'Come una foglia con il vento'

541 18 1
                                    

Mi sentivo una pazza.
Misi in moto la macchina di Brad e partii a tutta velocità verso il Canada.
Dovevo sapere di quella lettera, non mi importava se avrei guidato cinque ore per un piccola cosa, ma per me era importane sapere se gliel'aveva spedita oppure se aveva risposto.
Dalla scuola mi avevano fatto uscire un'ora più tardi, ma non solo a me, a tutti gli studenti.
Non potevamo mettere piede fuori finché quegli uomini non ci avrebbero detto che potevamo.
<Merda!> gridai premendo il clacson per dare una svelta alla fila di auto davanti a me.
Finalmente il traffico si sciolse dopo poco.
Andai veloce ed arrivai lì alle sette.
Davanti casa di Chris c'era un'autoambulanza.
Mi venne una fitta d'ansia in petto.
Che stava succedendo? Chris stava male?
Entrai di fretta nel giardinetto della casa che era circondata di un nastro giallo.
C'erano poliziotti, dottori e altre persone.
<Cosa è successo?!> chiesi ad un agente.
<Un bambino è stato accoltellato per proteggere il padre.> disse lui.
Un bambino? Billy? Bobby? O Buddy?!
<Io devo entrare!> dissi superando il filo giallo.
<No! Nessuno può entrare!> urlò.
Sentii il collo bagnarsi. Come le guance.
Stavo piangendo.
Cosa era successo?
Me ne fregai altamente delle parole dell'agente e corsi all'interno della casa.
Vidi Chris a terra che accarezzava la fronte del figlio. Billy.
Altre lacrime mi rigarono il volto.
Perché mai avrebbero voluto accoltellare Chris?!
Corsi da loro.
<Come sta?> chiesi.
Chris aveva il viso coperto di lacrime, stupito dal vedermi ma a pezzi.
<Sta perdendo molto sangue.> disse tra i singhiozzi.
Guardai il piccolo Billy. Aveva gli occhi socchiusi e teneva la mano stretta del padre.
<Andrà tutto bene..> dissi sorridendogli.
<ciao Kess..> disse lui con un filo di voce che quasi non lo sentivo.
Aveva la maglietta zuppa di sangue. E il sangue scorreva dalle clavicole.
Arrivò un dottore con la barella. E lo portarono in autoambulanza.
Chris li seguì. Aveva lo sguardo smarrito. E io mi sentivo a pezzi. Billy voleva proteggere il padre, ma esattamente cosa era successo?!
<Vi seguo con la macchina!> dissi entrando in auto.
L'unica cosa che mi fece salire l'umore fu il buon profumo di Brad all'interno dell'auto.
Cavolo! Lui non sapeva che Billy era stato... ferito!
Lo chiamai ma non ricevetti riposta.
Seguii l'autoambulanza che sfrecciava a tutta velocità.
Durante il viaggio mi chiesi cosa diavolo era potuto accadere.
In ospedale seguii Chris che non disse una parola. Era pallido e spaventato.
Portarono Billy in una sala dove lo avrebbero operato.
Mi sedetti nella sala d'attesa di fianco a Chris.
<Andrà tutto bene..> dissi
<No. Io ho già ho visto questa scena, è come un Déjà-vu..> disse mettendosi le mani sul viso.
<Che vuoi dire?>
<Quando morì mia moglie ero qui in questo ospedale ad aspettare che la operassero, ma lei non ce la fece e morì, ora mi sembra di rivivere la stessa scena. Non voglio che accada di nuovo.. Billy non può morire..> disse mettendo i gomiti sulle ginocchia e le mani in faccia.
<Billy è un bambino forte, può farcela.> dissi accarezzando la schiena del padre del mio ragazzo.
<È tutta colpa mia..> disse singhiozzando e pulendosi il naso con un fazzoletto.
<Puoi spiegarmi cos'è successo?> chiesi in tono calmo e deciso.
Lui annuii: <Stavamo semplicemente vedendo la TV. Ho sentito un rumore provenire dalla porta. Mi sono alzato, pensando che fosse solo il vento, invece era un uomo vestito di nero, sembrava un ladro, che quasi non si vedeva. Ha detto "Tu devi essere Chris" e in una frazione di millisecondo ha cacciato un'aggeggio nero. Ha premuto un pulsante e da lì è uscita una lama. Non mi ero accorto che Billy era lì fin quando non è saltato davanti a me. La lama gli è passata, qui, sulla clavicola e per poco non andava sul collo. È venuto Zein, e il ragazzo ha guardato Billy e poi è fuggito via.
Non mi rendevo conto dell'accaduto, fin quando Billy ha detto: "Papà? Ora sono un supereroe?". È tutta colpa mia, avrebbe dovuto accoltellare me! Non lui..> disse tra le lacrime.
Sembrava quasi la scena di un film.
Ma perché avrebbe dovuto accoltellare Chris?!
Mi fermai di colpo ripetendomi le parole di Chris nella mente: ha cacciato un'aggeggio nero. Ha premuto un pulsante e da lì è uscita una lama.
