Ma cosa volevo? Che la scena si ripetesse?
Che succedesse tutto da capo?
Era come se fosse un deja-vu.
Io che mi dedicavo completamente al mio amore per Brad, lui che andava via senza spiegazioni e io che rimanevo qui, lontana da lui.
No, adesso no... adesso basta.
Dovevo reagire.Uscii veloce dalla doccia della casa di Tiffany.
E presi l'asciugamani che avevo poggiato su una piccola mensola.
Mi avvolsi in esso e presi un altro asciugamani per avvolgere i miei lunghi capelli.
Mi guardai allo specchio e con il dorso della mano asciugai le goccioline sul mio viso.
Quando guardai il mio riflesso nello specchio circolare, stranamente il mio stomaco si riempì di una sensazione non del tutto piacevole.
Era ansia.
Quest'ansia improvvisa iniziò a impossessarsi di me.
Era strano. D'un tratto ero ansiosa e irrequieta, lo avevo notato dalle mie mani che continuavano a torturarsi ininterrottamente a vicenda e dalle mie labbra che venivano continuamente mordicchiate.
L'ansia era collegata a lui.
Quindi dovevo muovermi o sarei andata in panico.
Sapete quando avete un'interrogazione o dovete partecipare a un saggio? Beh, quella sensazione che provate prima di essere interrogati, dove andate nel panico e siete solamente degli individui impregni di ansia era la sensazione che continuava a tormentarmi.
Non persi altro tempo, mi asciugai il corpo velocemente e pettinai i capelli ancora bagnati.
Indossai degli shorts e una maglia grigia per poi uscire di casa e cominciare a camminare.
Uscii con i capelli ancora umidi ma poco importava, l'unica mia meta era saperne di più, scoprirne di più di tutto questo dannato cosino, anche se dovevo impiegarci molto tempo ero disposta a sprecarlo tutto.
<Kess!> mi chiamò qualcuno alle mie spalle.
Mi voltai di scatto, in un modo quasi inquietante...
Dann venne svelto verso di me, indossava dei calzoncini di tuta e una maglia nera, aveva gli auricolari nelle orecchie, la fronte sudata e il fiatone. Suppongo che si stesse tenendo in forma correndo.
Mi scompigliò i capelli e poi si guardò la mano che si era bagnata.
Feci spallucce: <Sto appena uscendo da casa tua, come mai tu sei così atletico oggi?> chiesi poiché gli altri giorni era rimasto sul divano a vedere partite e a bere birra.
<Tutto merito di Brad...> disse sorridendo.
<Brad? Cosa c'entra lui?> chiesi e subito la mia ansia si accentuò nel sentire il suo nome.
<Poco fa l'ho incontrato sotto il vostro appartamento e mi ha fatto un discorso che mi ha aperto gli occhi, certo sentirselo dire da lui, non è il massimo, però mi ha fatto capire molte cose...> farfugliò, ma la mia mente fece retro fronte fino a "Poco fa l'ho incontrato sotto il vostro appartamento."
Poi mi concentrai più sul "Poco fa."
<Hey tutto okay? Ti avevo vista con una strana faccia ma adesso sembra che hai appena visto un fantasma... se vuoi ti dico cosa Brad mi ha detto, mi ha molto convinto con......> disse ma lo interruppi bruscamente: <Quanto tempo fa lo hai visto?> chiesi.
<Una ventina di minuti fa, o anche di meno...> rispose grattandosi la nuca.
<Poi mi ha in qualche modo "cacciato"...> disse facendo segno delle virgolette con le dita.
Prima che potesse dire altro corsi verso la strada che portava all'appartamento.
Era troppo lontano e avevo già il fiato corto per la corsetta appena fatta.
Fortunatamente ebbi una gioia e incrociai un bambino con una bellissima bicicletta.
<Hey!> gridai.
Lui si voltò e si guardò attorno. Poverino l'avrò fatto spaventare a morte.
<Sisi, proprio tu!> dissi indicandolo.
Il bambino incominciò ad accelerare il passo.
Stava scappando da me?
Corsi verso di lui: <Nono, non scappare!> borbottai bloccandolo.
