BRAD
<Tesoro, ci sono io qui con te...> le dissi accarezzandole ripetutamente la guancia arrossata, con il dorso della mia mano.
<Tu?...Ma se non so nemmeno chi sei?> borbottò e mi venne un fitta al cuore tanto da scattare indietro e tenere lo sguardo basso.
Lei sussultò e scese dal letto.
Mi venne vicino e sorrise in quel modo innocente che mi sarebbe potuto venire un orgasmo solo per questo suo piccolo sorriso.
<Scusa... non volevo offenderti..> disse dondolando sui talloni.
<non è colpa tua...> dissi facendo spallucce.
Lei sorprendendomi mi prese la mano e la riposò sulla sua guancia.
Guardando il mio viso corrucciato disse:
<Uhm... scusa, ma mi sento bene a sentire il tuo calore su di me... non so perché...> disse grattandosi la nuca, arricciando il naso e avvampando: accorgendosi di ciò che aveva appena detto.
<sei davvero bella anche quando arrossisci..> dissi per farla arrossire ancora di più.
Le accarezzai il morbido labbro inferiore e sentii il suo respiro appesantirsi, si voltò ed entrò nel letto sotto le coperte.
Mi sedetti sulla sedia ma lei parlò: <Puoi venire qui se vuoi.... sai solo perché è più comodo..> ed arrossì di nuovo per la terza volta.
In quell'istante non potei nascondere il mio sorriso a trentadue denti: <certo..> dissi con calma, togliendomi le scarpe ed inserendomi nel piccolo spazio che mi aveva lasciato sotto le coperte.
Eravamo faccia a faccia a meno da due centimetri di distanza e la mia voglia di baciarla era al limite della pazienza.
Ma fui bloccato in tempo dalle sue parole.
<Ti ho sognato mentre ero in coma sai?> disse cogliendomi alla sprovvista.
Ma lei continuò:
<Beh, credevo che stessi semplicemente dormendo, non di certo che stessi in coma...
Nel sogno c'era un porta con l'alba disegnata sopra. Poi una camera spenta, con le pareti scritte e tu a terra e poi delle anime nere che ti portavano via...lo sognavo ripetutamente, non ricordo tutto nel dettaglio, ma sono sicura che eri tu, e no so perché debba sognare proprio te, ma forse significa che abbiamo avuto un legame forte?> chiese e fui felice che mi sognava, anche se il suo sogno era contorto ma pieno di emozioni.
<Noi abbiamo un legame forte. Tutt'ora Sunrise..> dissi incidendo il tono sulla parola abbiamo.
Lei sorrise: <spero di ricordarmi tutto, mi dispiace, ma non so se crederti...> borbottò e la guardai corrucciato.
<Sai è strano che io abbia avuto una relazione dopo Wet, avevo ripromesso a me stessa: niente più relazioni dopo quel terrore che avevo passato...> sibilò e provai solo dispiacere e rabbia verso il suo passato.
Me la immaginavo così piccola, indifesa e spaventata, ma anche forte, audace e determinata.
Quel Wet del cazzo mi innervosiva solo a sentirlo nominare, avevo una scarica di rabbia da sfogare ma avrebbe potuto aspettare poiché ora la mia Kess si era accoccolata a me, poggiando la sua testa sul mio petto e rendendomi l'uomo più felice della terra per quel piccolo gesto.... in qualche modo mi aveva scaldato il cuore.
<Ti da fastidio?> chiese d'un tratto intendendo la sua posizione.
Scossi la testa: <Per niente..>
<Non ricorderò mai niente... vero?> disse con un sussurro.
Le alzai il mento in modo da guardarla in quegli occhioni verde smeraldo.
<Tu ricorderai tutto, vedrai.... tempo al tempo. Il dottore ha detto che i ricordi verranno presto a galla...> dissi per rassicurarla ma lei sorrise falsamente.
Era preoccupata, lo potevo capire dal modo in cui le sue pupille si ristringevano.
Pian piano si addormentò sul mio petto, passarono ore e non potei fare a meno di guardarla dormire per tutto il tempo.
Chiusi gli occhi anche io ma la porta si spalancò.
Anche in ospedale non poteva esserci pace?!
Mi allarmai quando vidi Ryan.
Scostai con cura Sunrise da me e mi alzai.
Mi infilai velocemente le scarpe e mi avvicinai a lui.
<Entan levati dai piedi.> borbottò lui.
Pensava sicuramente di non trovarmi qui..
Risi. <Secondo te io davvero ti lascerò portare via Kess?!> biascicai poiché era questo che Ryan voleva fare: portare via Kess per ridarla a Wet.
Wet era fuggito di prigione, e rivoleva Kess a tutti i costi, altrimenti avrebbe ucciso sia me che lei.
Ecco perché io ero lontano, imparavo a lottare e saper sparare per proteggerla, inoltre se avrei fatto arrestare Wet, l'organizzazione mi avrebbe pagato.
Il problema era che Wet si nascondeva e mandava i suoi scagnozzi per pedinare Kess.
Perciò avevo assunto Connor e gli altri: per proteggerla mentre io ero via per poter imparare a proteggere lei.
<Wet vi ucciderà, meglio che accetti il patto: tu mi dai quella puttanella e tu sarai vivo, okay?> disse e in uno scatto fulmineo lo presi per la gola.
Uscii dalla stanza e lo sbattei contro il muro del corridoio.
<Come l'hai chiamata?!> gridai.
La sua faccia si fece violacea e gli occhi gli stavano per uscire quasi fuori dalle orbite.
Ma qualcuno mi scostò: <Cosa fai?!> disse Josh al mio fianco.
<Beh cerco di uccidere il bastardo che vuole riportare tua sorella a Wet!> dissi guardando Ryan che era piegato in due con la faccia ancora rossa e una mano sulla gola mentre tossiva.
<Cosa?!> chiese Josh allarmato.
<Già, credevi davvero che con il tuo piccolo piano di resuscitare, Wet non le avrebbe dato più fastidio?!> borbottai.
<Sapevo che Wet era rimasto a Wichita...> disse lui.
<Beh, ti sei perso un paio di cose... ad esempio che ha aggredito tua sorella a New York, che è andato in prigione ma è riuscito a scappare poiché, il nostro caro Wet, ha conoscenze per tutto il mondo ed una guardia della prigione era suo amico, inoltre ti sei perso anche che lui ora rivuole tua sorella a tutti i costi, pur di ucciderci entrambi.> dissi secco.
<Se lo avessi saputo prima te lo avrei lasciato strangolare.> disse lui indicando Ryan ancora a terra.
<Josh? Josh Santana?!> chiese Ryan.
<No; mi vedi solo perché sei morto.> disse lui in tono ironico ma arrabbiato.
Ryan si guardò in torno, poi guardò me ed infine sul pavimento un po' più lontano da lui.
Spostai lo sguardo lì e notai una siringa per terra.
Spalancai gli occhi e la raccolsi prima che potesse farlo Ryan.
Siamo in un ospedale è normale trovare una siringa, ma non una con scritto Eroina sopra.
Volevano dare della droga alla mia Kess?!
Ma sono completamente matti!
Lo ripresi per il collo e lui disse: <Sai che avremo fatto dopo averla drogata?>
Sapendo già la risposta strinsi di più la presa al suo collo.
<Ce la saremo scopata... Sai, dandole l'eroina sarebbe stato ancora più bello> disse con voce strozzata, alzai il gomito e gli diedi un pugno sulla tempia.
Poi lasciai la presa facendolo cadere a terra a peso morto o altrimenti sarebbe finita male.
Lui sospirò pesantemente.
<Certe cose le puoi solamente immaginare Ryan, poiché sta pur certo che le pazzie che tu e quegli altri avete nella testa, non accadranno mai.> biascicai a denti stretti.
Lui se la diede a gambe prima che potessi prenderlo a calci nel culo.
Ma la voce di Josh mi distolse dai miei pensieri omicida.
<Uhm, non mi sono mai fatto di eroina... dovrei provare... no?> chiese osservando la siringa tra le sue mani in modo sperimentale come se fosse una nuova scoperta scientifica.
Alzai gli occhi al cielo e gliela strappai di mano, me la misi nel giubbotto e ritornai da Kess.
<Se viene di nuovo quel tipo, sferragli due cazzotti nelle tempie e uno nello stomaco, grazie..> dissi per poi richiudere a chiave la porta della stanza di Kess.
Mi sedetti sulla sedia e mi addormentai affianco a lei.
Solo così per me era pace...
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Lei 2
Randomdisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...