Sovrumano

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Kol si avvicinò pericolosamente a me, ma deviò le sue labbra sulla mia guancia e cacciai un sospiro di sollievo, d'un tratto credevo mi volesse baciare e avevo visto il suo viso venire a rallentatore verso il mio, ma fortunatamente non era così.
<Se vuoi ci possiamo vedere nel weekend...> disse lui sorridendo.
<Casomai si... ci vediamo Kol! Grazie per il pranzo.> lo salutai andando verso Brad che stava dietro di noi mentre fumava una sigaretta.
Gettò la sigaretta a terra e scimmiottò Kol imitando la sua voce facendogli il verso con una altrettanto stridula, che mi fece ridere.
<Beh, io vado...> dissi guardando il grosso edificio dei dormitori.
<Okay... andiamo.> disse incamminandosi verso la porta che portava alle stanze.
Lo raggiunsi a passo svelto: <Andiamo? Noi? Dov'è che vai tu?> chiedi sconcertata.
Lui fece un ghigno: <Ho voglia di vedere un film con la mia migliore amica... non posso?> chiese e quel migliore amica creò uno dei miei sorrisi più sinceri.
Mi riempiva il cuore di gioia pensare che io e lui oltre che quasi fidanzati eravamo prima di tutto migliori amici.
<Uhm... che ne dici di un film, coperte e popcorn con la tua migliore amica?> chiesi ridendo.
<E tu che ne pensi di un pigiama party con il tuo sexy migliore amico?> chiese a sua volta lui utilizzando lo stesso tono.
<Dici sul serio?> chiesi con gli occhi che mi brillavano.
<Perché no?> domandò lui facendo spallucce.
Lo abbracciai forte come una bambina entusiasta con il proprio papà.
<Oddio, ma è fantastico! Potremmo guardare tutti i film che vorremo, abbuffarci di cibo, fare la lotta con i cuscini e spettegolare! Sono....> dissi e lui continuò ridendo: <Euforica...>
<Si!> risposi.
<Okay, ma niente glitter e unicorni, nemmeno vestiti da fate o roba simile!> disse scuotendo l'indice.
Feci una smorfia stranita sul volto: <Ma per chi mi hai preso? Non sono mica una bambina di sei anni!> borbottai.
<Oh no... non lo sei affatto!> disse lui ridendo sotto i baffi.
Lo spinsi non facendolo muovere di un millimetro e ne approfittai che lui stesse ridendo: <Facciamo a chi sale per prima tutte le scale e arriva alla camera?> chiesi e quando  ancora non rispose salii veloce tutti gli scalini evitando che lui potesse raggiungermi.
Uhm... okay, forse ero solo un pochino infantile! Ma solo un po'.
Sentivo le sue risate fare eco nelle scale del dormitorio.
Mi stava quasi raggiungendo e ormai mi distava solo di tre scalini quando arrivai al corridoio, mi fermai ad una parte distante dalla porta, ma corta per poterci subito arrivare e vincere.
Quando vidi l'immagine di un Brad affannato come un'anziano arrivare sul corridoio scoppiai a ridere.
<Non sprecarti più di tanto... ho vinto.> esultai con l'affanno e con un sorriso trionfante sul volto.
<E chi te lo dice?> chiese.
<Il fatto che mi basta correre un po' ed essere la vincitrice...> dissi suon di domanda.
Lui sorrise un'ultima volta e poi mi raggiunse, mi prese il volto tra le mani e mi baciò delicatamente le labbra provocando uno schiocco immerso tra i nostri respiri affannati, quando le nostre bocce si divisero.
Mi guardò negli occhi e poi corse veloce verso la porta: <Ho vinto io!> disse dandosi aree.
<Cosa? No! Tu hai barato... mi hai baciata solo per distrarmi... e poi salivi due gradini alla volta! Non è giusto... sei un imbroglione!> obiettai mettendo il broncio.
<Un imbroglione che ti piace però...> disse lui con un ghigno sul viso.
Gli feci la linguaccia e mi avvicinai per aprire la porta.
Lo feci passare e poi controllai se Sellen fosse in casa, ma no.
<Abbiamo l'appartamento libero, vedo...> disse subito Brad con un sorriso provocante sul viso.
