Fortunatamente al ritorno ero in auto con Kol e Nicole, e non con quel ragazzo senza nome.
Ero seduta nei seggiolini posteriori e vedevo la strada scorrere come un fulmine dal finestrino.
Più ci allontanavamo, più la vista mare si faceva lontana.
Accesi il mio cellulare e nemmeno il tempo di vedere le trenta chiamate perse da parte di Brad che me ne arrivò un'altra.
Nicole si voltò subito: <Non lo devi rispondere.> disse.
<Perché no? Siamo andati via dal mare, ho mantenuto la promessa e mi sono divertita lasciandomi andare, adesso lo posso rispondere o impazzirà!> borbottai.
Lei sbuffò: <No, la giornata non è ancora finita... non devi risponderlo.> insistette.
Intervenne Kol: <Facciamo un gioco...o meglio una scommessa, se non risponderai andrà tutto bene, ma se risponderai dovrai pagare un pegno!> farfugliò divertito.
<Sono d'accordo con Kol!> borbottò Nicole.
<No, non pagherò nessun pegno o roba del genere, e risponderò, è solo una telefonata!> obiettai.
<No, le regole solo queste: rispondi dovrai fare qualcosa che ti diciamo noi, non rispondi sei libera!> disse.
Alzai gli occhi al cielo e risposi, mentre i due cominciarono a gridare "Pegno!" ripetutamente.
<Brad?> chiesi.
<Kess! Dove diavolo sei? Non ti trovo da nessuna parte. Stai bene? Dio, mi hai fatto prendere un colpo! Perché non rispondi alle mie telefonate, è successo qualcosa? Oddio, dove sei? Ragazzi ha risposto.> disse veloce e nervoso.
<Si sto bene, non ho potuto rispondere, ma va tutto bene, non preoccuparti.> dissi sospirando.
<Ti vengo a prendere? Dove sei? Mi.... noi... adesso... mer-da....Kess!> disse ma non capii niente poiché le parole erano sconnesse a causa della linea debole.
<Non ti sento!> borbottai.
<....C-come?> chiese lui ma la linea cadde.
<No!> gridai pigiando di nuovo il numero di Brad, ma nulla, in questo dannato posto la linea non esisteva proprio!
<Pronta per il pegno?> chiese Nicole.
<Cosa? No. Non è giusto non ho fatto nulla di male, e poi la linea è caduta quindi non è stata nemmeno una telefonata decente!> obiettai prendendo le mie difese.
<Si, come no... preparati.> disse a sua volta Kol.
Sbuffai, cosa poteva mai essere questo "pegno"?Arrivammo davanti ad una pompa di benzina, e vicino c'era un piccolo negozio con una scritta grande e in rosso: CHANGE.
<Devo preoccuparmi?> chiesi scendendo dal pick-up.
<Si.> disse Nicole.
Rassicurante.
Entrammo all'interno del piccolo negozio che emise un tintinnio alla nostra entrata.
Trovammo una ragazza giovane, capelli viola con molti piercing e un grosso tatuaggio sul collo che simboleggiava un ragno.
<Che facciamo qui?> sussurrai a Kol.
<Un piercing.> disse.
<Te ne fai un'altro?> chiedi osservando il suo piercing al labbro.
<No, te lo farai tu.> disse lui ed io sbarrai gli occhi.
Cosa?! Simpatico, anzi simpaticissimo!
<Te lo scordi!> quasi gridai.
<Dai! Scegline uno.> disse lui.
<Sei costretta!> aggiunse Nicole e le lanciai un'occhiata.
<Poi se non ti piace lo potrai pur sempre togliere, ma il pegno lo devi pagare, non è giusto, era una scommessa.> disse Kol.
Sospirai, dovevo mantenere la calma.
<Non ve lo perdonerò mai!> dissi.
Kol sorrise: <Allora hai scelto?> chiese.
Se proprio dovevo, volevo un piercing che non mi lasciasse segni sul viso, e che non mi rovinasse la pelle. Qualcosa di carino.
<Un piercing all'ombelico, è il più decente!> borbottai.
<Lo trovo perfetto!> esultò Nicole e Kol mi guardò divertito.
<Come posso aiutarvi?> chiese la ragazza che si stava limando le lunge unghie dietro al bancone.
<Questa ragazza vorrebbe fare un Navel...> disse Kol indicandomi.
Navel penso che fosse il nome del piercing all'ombelico.
La donna annuii e dopo avermi chiesto gli anni e il nome mi indicò una saletta con una porta in legno levigato.
Ci entrai e un lettino era posizionato al centro di essa.
Fui raggiunta dalla ragazza dai capelli viola e mi sorrise calorosamente.
Mi stesi sul piccolo lettino, e strizzai gli occhi.
Non dovevo spogliarmi o alzare la maglietta poiché già indossavo un topo molto corto.
Sentii la ragazza maneggiare qualcosa al mio fianco, ma mi rifiutavo di aprire gli occhi.
<Pronta?> chiese ed io annuii.
La mia mente era perversa da pensieri del tipo: la mia pancia sanguinate con un ago infilzato in essa e con un aggeggio di ferro vicino al mio povero ombelico.
Sentii una lieve puntura e poi del metallo freddo vicino la mia pancia.
<Ecco fatto!> disse la donna.
Aprii prima un occhio e poi l'altro.
<Di già?> chiesi poiché non era stato affatto doloroso e non c'erano state tracce di sangue.
