BRAD
Dovevo trattenermi, mantenere la calma e contare fino a dieci....
Ma che cazzo dico! Quel maniaco è qui per la mia Kess, lo devo distruggere.
Andai a passi svelti verso di lui e lo presi per il colletto del suo giubbotto.
<Cosa ci fai qui?!> chiesi a denti stretti cercando di mantenere un tono calmo.
<Beh, non sono qui per te.> disse con un ghigno sul viso.
Contrassi la mascella.
<Ora è in coma, va bene?! E almeno per adesso tu e quegli altri lasciatela in pace!> borbottai.
<A causa tua non le abbiamo mai fatto niente... e il tempo sta finendo...> disse bisbigliando.
<Cosa posso fare?! Lei è in coma! Ve la prenderete mentre è in coma?!> chiesi e lanciai un'occhiata a Tiffany che stava origliando la nostra conversazione.
<Se morirà, tu sei un uomo morto.> sputò Ryan.
<Lo so. Credi che io riesca a sopravvivere senza di lei?! Basta la pena che mi uccidiate voi!> biascicai tenendolo sempre per la giacca.
Lui si liberò dalla mia presa e si sedette.
Ryan era un uomo pericoloso e poiché dovevo controllarlo mi sedetti al suo fianco.
<Beh?! Cosa c'è ora vuoi farmi da sostegno?!> chiese stizzito.
<Tu hai seriamente bisogno del sostegno!> sputai.
Lui alzò gli occhi al cielo.
Dopo un po' parlò:
<Fuma.> disse d'un tratto ed io non capii di chi stesse parlando.
<Chi?>
<Kess fuma... non lo sapevi?! Oh che peccato..> disse con voce dura.
Fumava? Le avevo detto di non farlo, il suo corpo non era abituato a reggere fumo e pillole.
La mia piccola si era cacciata nei guai.
Ma mi aveva mentito, mi aveva detto che non fumava.
Mi alzai di scatto e scesi le scale dell'ospedale.
Montai nella mia Range Rover e partii a tutta velocità.
Arrivai in appartamento ed aprii i cassetti di Kess.
Sotto alle sue felpe trovai tre pacchetti di sigarette da venti, vuoti.
Mi misi le mani nei capelli capendo che lei fumava sempre e solo per colpa mia.
Per colmare il vuoto che le avevo dato.
Mi stesi sul letto e chiusi gli occhi.
Sul letto c'era il suo odore.
Mi rialzai e notai per terra la mia felpa blu.
La raccolsi e scricchiolò qualcosa da dentro la tasca. Era un foglio, una lettera, per me... una lettera che non avevo mai ricevuto, l'aveva tenuta per se, come io avevo una per lei nel mio portafogli.
"Vorrei che mi baciassi la schiena
Dove mi riempivi di brividi.
Che lì il dolore che provo dentro, gorgoglia appena.
Che ho ricordi,come protesi.
Legati a cinghie strette.
Vorrei che il tuo ansimare, abbassasse come ingranaggi il peso del mio dolore, della mia nostalgia.
Il mio sangue che mi ribolle d'ansia nelle vene.
Il vuoto ha il mio volto.
Che ti giuro ho avuto paura di essere già stata sempre sola.
-Kess"
Lessi e fui colpito dal male che le facevo.
Le mancavo, ma aveva capito che era meglio per entrambi stare lontani.
In realtà era meglio per lei, io sarei davvero un uomo morto senza i suoi occhi.
Scriveva bene, mi aveva creato una scarica di adrenalina dentro di me, una scarica decisa a fare tutto il possibile per farle riacquistare la mia fiducia. Per fargli capire che lei era il mio unico principio.
'prima si deve svegliare...'
mi ripeteva costantemente il mio inconscio.
Si sarebbe svegliata, era una ragazza tenace e forte.
Ritornai in ospedale mettendo la sua lettera affianco alla mia nel portafoglio.
Salii le scale e ritrovai tutti lì tranne Ryan.
Sospirai e mi bloccai quando Dann era il lacrime assieme alla sorella, ma non solo loro, anche Wendy; Kevin aveva gli occhi lucidi ed accarezzava la schiena della sua ragazza.
Wolly aveva le dita sulle tempie e se le massaggiava.
Gwen invece aveva la bocca spalancata e guardava un punto fisso davanti a lui.
<Che succede?> chiesi paralizzato dalle loro facce.
<Non ce la fatta.> disse Wendy scoppiando nuovamente in lacrime.
Sapete quando vi sentite il mondo crollare addosso, le pareti restringersi per schiacciarvi, l'aria che se ne va dai polmoni, il viso sbiancare e gli occhi spenti?
Sapete quando vi si blocca il cuore o quando soffrite così tanto da dover urlare, piangere, tirarvi i capelli da testa?
Sapete quando vi sentite soli?
Ecco, mi sentii tutte queste cose.
<Non.... non ce la fatta?> chiesi con un sussurro.
<È venuto il dottore prima, ha detto che il suo cuore ha smesso di battere, ora sono dentro...> disse Kevin.
Tiffany riempiva la sala di singhiozzi che facevano girare le altre persone.
La mia Kess è .....
No. Non lo è.
<no.. non ce la può non fare..> sibilai.
Kess non poteva mollare così in fretta.
<È morta Brad, smettila...> disse Tiffany zittendomi.
Le gambe sembravano crollare da un momento all'altro.
Ma non mi sarei arreso.
Mentre stavo per bussare alla porta della camera della mia ragazza, essa si aprì e rivelò un dottore tutto sorridente.
Sorrideva perché il cuore di Kess non batteva più? Ora gli avrei suono un bel bugno in faccia!
<Ce l'ha fatta, era un semplice arresto cardiaco, ma siamo stati capaci di farle ribattere il cuore..> disse portandosi la mano sulla fronte sudata.
<L'avete rianimata?> chiesi quando trovai le parole.
<Sì, anche grazie a lei che ha resistito, è una ragazza abbastanza forte, speriamo solo che si risveglierà dal coma, ma faremo il possibile..> disse il dottore.
<Lo so.> dissi <Posso entrare?> continuai guardandola dalla porta semiaperta della stanza.
<No, giovanotto mi dispiace..> disse questo stronzo che non mi voleva far vedere il mio angelo.
Annuii e lui sorrise andandosene insieme ad altri medici.
Quando non vidi più la sua testa pelata e lucida aprii la portai ed entrai, chiusi le tendine di nuovo e la porta a chiave.
Mi sedetti affianco a lei e le strinsi la mano.
Il suo cuore era costante.
<Sunrise, mi hai fatto prendere una paura tremenda. Mi sentivo morire, te lo giuro.
Non sai quanti odi il fatto che siamo umani così piccoli e fallibili, sai?> dissi sentendo la risposta dal battere del suo cuore e dal suo respiro.
Potrò sembrare pazzo, e si lo sono di questa ragazza.
La guardai: così bella ed indifesa.
Mi allungai per darle un bacio sulle labbra morbide.
Quanto mi erano mancate.
Le mie labbra sapevano di caffè e latte al cioccolato che avevo preso al distributore,
le sue labbra sapevano ancora di fumo.
E insieme, creavamo un sapore nuovo, che forse assomigliava all'amore.
Ma che in realtà, era anche meglio.
<Ti amo..> bisbigliai sfiorandogli il naso con il mio.
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Lei 2
Casualedisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...