Ebbi un Déjà-vu anche io.
Wet e lo strano coltellino che mi ferì sullo zigomo, a New York al Luna-Park.
Forse era solo una coincidenza, poiché Wet ha avuto l'ergastolo in prigione.
Ma qualcosa mi riporta a lui.
Mi asciugai le lacrime: <Vedrai che starà bene, è un supereroe, lo ha detto lui..> dissi facendo un sorriso di incoraggiamento.
Il mio telefono squillò: Wendy.
Mi allontanai da Chris.
*Wendy che succede?*
*dove sei?* chiese lei.
*Canada. È successa una cosa tremenda.*
*Lo so. Torna Subito. Anzi no. Non allontanarti da dove sei. Veniamo a prenderti!*
*Che succede?!* chiesi di nuovo.
*Niente. Dove sei precisamente?*
*All'ospedale Hope. Ma perché?*
*Rimani lì.* disse ignorando la mia domanda.
Stavo per chiedere spiegazioni ma lei attaccò la telefonata.
Non capivo più nulla.
Andai al distributore automatico per prendere un caffè per Chris.
Dovetti fare una fila lunghissima: c'erano molte persone che avevano bisogno di prendere rifornimento.
Finalmente venne il mio turno. Presi un caffè e mi allontanai.
Svoltai a destra e Chris non era seduto dove lo avevo lasciato.
Spostai lo sguardo un po' più lontano e mi cadde il caffè da mano.
Gli occhi mi bruciavano e il cuore incominciò a battere più forte del dovuto.
Le persone intorno a me parvero scomparire come le voci.
Tranne lui, era al centro della mia visuale. Brad era davanti a me.
Aveva l'aspetto simile a quando lo avevo visto l'ultima volta.
Parlava con il padre dopodiché lo abbracciò.
Mi strofinai un occhio. Mi tremavano le gambe e assieme ad esse anche le mani.
Avevo le farfalle nello stomaco come quando realizzi il desiderio di vedere il tuo idolo.
Non lo vedevo da ventuno giorni. Quasi un mese. Non lo vedevo da tutto questo tempo.
Volevo andargli incontro ma ero come pietrificata sulle mattonelle bianche.
Ma poi Chris mi indicò e lui si girò.
Parve sbigottito di vedermi qui.
I suoi occhi si dilatarono. I suoi occhi. Mi erano mancati così tanto. Le sue labbra carnose di schiusero. Sorprese di vedermi.
I muscoli delle braccia si tesero come le vene sul collo. Era fermo lì anche lui. Senza muoversi o fare un passo.
Poi il suo sguardo cambiò, si fece teso e duro, si rigirò dandomi le spalle, e fu lì, fu in quel momento che il mio cuore si spezzò, si frantumò in tanti piccoli pezzettini.
Non ci vedevamo da molti giorni e mi dava le spalle. Se ne era andato senza darmi una spiegazione. E io ero qui a soffrire come una stupida. Una lacrima mi rigò il viso e subito fu accompagnata da molte altre lacrime.
<Hei signorina! Si svegli! Ha rovesciato tutto il caffè per terra!> disse una signora con una carnagione scura e dei ricci folti.
<...io.... mi scusi..> dissi strappandole il tovagliolo di mano e abbassandomi ancora con le gambe tremanti, per poi asciugare il macello che avevo fatto.
<Si sente bene?> chiese la signora quando mi alzai per gettare il fazzoletto sporco.
<Io.... dov'è il bagno?> chiesi rivolgendomi a lei ma tendendo lo sguardo su Brad.
<In fondo a sinistra..> disse lei.
Non persi tempo e mi buttai nel bagno.
Chiusi a chiave la porta e mi guardai allo specchio, con le mani poggiate sul lavandino.
Riflettei un attimo su ciò che era appena accaduto.
Lui era qui. Non mi aspettavo di trovarmelo davanti. E di certo non mi aspettavo che quando ci saremmo visti, dopo tutti questi giorni, lui avrebbe fatto come se non esistessi.
Mi ha spezzato il cuore.
Forse se n'è andato per dimenticarmi.
Ma sia lui e sia Wendy mi hanno detto che non lo devo dimenticare.
Non capisco più nulla. Io lo amo e lui era ad un metro da me, come un perfetto sconosciuto.
Non era possibile, c'era una spiegazione a questo suo comportamento, o ero solo io l'illusa che aveva creduto che una volta rivisti sarebbe tornato tutto alla normalità, la soluzione più plausibile è che lui se n'è andato per dimenticarmi, e forse ci è riuscito, visto il suo comportamento.
Non mi accorsi che stavano bussando alla porta.
<Kess! Sono io..>
Era lui.
Il cuore accelerò. Perché ora voleva rivolgermi la parola? Ero confusa.
Aprii la porta, ma prima feci un sospiro.
Nel momento in cui incontrai il suo sguardo mi pietrificai.
<Brad, che ci fai qui?> chiesi anche se era una sola delle tante domande che avrei dovuto porgli.
<Io....> disse a corto di parole.