Lei annuì ridendo un po'.
<Wow...> borbottai alzandomi e sentendo un lieve bruciore in quel punto della pancia.
<Lí c'è lo specchio se vuoi vederti...> disse.
Le sorrisi e raggiunsi il lungo specchio appeso alla parete pitturata in viola scuro.
Osservai il piccolo pallino di metallo sulla mia pancia e sorrisi... non era male, anzi mi dava l'idea di aver fatto qualcosa di diverso e bizzarro.
Ritornai da Nicole e Kol che subito guardarono il piercing: <È stupendo!> esultò Nicole.
Mentre Kol si limitò a leccarsi le labbra.Il tragitto verso casa non durò poi così tanto e avevo tenuto il broncio per tutto il tempo poiché Kol aveva pagato il piercing a sue spese, arrivammo nel parcheggio del campus e scendemmo dall'auto.
Salutai Kol con un grande abbraccio e anche Nicole, poiché dovevano andare via insieme, ringraziandoli per la bellissima giornata.
Quando ormai il pick-up era uscito dal parcheggio mi diressi verso l'ingresso del dormitorio.
<Sunrise!> gridò qualcuno alle mie spalle.
Era Brad ovviamente, e stava vendendo proteso verso di me fin quando qualcun altro non attirò la nostra attenzione: <Hey ragazza con il ciclo!> disse un ragazzo vestito totalmente di nero venendo verso di noi, era il ragazzo senza nome.
Era imbarazzante poiché entrambi venivano verso di me.
Quando tutti e due mi furono davanti si guardarono: <Hey ragazzo senza nome!> dissi ridendo e lui sorrise.
<Ti sei divertita?> chiese guardando me e poi Brad che parve confuso.
<Si, molto...> dissi.
<Domani do una festa, abito in una confraternita, questo è l'indirizzo.> disse dandomi un bigliettino: <Ti aspetto.> disse infine allontanandosi e facendomi l'occhiolino.
Brad rimase in silenzio fissandomi con gli occhi socchiusi, che potevano incenerirmi da un momento all'altro.
Sbuffai: <Sono andata al mare con Nicole, Kol e i loro amici...> dissi facendo spallucce.
<Uhm... capisco, ma potevi almeno avvisarmi e chi era quello lì?> chiese poi.
<Un amico.> dissi semplicemente.
<Quindi mentre io mi scervellavo a cercarti tu eri al mare... bene.> disse.
Sbuffai di nuovo: <Brad, io e te non siamo fidanzati, non puoi fare il geloso, non ne hai diritto!> bofonchiai.
Lui mi fulminò con lo sguardo, poi abbassò il capo: <Già... dimenticavo, io sono solo il tuo giocattolo...> disse e parve che i ruoli si fossero invertiti.
<Non ho voglia di litigare con te.> borbottai.
<E lo sai anche tu che non sei il mio giocattolo.> continuai.
<Nemmeno io voglio litigare.> disse lui guardandosi attorno per evitare i miei occhi.
<E lo sai anche tu che sono suscettibile e mi infastidisce vederti ridere con altri ragazzi al di fuori di me.> sibilò avvicinandosi e posandomi una mano sul fianco stringendomelo.
Gemetti poiché avevo l'addome sensibile dato il bruciore del piercing.
Lui si allontanò e mi guardò la pancia, poi me, poi la pancia, poi i miei occhi, poi le labbra e infine di nuovo la pancia.
Rimase con lo sguardo sul mio ombelico per un po' prima di sorridermi.
<E questo?> chiese.
<Ho perso una scommessa.> dissi io.
<Con chi?!> chiese subito lui, tale geloso che era. Vide la mia faccia frustrata dalla sua gelosia e balbetto un: <Uhm...non importa... ma dopo voglio sapere tutti i particolari.> disse e sorrisi poiché notai che si stesse sforzando a cambiare certi aspetti che erano troppo esuberanti nel suo carattere.
<Ti piace?> chiesi poi.
<Se mi piace?> chiese con ghigno prendendomi la vita e cingendomi a se, i nostri nasi si sfioravano data la vicinanza.
<Mi fa impazzire... sei molto sexy.> disse sorridendo come sapeva fare lui, in quel modo da far sciogliere anche un cubetto di ghiaccio in un secondo.
Ed ecco che il vortice di emozioni si accese in entrambi aumentando con il diminuire della distanza tra le nostre labbra.
<Non devi scomparire più così Sunrise, oggi stavo quasi impazzendo, cercavo le tue labbra, i tuoi occhi e la tua pelle morbida dappertutto...> disse e non potei far a meno di sorridere.
<Adesso hai tutto di me, adesso sono tua...> sussurrai portando le mie braccia dietro il suo collo.
Eravamo così perfetti insieme che combaciavamo alla perfezione.
<Solo mia.> aggiunse e poi le sue labbra furono sulle mie, collegandosi e fondendosi. Le nostre lingue si accarezzavano continuamente, i nostri respiri si accompagnavano densi e i nostri copri erano attratti l'uno dall'altro.
Sentivo la sue mani scorrermi lungo la schiena non coperta dal tessuto, facendomi venire tanti brividi. Mi morse il labbro e gemetti, ricambiando il gesto e facendolo sorridere sulle mie labbra.
Continuammo a far legare le nostre lingue, le nostre bocche e i nostri respiri ancora e ancora.
Era tutto ciò che ci rendeva completi.
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Lei 2
Randomdisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...