Shuting

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<Svegliati!> disse qualcuno scuotendomi.
Sbuffai e mi rigirai tra le lenzuola fresche.
<Alzati!> borbottò la fastidiosa voce.
D'un tratto sentii un rumore di tende e una luce penetrarmi gli occhi.
Mi alzai di scatto: <Che diavolo vuoi?!> gridai.
Nicole mi sorrise calorosamente.
<Andiamo da una parte, sbrigati!> disse aprendo le ante della finestra.
Mi ributtai sul letto e sbuffai: <Non è carino svegliare una persona così bruscamente...> borbottai strofinandomi un occhio e sbadigliando.
Lei alzò gli occhi al cielo e poi aprì il cassettone con i miei vestiti.
Prese un pantalone nero di tuta dell'Adidas e me lo lancio in faccia.
<Su vestiti!> disse poi cacciando dalla sua borsa una maglia a rete e prendendo sempre dal Mio cassettone il top della Calvin Klein.
<Fa pure come se fosse casa tua...> sibilai schiacciando la faccia nel cuscino che subito dopo si sfilò da sotto la mia testa e si posò violentemente sul mio bacino.
Cacciai un urletto mentre Nicole farfugliava che mi avrebbe aspettato in salotto.
Indossai la tuta, la maglia di retina e da sotto il top, infilai le mie Stan Smith, applicai un po' di trucco per non sembrare appena uscita da una notte di amore sfrenato con Brad... poiché esatto io e Brad eravamo stati a letto tutta la notte, a fare l'amore e a fonderci l'uno nell'altra.
Lui la mattina se ne era andato poiché doveva incontrare i miei vecchi amici.
Andai da Nicole che pigiava i tasti sul telecomando della TV cambiando canale ripetutamente.
Nicole si offrì di farmi le trecce alla francese e io entusiasta accettai ma mi ricordai di quando Wendy era sempre protesa a farmele e perciò un senso di malinconia si avventò su di me.
Quando finalmente fummo pronte per andare non so dove scendemmo dal dormitorio e come previsto i pick-up erano tutti lì fuori, ma erano dimeno rispetto alla volta scorsa.
<Dove sono gli altri?> chiesi.
<Sono già lì!> rispose lei.
<Lì dove?> chiesi corrucciata.
Lei sorrise e corse verso il pick-up di Kol abbracciandolo, sarei stata molto felice se tra quei due fosse nato qualcosa, si sarebbero completati a vicenda.
Entrammo in auto e partimmo a tutta velocità.

Dopo poco ci ritrovammo davanti ad una pista di skateboard dove tantissimi ragazzi maneggiavano quegli affari su i grossi spazi riservati ad essi.
<Sai andare sullo skateboard?> chiesi a Nicole.
Lei guardava un punto fisso in lontananza.
<Me la so cavare...> rispose guardando sempre in quel punto, cercai di osservare anch'io ma un figura mi so piazzò davanti coprendomi la visuale.
<Hey ragazza con il ciclo, stasera ci sarai alla mia festa vero?> chiese il ragazzo senza nome.
Lo guardai furiosa: <Non chiamarmi così altrimenti non verrò!> obiettai e lui sorrise.
<Vuoi farci un giro?> chiese indicando il suo skateboard.
<Non so andarci.> borbottai e lui scoppiò in una grossa risata, ma vedendo la mia serietà smise: <Su vieni che ti insegno qualcosa di utile.> disse incamminandosi verso la pista.
Guardai Nicole che parve ipnotizzata e intenta a formulare un piano malefico nella sua mente: <Hey, tutto okay?> chiesi sventolandole una mano davanti agli occhi.
Lei parve ritornare sul pianeta terra e mi sorrise: <Tutto benissimo!>
<Adesso chiamo Brad gli dico che sono qui...> dissi prendendo il telefono dalla tasca della tuta.
Lei girò di scatto la testa verso di me, mi strappò il telefono da mano e fece una risata nervosa: <Nono, la promessa vale ancora, su vai! Il telefono te lo tengo io!> disse nervosa, con un sorriso che lontano un miglio si poteva riconoscere che fosse falso.
Cosa le prendeva?
<Sicura vada tutto bene?> chiesi nuovamente e lei sbuffando annuì spingendomi un po' per incitarmi ad andare.
Raggiunsi il ragazzo senza nome.
<Pronta?> chiese vendendomi arrivare.
Annuii: <Basta che dopo sarò sana e salva!>
<Qui davanti a te hai il campione di tre medaglie d'oro nello skateboard!> disse dandosi delle aree.
<Davvero?!> esultai
<No.> disse ridendo al che gli diedi uno schiaffo.
<Bugiardo...> obiettai ridendo un po anch'io.
<Dai salta su!> disse e io feci così, mi aggrappai subito ai suoi muscoli completamente tatuati, forse troppo e mi presi l'equilibrio giusto per non rischiare di cadere.
Lui cominciò a camminare e quindi io a fare i miei primi approcci con quell'affare.
<Sto andando alla grande!> esultai e proprio in quell'istante incontrai i suoi occhi neri e mi parve di vedere l'espressione di Brad.
Al che ebbi un colpo dritto nella pancia e persi l'equilibrio, scivolando e cadendo addosso al ragazzo senza nome.
Eravamo uno sopra all'altro e i nostri visi erano vicini... troppo vicini.
Lui sorrideva mentre io dovevo essere sconvolta.
Nessuna parola usciva dalla mia bocca, non riuscivo a muovermi.
Perché? 
D'un tratto dei passi pesanti interruppero il mio shock.
Una mano calda e con una presa densa mi alzò dal corpo del ragazzo dagli occhi neri.
Mi strattonò via e poi incontrai lo sguardo furioso di Brad.
Cosa diavolo ci faceva qui?!
<Brad...> sussurrai.
Indossava un giubbotto di pelle, dei jeans scuri e una maglietta bianca.
Incontrai i suoi occhi color blu mare, erano l'opposto di quello del ragazzo senza nome, ma erano anche così uguali e profondi e una forte confusione mi invase.
Il ragazzo senza nome si alzò in piedi e borbottò un: <Hey io starei facendo una lezione di skate...> disse.
Brad con uno scatto fulmineo si voltò e gli suonò un pugno sullo zigomo.
<Cosa cazzo fai?!> gridò il ragazzo.
<Non la devi toccare.> biascicò Brad, al che lo spintonai talmente forte che riuscii a scostarlo.
Ma stavolta fu il ragazzo senza nome a strattonarmi via per il polso.
Scattò su Brad che lo schivò.
Sembravo una marionetta gestita da questi due imbecilli!
Sbuffai e presi lo sconosciuto per il polso: <Grazie e scusalo è troppo suscettibile...> dissi sorridendo, e mi parve che questa era stata la millesima volta che mi fossi scusata per Brad.
Il ragazzo mi fece un mezzo sorriso poi guardò Brad fulminandolo.
Nicole corse verso di noi: <Hey ragazzi tutto bene?> chiese svelta.
<Si è tutto okay...> chiarii.
Lei mi abbracciò e mi restituì il telefono, la salutai poiché ormai la giornata era saltata all'aria.
Camminai svelta dando le spalle a Brad: <Kess...> mi chiamò ma continuai a camminare.
<Sunrise...> ritentò e mi voltai.
Fu sorpreso che gli avessi rivolto lo sguardo e poi deglutì, lo potei notare dal suo pomo d'Adamo che si mosse nella sua gola.
<Cosa c'è?> chiesi.
<Perché lo hai fatto?> chiese lui.
Lo guardai corrucciata: <Fatto cosa Brad?! L'unico che ha combinato un casino qui sei tu...> sputai.
<Tu non avresti fatto lo stesso?> chiese.
<Ma di cosa parli?!> obiettai.
<Forse non mi ami più e ti piace quello lì... ma perché mi hai fatto questo? Sai che io ci soffro.> disse abbassando lo sguardo e giurai che sembrava stesse per piangere al che il mio cuore si gelò.
<Brad non mi piace quello lì! Si può sapere cosa stai dicendo? Mi stai prendendo in giro?> biascicai.
Lui alzò la testa all'aria e aveva le sopracciglia aggrottate, le labbra piegate in una smorfia di dolore e il respiro pesante.
Mi guardò, aveva gli occhi lucidi: <Perché lo hai baciato? Io sto facendo di tutto per passare più tempo possibile lontano da Alissa e tu vai con quello lì.> disse cacciando una lacrima.
Subito un senso di vuoto mi invase.
Stava cacciando parole a vanvera.
Mi avvicinai subito a lui, gli raccolsi i palmi delle mani fredde e lo presi per il mento facendo subito entrai i nostri occhi a contatto.
<Io non ho baciato nessuno, non so perché pensi questo... non ti farei mai una cosa del genere!> dissi accarezzandogli la mascella.
Lui si scostò al mio tocco, come ferito da esso, prese il telefono dalla sua tasca posteriore dei jeans e digitò sopra qualcosa tirando su col naso, vederlo così mi faceva cadere a pezzi.
Mi piombò il cellulare in faccia e spalancai gli occhi. C'eravamo io e il ragazzo dagli occhi neri, sembrava ci stessimo baciando con passione, quando invece ero solo caduta addosso a lui e sotto c'era scritto: non c'è cosa più bella di due persone che si baciano ma si amano per davvero.
Cosa?! Mi veniva quasi da ridere per la ridicolaggine di questa frase e di questa foto del tutto falsa.
<Nicole...> dissi collegando i punti.
Lei aveva il mio telefono, e la prospettiva combaciava da dove era lei che sapeva che Brad fosse qui da quando guardava qualcosa da lontano e non me lo aveva detto.
Corsi furiosa verso i pick-up che già incominciavano ad andarsene e scorsi le testa di Nicole che mi salutava compiaciuta fuori dal finestrino dell'auto che si allontanava.
Come aveva potuto?!
Corsi da Brad che era rimasto lì a testa bassa.
<Quella foto è falsa... io non l'ho baciato, è stata Nicole, quella falsa bugiarda... è stata lei, Dio mi guardava così fiera di se stessa! Perché poi? Che le ho fatto di male?! Brad io non ho fatto nulla, devi credermi....> dissi ma lui mi bloccò: <Ti credo...> disse.
<No, Brad no, te lo giuro non ho fatto nulla! Io la strozzo!> gridai avventandomi verso le auto ma lui mi prese per un fianco.
<Kess, ho detto che ti credo, mi hai sempre dimostrato di amarmi, so che non faresti una mai cosa del genere, sopratutto rinfacciarmelo in faccia con una foto...> disse guardandomi negli occhi e accarezzandomi la guancia.
Gli diedi un veloce bacio sulle labbra, sospirando un po' più rilassata e rifugiandomi tra le sue braccia che mi cinsero con decisione come se potessi sfuggirgli da un momento all'altro; poi una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare: <Va tutto bene qui?> chiese Wendy con al suo fianco Tiffany.
Mi immobilizzai.
Le mie amiche, le mie uniche vere amiche.
Le vere amiche che innanzitutto c'erano sempre state anche quando tutto andava storto, che odiavano vedermi soffrire... che erano sempre rimaste, perché le vere amiche anche se le dici  "sei una testa di cazzo" loro si mettono lì, vicino a te e aspettano che la rabbia ti passi... e io fortunatamente ne avevo due di vere amiche e le avevo lasciate per una cazzata, per il nostro orgoglio, perché ci eravamo fatte dividere da una cosa più piccola di noi e ciò ci aveva solo penalizzato poiché oggi mi era stato dato il giusto esempio che le vere amiche capitano una sola volta nella vita e ne sono poche.
Non aggiunsi nulla e loro vedendo il mio sguardo mi vennero addosso in un abbraccio che mi riempì il cuore.
Mi erano mancate così tanto e solo ora mi ero accorta di quanto avessi bisogno di loro nella mia vita!

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