Mi svegliai con un pensiero preciso.
Chiamare Chris, il padre del mio ragazzo scomparso, e chiedergli se aveva spedito la lettera.
Lo chiamai mentre mi vestivo. Optai per legins e camicetta rossa a quadri.
Mentre chiusi tutti i bottoni chiamai Chris ed inserii il viva voce.
<Chris dai rispondi..> dissi agitandomi.
Altri sei squilli e partì la segreteria.
Infilai le scarpe e dovetti sopportare la voce di Wendy che mi supplicava di farmi due trecce che partivano dall'alto del capo.
Le negai di farmele, ma per non sentirla nelle orecchie accettai.
Fatte le trecce scendemmo ed andammo a scuola.
Sorrisi quando vidi Nathan e Tiffany che chiacchieravano fuori scuola.
Lei è pazza di lui e mi ha raccontato che finalmente Nathan le ha rivolto la parola e ultimamente stanno chiacchierando molto.
Andai all'armadietto sperando sempre in una nuova lettera, ma nulla.
Posai i libri e sussultai quando chiusi l'armadietto e mi ritrovai Dann di faccia.
Mi spostò il viso: <i lividi non sono andati via..> disse con tono sicuro.
<no.. ma ho cercato di coprirli con il trucco...> dissi sorridendo.
<sei bella comunque..> disse lui: <volevo dire, non si notano..> disse grattandosi la nuca.
Annuii e sorrisi. <uhm... grazie!>
Poi mi salutò nervoso ed andò dai suoi amici.
<Ti ricordo che hai un ragazzo..> disse Wendy alle mie spalle.
<Lo so. Non ho fatto nulla di male. E poi io e Brad non siamo tornati del tutto insieme, lui non c'è qui, e Dann è solo un mio amico!> dissi facendo spallucce.
<Kess, te lo dico da amica, non dimenticarti di Brad, che tutto quello che lui sta facendo ora è solo....> si bloccò.
<è solo?> chiesi curiosa e un po' irritata.
<nulla.> disse girando sui tacchi e andandosene.
Sbuffai.
Chiamai Chris prima della lezione di spagnolo.
Non rispose.
Presi una cioccolata calda al distributore e mi recai nell'aula.
L'aula si riempì subito e invano guardavo il banco davanti a me dove doveva starci Brad.
<el tema de hoy es las promesas!> disse la prof.
Le promesse: è un bel tema.
<Qué opinas de las promesas? has hecho? He hecho? George traduci ciò che ho detto!>
Il ragazzo sbuffò e poi disse: <cosa pensate delle promesse? ne avete fatte? ve ne hanno fatte?>
<que haya cumplido las promesas que hiciste? y respetado los que haces?> continuò la prof e subito George tradusse: <avete rispettato le promesse che avete fatto? e voi le rispettate quelle che fate?>
Istintivamente annuii.
<scrivetelo nella vostra lingua madre e subito dopo in spagnolo, qui trovate i dizionari!> disse la prof indicandoci la cattedra.
Presi il mio dizionario e mi misi al lavoro.
Le promesse, sono fondamentali, poiché una persona comincia a fare leva su esse, sperandoci. Mi è capitato raramente di fare promesse. E sì me ne hanno fatte. Una è molto recente. Mi hanno promesso di tornare, e io aspetto ancora, mi fido. Ho paura però delle promesse, spesso ci illudono. Ci straziano. E noi indugiamo in esse.
Fare una promessa non è una cosa da poco. E mantenerla neppure.
Io personalmente ho paura di potermi fidare di una promessa, ho paura che questa 'promessa' mi porti alla sofferenza.
Stavo continuando ma la campanella suonò.
<Bene ragazzi! Voglio questo lavoro per la prossima settimana! Questo decifrerà il vostro voto iniziale! Mi raccomando non mi deludete..> disse la prof.
Mi scaraventai fuori dall'aula e gettai tutto nell'armadietto. Andai da Wendy, dovevo dirle che Brad non poteva giocare con i miei sentimenti e che doveva mantenere le promesse che faceva! Altrimenti avrei solo sofferto!
Mentre la cercavo per i corridoi andai a sbattere ad una persona.
Rimasi di stucco quando notai uno di quei tipi vestiti in nero, occhiali da sole scuri e un micromicrofono nell'orecchio.
Cosa ci fa all'università?
<Scusi..> dissi incurante.
Stavo andando oltre i corridoi ma lui mi fermò per un polso, non era una stretta dura. Ma faceva male poiché avevo il livido.
<Dove vai?> mi chiese l'uomo.
<Dalla mia amica, la sto cercando! Ma a te cosa importa!> urlai. Fortunatamente questo corridoio era vuoto.
<Okay. Ma non puoi uscire dalla scuola. Adesso hai un'ora di spacco e non hai lezioni. Ma non uscire dalla scuola. Non affacciarti
nemmeno. Intesi?> disse
Ma chi si crede di essere? Come fa a sapere i miei orari? E perché non devo uscire dalla scuola?!
Mi faceva tutto un po' paura. Sembrava che ci fosse una bomba fuori, e poi a questo qui cosa importa se esco, oppure no?!
<Chi sei tu per darmi ordini?! E poi cosa vuoi da me?!> dissi indietreggiando.
<Non ti faccio del male Kess. Anzi è il contrario.> disse.
Come fa a sapere il mio nome? Sono confusa.
<e perché non dovrei uscire fuori?!> dissi incrociando le braccia.
<Non sono tenuto a dirti nulla. Ora va a sederti da qualche parte che non sia fuori..> disse
<Se non vuoi dirmi niente, allora perché dovrei crederti?! Anzi, ora vado proprio fuori!> dissi alzando un sopracciglio.
<Signorina Santana, mi dispiace, ma non posso aprire bocca. Ora non esca fuori. È pericoloso. Si fidi. Vedrà che andrà tutto bene..> disse per rassicurami.
Che dovevo fare? Cosa sarebbe accaduto se fossi uscita?
Se era qualcosa di brutto, non lo volevo nemmeno sapere. Annuii. <Okay! Ma voglio una spiegazione di tutta questa confusione!> urlai.
Lui annuii e poi guardò alle mie spalle.
Mi voltai. Era Wendy.
Mi rigirai e l'uomo era scomparso.
<Ti stavo cercando!> dissi
<Lo so.> disse lei venendomi incontro.
È agitata. Lo vedo dalla voce e poiché si guarda intorno.
<Non dobbiamo stare qui. È isolato!> disse prendendomi il braccio e trascinandomi nei corridoi pieni di studenti.
Vidi un altro uomo vestito di nero. E ancora un altro un po' più lontano.
<Cosa ci fanno qui? Wendy cosa sta succedendo?!> dissi percossa da un brivido.
<Nulla. È tutto okay..> disse lei.
Scostai il braccio: <c'entro io?> chiesi e lei mi guardò perplessa per un attimo e poi rispose: <certo che no..> disse senza guardarmi negli occhi. <Sono qui per la scuola.> disse abbassando il capo.
<perché non posso uscire fuori?!> chiesi.
Lei tenne lo sguardo basso. <non lo so, ma non è nulla di importante..> disse.
Tutti gli studenti si guardavano attorno, ma nessuno era preoccupato, tranne me... forse sarà solo una paranoia.
<Sono melodrammatica..> dissi mettendomi le mani sul viso.
Wendy fece un risolino nervoso <già..>
Avevo un brutto presentimento che non riuscivo a scacciare da quando ormai Brad non era più al mio fianco.

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Lei 2
Acakdisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...