<Cosa vuoi da me? Non ho soldi, lasciami in pace!> sibilò.
<Cosa? No! Certo che no, non voglio assolutamente i tuoi soldi, potresti prestarmi questa bellissima bicicletta?> chiesi accarezzando inquietamente il seggiolino della bici. Potevano mettermi nel cast di un film horror.
<Si, basta che non mi rapisci...> disse il povero bambino terrorizzato.
Risi sarcasticamente: <Non ti preoccupare, te la riporto subito!>
Montai sulla bicicletta e pedalai a tutta velocità.
Era stato più facile del previsto.
Arrivai sotto l'appartamento in un baleno.
Andavo talmente veloce che quasi mi confondevo con il vento e inoltre avevo anche rischiato di sfracellarmi sotto un pullman.
Spalancai gli occhi quando notai che l'appartamento era circondato da auto nere e uomini in uniforme nera.
Già li avevo visti... Connor era uno di loro.
Nessuno mi aveva notata, erano tutti concentrati su un qualcosa che non riuscivo a vedere.
Notai solo che tutti gli uomini avevano un simbolo dietro il collo, era un tatuaggio di una pistola avvolta da una bandiera che fuorusciva dai petali di una rosa spinosa.
Era impossibile non vederlo poiché lo avevano tutti.
Mi alzai sulle punte per vedere meglio cosa stesse succedendo ma persi l'equilibrio poiché qualcuno mi prese per il polso e mi tirò all'indietro.
Stetti per cadere ma quest'ultimo mi prese in tempo per la vita.
Fu in quel momento che incontrai degli occhi blu e una voce roca mi disse: <E tu cosa ci fai qui?>
Era lui.
L'ansia si placò ma il cuore cominciò a martellarmi in petto.
<Potrei farti la stessa domanda.> dissi riprendendomi.
Lui si grattò la nuca: <Merda, non doveva andare così...> disse strofinando bruscamente le mani sul suo volto.
<Cosa stai dicendo?> bisbigliai poiché lui stava bisbigliando.
<Devi andartene.> disse.
<Brad ma cosa cavolo stai.....> blaterai ma lui mi stampò un veloce bacio sulle labbra. <....dicendo.> continuai.
<Kess va via, ci vediamo domani, ma adesso vattene.> disse e mi venne una fitta in petto ma allo stesso tempo il suo ci vediamo domani mi rassicurò.
<Brad...> cominciai a parlare ma la mia voce fu interrotta nuovamente, ma stavolta a farlo non era stato un suo bacio, ero stata interrotta da un forte scoppio che mi fece sobbalzare, mentre a lui lo fece solamente allarmare.
Lui guardò gli uomini, fece un fischio, gridò un nome e arrivò una donna di mezz'età.
<Dille la strada lei ti riporterà a casa.> disse nel panico.
Così metteva nel panico anche me.
<Brad cosa sta succedendo?> chiesi.
<Ci vediamo domani, ti amo.> gridò allontanandosi e ignorando la mia domanda.
<Anche io ti amo...> sussurrai quando ormai era già troppo lontano da me e non poté sentire la mia voce.
La donna fischiò come per chiamarmi e poi entrò in un'auto nera e io la seguii.
Ma oggi tutti fischiano e si vestono di nero con auto nere?
<Non importa io torno con la bicicletta...> dissi poiché non volevo nessun passaggio da una donna vestita in uniforme che aveva un'aria sospetta sul viso e che conosceva Brad.
Le ragazze che conosceva lui non mi erano mai state simpatiche e di buona compagnia.
<Bicicletta? Mi dispiace ma ho avuto l'ordine di riaccompagnarla a casa, e devo eseguirlo...> borbottò.
Per poco non scoppiai a ridere: <L'ordine?>
Lei annuì.
Risi. <Ma dove siamo in un film d'azione?> dissi sarcasticamente.
<Non è uno scherzo signorina...> disse facendosi seria e anche io mi incupii.
Hey rimani calma Mrs. ironia!
<Okay, ma prima devo recuperare una bicicletta.> dissi indicando la strada.
Cosa cavolo stava succedendo? Sembrava che fosse solo un brutto sogno.
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Lei 2
Randomdisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...