Mi stava mentendo? <Brad. Se tu volevi dimenticarmi e andartene così, senza dirmi nulla, beh me lo potevi dire.. Mi hai spezzato il cuore per la millesima volta. Sei scomparso. Se vuoi dimenticarmi fa pure, perché io non penso di......> parlai molto veloce ma fui bloccata dalle sue labbra sulle mie.
Il bacio si mescolò con le mie lacrime.
Mi era mancato. Tremavo come una foglia con il vento.
<mi sei mancata così tanto piccola...>
Il suo sapore, le sue labbra, la sua passione, il suo odore, mi era mancato tutto di un suo bacio, ma soprattutto mi era mancato il suo amore.
Mi scostai e vidi che anche lui aveva il viso bagnato.
<Brad.. non puoi fare così, andartene senza dirmi nulla, rivedermi dopo venti giorni ,far finta di non conoscermi e poi baciarmi.. stai giocando con le mie emozioni..> dissi passandomi il dorso della mano sulla guancia.
<No! No Kess, io ti amo. Ti amo più di ogni altra cosa. Sto solo facendo una cosa, ma vedrai che tutto si aggiusterà, dobbiamo solo aspettare..>
<Aspettare cosa Brad? Cosa dobbiamo spettare? Perché io mi sto distruggendo senza di te!> dissi scandendo le parole e piangendo sempre di più.
<Mi dispiace. Ti spiegherò tutto. Vedrai andrà tutto bene. Tu non dimenticarti di me.> disse prendendomi il viso tra le sue mani calde.
Istintivamente lo abbracciai. Mi strinse forte, come per non farmi scappare. Il suo calore, il suo possesso, la sua voce, le sue braccia, mi era mancato tutto, anzi tutto è dir poco.
<Perché?> chiesi
<Cosa Sunrise?> chiese lui e persi un battito a quel nomignolo.
<Perché mi stai facendo questo? Io sto soffrendo senza di te Brad.> dissi scostandomi guardando dritto nei suoi occhi blu.
<Ti spiegherò tutto. Tu credi in me, okay?> sembrava disperato e solo ora notai le occhiaie.
Annuii anche se non volevo.
Avrei voluto una spiegazione a tutto questo.
Ma il suo volto a pezzi quanto il mio, mi faceva dimenticare il resto del mondo. C'eravamo solo noi due. Io e lui. E il nostro amore.
<Te ne andrai di nuovo?> chiesi
Lui chiuse gli occhi. <Sì, devo.>
Annuii debolmente. <Mi manderai altre lettere?> chiesi e lui sorrise.
<Ti piace ricevere lettere da me?> chiese con un ghigno.
Annuii <sì.>
Il suo sorriso si allargò: <Beh anche a me non dispiace..> disse cacciando un foglio bianco dalla tasca posteriore.
<L'hai ricevuta!> dissi sorridendo.
Questo mi rilassò un po'.
<La porto sempre con me!> disse lui stringendomi.
Poi Chris attirò la nostra attenzione.
Era in lacrime. <Billy, sta bene! Lo hanno operato..> disse.
Sorrisi. <Sapevo che ce l'avrebbe fatta..> dissi abbracciando Chris.
Poi mi scostai e strinsi la mano a Brad che mi fissava.
Quando Chris andò via, mi girò il viso e mi stampò un forte bacio sulle labbra.
<Ti amo..> disse
<Ti amo.> risposi.
In quell'istante Wendy uscì dall'ascensore.
Corsi verso di lei.
<Brad è qui!> dissi sorridendo.
<Lo so. Dobbiamo andare via.> disse lei con tono duro.
Guardò Brad che annuì in lontananza.
Stava succedendo qualcosa, di nuovo.
Mi voltai verso Wendy e poi di nuovo verso Brad, che non c'era più. Era scomparso, di nuovo...
La mia amica mi prese il polso.
<Brad..> sussurrai cercando la sua figura con lo sguardo. Ma non c'era.
Quando fui fuori l'aria fredda mi congelò.
Ero spiazzata. Almeno avrei voluto salutarlo. Chissà quando lo avrei rivisto. Quest'idea mi spezzava il cuore.
<Andiamo con l'auto con cui sei venuta tu. Ma guido io.> disse Wendy.
Non obiettai non avevo alcuna voglia di guidare.
Scrissi un messaggio a Brad: Avrei voluto salutarti.
Persi un battito quando ricevetti una risposta: Anche io. Ma non preoccuparti, ti amo!
disse.
Risposi: Ti amo..
E poi non ricevetti più risposta fino all'arrivo ad Hollywood.
L'avrei rivisto? Dove stava andando? Che stava facendo di così tanto importante da non dirmelo? Chi voleva accoltellare Chris? Perché? Ritornerà tutto alla normalità? O soffrirò solamente?
Ero sommersa da domande di cui non sapevo darmi una risposta.
Ero a pezzi, ma allo stesso tempo sollevata di averlo rivisto, per poco, ma avevo potuto perdermi di nuovo nel suo sguardo.

Lei 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora