È pazza.
<Dai Brad, torniamo un po' come ai vecchi tempi, sul tuo letto, le tue lenzuola, e noi, tu su di me, che ne dici?> chiese sussurrandomi queste parole all'orecchio.
Rabbrividii. Alcol stupido alcol.
Presi un'altra birra poiché mi disgustava bere da quella che aveva lei tra le mani.
La bevvi butta tutto di un sorso.
E mi girava la testa.
Poi Sellen si sedette nello sgabello accanto al mio.
<Un cocktail Whisky e Vodka..> ordinò.
Guardai il cameriere e dissi: <Lo stesso anche a me..>
Sellen sorrise e posò la sua mano sulla mia gamba.
<Perché non te ne vai?!> gridai.
<Beh, è il mio compleanno, non posso tesoro..> disse con un ghigno.
La ignorai.
Il cameriere ci portò i cocktail e Sellen alzò il suo bicchiere in segno di brindisi.
<Alla rappacificazione!> gridò ed io scoppiai a ridere: <Tu non sei nessuno per me, e mai lo sarai!> borbottai prima di portarmi il bicchiere alle labbra e bere tutto il forte contenuto dolce e un po' amarognolo.
Bevvi tutto e poggiai il bicchiere vuoto sul bancone.
Girai la testa verso la pista per non guardare Sellen.
<Che fai ordini e non bevi?> chiese lei indicandomi il bicchiere che poco fa avevo posato vuoto e che ora era pieno fino all'orlo.
Ma cosa?!
<Io l'ho bevuto..> dissi.
<Ti sbagli, ti ho visto non lo hai bevuto, sei ubriaco succede che pensi di aver fatto qualcosa che invece non hai fatto!> disse con la sua voce stridula.
Guardai il suo bicchiere che era vuoto.
Sbuffai e bevvi questo dannato bicchiere.
Feci fatica a berlo poiché ormai ero ubriaco al massimo.
Quando lo finii sembrò che la testa mi scoppiasse.
Risi e Sellen disse: <Perfetto!>
Non capii e perciò risi di nuovo.
Lei si avventò su di me ma non ero in me per allontanarla via.
Ero troppo sbronzo.
Si sedette sulle mie gambe mentre io ridevo.
Poi mi sussurrò vicino l'orecchio:
<Devo dirti una cosa sulla tua Kess...> disse con voce sensuale.
<Cosa?> chiesi e mi scappò una grossa risata.
Alcol, stupido alcol.
<Gelsa mi ha detto che a scuola mentre tu non ci sei stato lei se la spassava nei bagni con Dann...> sussurrò.
Spalancai gli occhi; no, non era vero; non doveva essere vero.
<Stai mentendo.> dissi con un gemito quando lei mi morse il collo.
<Invece sono sincera, Gelsa me lo ha confermato..> sibilò.
<E come faccio a crederti?!> dissi.
<Beh, semplice, Kess ti ha già tradito una volta a New York perché non farlo di nuovo?!> parlò.
<Non lo farebbe mai!> borbottai.
<Sicuro? Allora chiedi a Dann cosa faceva a scuola..> disse alzandosi.
Sentii la rabbia nelle vene.
Non potevo crederci che Kess mi aveva di nuovo tradito, anzi non volevo crederci.
Lo aveva fatto davvero?!
<Ah, inoltre Gelsa mi ha anche detto che durante gli allenamenti non c'era né Kess né Dann... coincidenze?> disse lei sorridendo e allontanandosi.
Sentivo la rabbia nelle vene, come facevo a sapere se era la verità.
Aprii la rubrica del mio telefono e cercai Tiffany fra i contatti.
*Brad?* rispose.
*Ciao Tiffany, puoi farmi un favore?*
*Certo! Cosa?* chiese.
*Puoi dirmi se Kess è venuta agli allenamenti di recente?* chiesi.
*No. non l'ho mai vista...* ammise lei.
Cazzo!
Le attaccai il telefono in faccia e chiamai Dann.
*Che vuoi?!* rispose.
*Sei andato agli allenamenti giusto? O te li sei persi ultimamente?!* chiesi alterato.
*No. non sono andato, avevo altre cose da fare da fare!* borbottò.
Nascondeva qualcosa ne ero sicuro.
Ormai ero convinto che lui e Kess pomiciavano di nascosto.
Chiusi la telefonata e mi concentrai un attimo cercando di non fare stupidaggini a causa della rabbia e dell'alcol.
Perché Kess mi aveva fatto questo?! Non si sentiva amata?! O non mi ama?! Mi usa?!
Cazzo! Nessuna ragazza mi ha mai messo i piedi in testa e ora lei lo fa per la seconda volta.
Non può passarla liscia.
Non mi accorsi che ero già tra la pista che stavo cercando la chioma bionda di Sellen.
Dovevo per un attimo non pensare a Kess e c'era solo un modo per non farlo.
Stupido, stupidissimo alcol.
<Brad? Cercavi me?> chiese una voce alle mie spalle.
Mi voltai e vidi Sellen.
<Ti sei pentito di aver scelto quella sgualdrina che quando non ci sei ti tradisce?!> chiese ridendo.
Non risposi e mi avventai sulle sue labbra.
Stupido me.
La presi per i fianchi e l'attirai a me.
Lei mi mise le mani nei pantaloni facendomi gemere. La presi per i capelli portando la sua bocca nella mia.
La baciavo in modo accanito e lei faceva lo stesso con me.
Tirò via la mano dai miei pantaloni e disse:
<Sapevo che avresti capito, che ne dici se andiamo a casa tua?>
Non volevo portarla a casa mia, sul letto di Kess, nella macchina andava bene.
Presi il suo braccio e la condussi nei seggiolini posteriori della mia auto.
<Eccitante..> disse lei mettendosi le mie dita in bocca e leccandomele.
La feci stendere e mi stesi sopra di lei.
Mi sfilò la maglietta e rimasi a torso nudo.
Le abbassai il vestito e incominciai a baciare il suo petto.
Lei spinse il suo bacino contro di me in segno che voleva di più.
La ignorai e misi le sue gambe attorno alla mia vita, stringendo la sua coscia.
Lei gemette e io gli tappai la bocca con un bacio.
Non sentivo nulla, non provavo emozioni toccandola, niente di niente.
Solo Kess ne era capace.
Gli baciai il collo e lei ansimò.
Potevo sentire quanto mi desiderava.
Ma io non la volevo affatto era tutta colpa delle troppe bibite.
Ritornai a baciare il suo petto.
<Kess...> ansimai con un gemito.
Sellen spalancò gli occhi.
<Non sono Kess!> gridò.
Ripresi coscienza e mi accorsi di cosa stavamo facendo. Non ero in me, cazzo.
Guardai Sellen seminuda sui seggiolini della mia auto che cercava di attirarmi a se.
Che stronzo! Che cazzo avevo fatto!
<Stronza esci!> gridai.
<Lo sapevo dovevo darti più alcol!> gridò per poi tapparsi la bocca.
<Tu! Lo sapevo che il mio bicchiere era finito e invece tu mi hai dato solo alcol in più per farmi perdere il controllo!> biascicai a denti stretti uscendo dall'auto e rimettendomi la maglietta.
Lei si aggiustò il vestito.
<Tu sei mio!> gridò sbattendo i tacchi per terra e serrando i pugni.
Risi. <Non lo sarò mai! Mettitelo in quella cazzo di testa!> gridai.
<Sai che ti dico?! Spero che la tua Kess muoia! Che non si risvegli più dal coma e che poi tu tornerai da me strisciando!> gridò facendosi tutta rossa in volto.
<Non ti azzardare! Lei si sveglierà!> gridai mettendomi in auto al posto guida.
<No! Morirà!> gridò lei.
Stronza.
Partii a tutta velocità e il fango sotto le ruote della mia auto le schizzò tutto addosso coprendola da capo a piedi.
Sentii il suo urlo isterico da lontano.
Mi fermai davanti all'ospedale e poggiai la testa sul manubrio.
Mi odiavo...
La mia piccola era qui in questo dannato ospedale ed io ero a spassarmela.
Non avrei mai toccato Sellen, ero solo troppo ubriaco.
Ma quando avevo sentito che Sunrise mi aveva tradito non c'ho più visto.
Sono un uomo codardo, fallibile e stupido; dannatamente stupido.
Io non la merito. Sono solo un assieme di cose sbagliate.
Alzai la testa dal manubrio asciugandomi le lacrime versate e la mia attenzione fu occupata da Dann che entrava nella sua auto per andare via dall'ospedale.
Mentre lui era rimasto con lei, io me ne ero andato a bere e a pomiciare.
Che disgustoso che sono.
Una scarica di rabbia mi travolse e scesi dall'auto.
Prima che potesse entrare nella sua, presi Dann per la manica della giacca.
<E così tu ti scopavi la mia Kess nel bagno durante gli allenamenti?!> biascicai.
<Cosa?! No! Ma sei matto?! Che vuoi dire?!> si difese.
<Nega pure. Tanto ormai so tutto!> gridai.
<Ma tutto cosa?! Dio! L'alito ti puzza di alcol!> disse allontanandomi.
Mi avventai su di lui e lo buttai a terra.
Ero sopra di lui e alzai il gomito per poi suonargli un pugno sulla tempia.
<Lei è mia!> biascicai.
<Non l'ho mai toccata! Giuro! Lei non c'era mai agli allenamenti poiché non c'eri tu e se ne stava sola a casa!> gridò.
<Menti!>
<No! Io non andavo agli allenamenti perché dovevo aiutare mio padre al lavoro poiché la sua azienda sta avendo problemi! Chiedi anche al coach o a mia sorella!> gridò di nuovo.
Mi accorsi che non mentiva e lo rialzai da terra.
<Da dove ti escono queste stronzate?!> biascicò.
<Me le ha dette Sellen e a lei le ha dette Gelsa..> dissi.
Lui rise: <sei davvero stupido se credi a quelle due pettegole e non hai fiducia nella tua ragazza! Dio, come fai a dubitare di Kess, darei tutto per averla ma lei ama te e tu la tratti di merda!> biascicò.
Aveva ragione.
<Lo so, sono uno stupido.> ammisi.
<Dove sei stato? I dottori l'hanno rianimata di nuovo! Mentre tu facevi cosa?!>
<Cazzo! Ero al Roll, ho bevuto e Sellen mi ha istigato e ci siamo un pò baciati in auto, finché non ho capito ciò che stavo facendo... ma ero ubriaco perso! Lo giuro!> dissi.
<Tu sei un bastardo! Povera Kess, mentre lei era qui a lottare per la sua vita tu eri con Sellen?! Non ci credo!> gridò entrando in auto e partendo.
Mi odio. Mi detesto. Mi disgusto.

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