Alzai gli occhi al cielo: <Se volevi una ricompensa per aver perso, allora stare soli sarebbe stato vantaggioso, ma poiché hai vinto tu... non vedo un motivo per cui ricompensarti...> borbottai ironicamente.
Lui sorrise.
Dannazione a quel cavolo di bellissimo sorriso, che mi metteva a soqquadro lo stomaco.
<Peccato...> disse avvicinando le labbra alle mie. Ma subito mi scostai correndo nella mia stanza.
<Ancora non hai imparato? Lo sai che non mi piace quando fai finta di darmi un bacio e poi le tue labbra mi sfiorano solo...> disse raggiungendomi.
Feci spallucce e accesi il mio computer.
<Seleziona il film che vuoi vedere... un film decente mi raccomando, io vado a preparare i popcorn!> dissi uscendo dalla camera.
Andai in cucina sperando che Sellen non sarebbe arrivata da un momento all'altro.
Presi la pentola e misi i semini all'interno.
La chiusi con il coperchio e presto i semi cominciarono a scoppiettare.
Aspettai un pò e poi ecco che ebbi tra le mani un recipiente pieno di tantissimi batuffoli bianchi.
Arrivai vicino a Brad sul mio letto e mi sedetti a gambe incrociate.
<Allora? Quale film vediamo?> chiesi.
Lui indicò il computer e sobbalzai nel vedere il titolo: "L'evocazione-The conjuring".
E lo sfondo grigio di una sedia a dondolo con una bambina e la sua bambola inquietante, non era affatto d'aiuto.
<No. Assolutamente no, te lo puoi scordare!> obiettai quasi gridando.
<Ma davvero hai paura?> chiese.
<Brad ne abbiamo già parlato, non ne ho mai visto uno, e non intendo farlo adesso.> borbottai.
<Se non ti piace lo togliamo! Ma almeno vedilo! È divertente!> disse con un ghigno sul volto.
Inarcai le sopracciglia: <Si certo, un film horror divertente, perché non l'ho capito subito?> chiesi utilizzando del sarcasmo.
Lui rise: <Ti proteggerò io dagli spiriti maligni che usciranno dal computer e ti risucchieranno via!> disse con un sorriso da prendere a schiaffi.
<Non dire queste cose! Già alla villa delle rose mi hai fatto troppa paura, non mi prendere in giro!> borbottai mettendo il broncio.
<Scusa piccoletta ma ammetti che è servito a qualcosa andare in quella villa...> disse alzando un sopracciglio; capendo a cosa si riverisse lo spintonai un po'.
Poi non seppi il perché, ma forse fu per i suoi occhi blu, o per il suo sorriso, per la sua mano calda poggiata sulla mia, per i suoi lineamenti che non erano rigidi come sempre, ma rilassati... che acconsentii a vedere questo film pauroso.
<Primo, se non mi piace si toglie senza esitare; secondo, se urlo non ti spaventare e terzo non chiamarmi piccoletta!>
Il suo sorriso si allargò e poi cominciò a canticchiare una canzone inventata da lui, che diceva solamente: "Piccoletta" a ritmo di una melodia allegra.
Alzai gli occhi al cielo e azionai il film per zittirlo, subito presi un cuscino che avrei usato nel caso mi sarei dovuta coprire gli occhi.
L'inizio del film procedeva bene e sia io, sia Brad eravamo concentrati, anche se lui mi aveva confessato di averlo visto già più volte.
La sua mano sulla mia, mi rassicurava anche se inizialmente non sembrava un film horror: era una semplice famiglia numerosa, un po' povera che si era trasferita in una casa, l'unica con un buon prezzo e che avesse una camera per tutti i membri della famiglia.
Cambiai idea quando i primi segni di demoni si erano fatti avanti, già il segno di una cantina abbandonata non era dei migliori.
Strinsi la mano di Brad ogni volta che appariva qualcosa di brutto.
Cacciai un urlo quando improvvisamente un demonio saltò da sopra l'armadio di una delle tante figlie.
Nascosi il mio viso nell'incavo del collo di Brad, con le mani tremanti, mentre lui rideva a squarciagola.
Gli diedi un morso sul collo per dispetto e lui rise ancora di più.
Tornammo a concentrarci sul film, ma la mia posizione non era più cambiata, avevo la testa poggiata sul petto di Brad, mentre lui era appoggiato alla testiera del letto, mi accarezzava i capelli rilassato mentre io nelle scene più paurose mi nascondevo tra le sue braccia, escludendo il cuscino che avevo deciso di utilizzare per questo scopo... ma diciamocelo, mi sentivo più sicura tra le sue braccia e tutto faceva meno paura.
Ogni tanto lui rideva quando io mi spaventavo, ma allo stesso tempo mi stringeva più forte a se.
Quando il film finì, e fortunatamente finì bene... mi stiracchiai.
<Tu sei un matto! Stanotte sognerò un demone che mi entrerà nell'anima!> borbottai.
<Oppure no... stanotte dormirai con me e non farai incubi...> disse lui chiudendo il portatile e posando il recipiente ormai vuoto di popcorn sul pavimento. Si stese sul fianco con un braccio sotto la testa, mentre io ero stesa sempre sul fianco ma con le mani congiunte sotto la guancia.
Ci guardammo negli occhi in silenzi che volevano dire parole bellissime.
<Resti a dormire?> chiesi con occhi luccicanti.
<Altrimenti perché si chiama pigiama party?> domandò ridendo.
Sorrisi e dopo poco le sue labbra furono sulle mie, assaporando ogni parte di esse.
Gli diedi libero accesso con la lingua e subito la legai alla mia. Le nostre labbra sembravano dei petali di rosa che si toccavano, le nostre lingue sembravano due onde che si scontravano e si fondevano in una sola, i nostri respiri sembravano il vento che addolciva l'atmosfera, noi due assieme eravamo ciò che più amavo.
Gli accarezzai la guancia e lo baciai come non mai, mettendo passione ed estasi.
Lo desideravo più di ogni altra cosa.
Con uno scatto fulmineo lui fu sopra di me, allargai le gambe per sentirlo più vicino e lui ci si piazzò dentro, il calore che mi emanava era unico.
Mi strinse un fianco e mi attirò di più a se:
<Non ne avrò mai abbastanza di te Sunrise...> ansimò sulle mia labbra.
Mi sfilò la maglietta e la gettò a terra. Incominciò a baciarmi il petto prosperoso e a lasciare dei segni violacei su di esso e sulle clavicole; anche io lo ricambiavo lasciando i miei marchi sul suo collo.
Spostò i suoi baci sulla mia pancia che subito si riempì di brividi.
<Amo solo te.> disse poi tornando sulle mie labbra.
Stavolta mi sfilò i pantaloni e io invece gli tolsi la maglietta nera. Rimasi abbagliata da tutti quegli addominali in bella vista.
Gli accarezzavo l'addome mentre lui continuava a baciarmi.
L'aria era densa fra di noi e l'atmosfera accesa.
Dopo poco ci trovammo nudi tra le lenzuola e Brad si spingeva cautamente ma densamente in me. Mi sussurrava che mi amava mentre le sue spinte acceleravano. Gli tiravo un po' i capelli per il fastidio che subito si placò con il piacere. Mi morsi il labbro inferiore e poi posai le mie labbra sulle sue assaporandone ogni centimetro.
Brad gemette e sorrisi perché ero felice di regalargli queste emozioni, ero felice che io potessi essere l'unica a fare l'amore con lui, perché si, il nostro non era solo e semplice sesso, il nostro era vero e proprio amore, in ogni sua spinta c'era amore, in ogni mio sospirò c'era amore, tra i nostri sguardi c'era amore. Solo amore, eppure era qualcosa di tremendamente grande e bello.
Brad si spinse un ultima volta dentro di me e lo sentii irrigidirsi, come me; entrambi cacciamo dalle labbra due gemiti che devastarono la stanza silenziosa.
I nostri orgasmi fusi erano un suono liberatorio.
Quando Brad uscì da me mi sentii completa ma anche incompleta allo stesso tempo. Ero indolenzita ma serena, era un contrasto di tutto, ma un contrasto piacevole, come noi due, io e lui, un angelo e un demone.
Alla fine il demone della notte veramente mi aveva preso l'anima, Brad aveva la mia anima tra la sua, ormai io ero sua.
Mi accarezzò il volto sudato e mi sussurrò un: <Ti amo...>
Sorrisi perché mi era mancato:
<Ti amo anch'io...> ammisi.
Se il Brad pre-sesso era attraente, quello post-sesso era qualcosa di sexy e spettacolare, da considerare sovrumano!

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