KESS
Guardai la porta che si stava aprendo ed entrò Wendy in compagnia di un'altra ragazza.
<Ciao> disse la ragazza dai capelli arancioni lunghi ed un ondulati alle punte.
Sorrisi nonostante non sapendo chi fosse.
Wendy mi sorrise e chiese: <Come ti senti?>. Annuii fredda in segno di un: <Bene..>
Lei sospirò e poi parlò:
<Kess mi dispiace per non averti detto di tuo fratello, l'ho fatto per renderti una vita più felice e spensierata, ho sempre voluto dirtelo, ma non volevo farti soffrire...> disse quella che era la mia migliore amica.
<Ho capito Wendy, ho capito; ma se io non fossi andata in coma, non avrei mai saputo che mio fratello fosse vivo, tu non me lo avresti mai detto!> gridai.
<Scusa, lo so, ho sbagliato, ma sia io che Josh lo abbiamo fatto per proteggerti... Kess perdonami, sei la mia migliore amica! Non potrai odiarmi per sempre...> disse lei eppure aveva ragione, io le volevo un bene dell'anima e forse era l'unica che poteva farmi ricordare qualcosa, eppure anche lei mi aveva mentito.
<Okay, ti perdono... ma d'ora in poi niente più bugie! Okay?> chiesi e il suo sguardo si fece nervoso ma poi parlò: <Okay...> sorrise e mi abbracciò.
<Allora? Come ti senti?> chiese l'altra ragazza.
<Bene, e tu chi sei?>
<Tiffany, beh siamo amiche dell'università, ci siamo conosciute lì...> disse la ragazza e mi brillarono gli occhi. Andavo all'università?
<Davvero? Io vado all'università?> chiesi felice.
<Sì, davvero e ti stai perdendo parecchi corsi... quindi uscita da questo ospedale dovrai studiare un bel po'!> disse Wendy parlando come una mamma.
Annuii.
<Ho visto Sellen e Brad discutere prima... Sellen è una bugiarda ha sempre cercato di dividervi quindi non le credere...> disse Wendy e anche io avevo sentito la discussione di Brad e Sellen in corridoio poiché urlavano, quando avevo sentito quelle parole uscire dalla bocca di Brad, che mi avrebbe amata comunque nonostante tutto, i miei sentimenti si erano come ampliati per quel ragazzo in qualche senso quasi sconosciuto per me, ma allo stesso tempo era come se lo conoscessi da una vita intera.
Ad un tratto sentimmo un tonfo e guardammo tutte e tre verso la porta.
Poi un altro tonfo e poi qualcuno che gridava: <No dannazione!> era Brad.
Uscimmo tutte e tre fuori e vedemmo lui che prendeva a calci la sedia e un ragazzo dai capelli arancioni al suo fianco.
<Che succede Dann?> chiese Tiffany.
<Beh, Brad ha saltato la maggior parte dei corsi al college e ai prof non è piaciuto, perciò il prof di cinese ha deciso di espellerlo..> disse quel ragazzo e quando mi vide sorrise.
Veniva anche Brad all'università?
<Ma anche Kess ha saltato la scuola ed hanno detto che per lei non c'è nessun problema..> disse Wendy.
<Si perché lei stava in coma! Io stavo qui con lei, ma stavo benissimo e quelli lì se ne fottono, cazzo!>gridò e mi sentii in qualche modo in colpa.
Beh, non che io l'avessi costretto a rimanere ma fu lui che mi volle stare vicino fino a tutto questo tempo.
<E ora?> chiese Wendy.
<Non posso essere espulso, anzi devo avere il massimo punteggio a tutti gli esami per trasferirmi in Spagna!...ehm..o merda, mi... io mi sono imbrogliato..> balbettò.
<Vuoi cosa?!> gridò Wendy.
<Niente! Non sono affari tuoi!> borbottò lui.
E subito crebbe un boato con Wendy che gli gridava contro: <Calmati!> e Brad che contrattaccava. Non capivo più nulla. Sentivo solo rimbombi nella mia testa. Tantissime grida e la testa mi girava. Caddi a terra e mi uscì un gridolino di dolore.
-
Dove ero? Perche queste persone mi fissavano? Una ragazza bionda mi avvicinò la mano alla guancia e subito mi ritrassi. Volevano farmi del male?! Mi sentivo debole e non ricordavo nulla.
Mi guardai le dita per contarle, poiché mi avevano detto che per sapere se eri in un incubo o nella realtà dovevi contare le dita delle tue mani, se riuscivi a contarle tutte eri nella realtà se invece no e ti apparivano sei dita su una mano eri in un incubo.
Guardai la mia mano come fosse una nuova scoperta scientifica e un ragazzo dagli occhi blu e tatuaggi mi disse:
<Kess, noi siamo esseri umani...>
Corrucciai la fronte: <Lo so, non sono mica ritardata!> dissi e lui sospirò di sollievo.
<Che volete farmi?! Non ho nulla da darvi, e non so dove mi trovo. Voi... beh voi potete aiutarmi.. o volete farmi del male?> chiesi in preda all'ansia.
<No, noi siamo tuoi amici..> disse una ragazza dai capelli arancioni accarezzandomi il braccio.
Qualcosa nel mio cervello fu come scoppiare e spalancai gli occhi.
Cos'erano questi esseri davanti a me?! Nuove specie?! Cos'era tutto ciò che mi circondava?!
<Oddio è la fine del mondo..? siete extraterrestri?!> dissi rannicchiandomi nell'angolino.
<O merda... chiamate il dottor May..> disse una specie di ragazzo con delle macchie sulle braccia.
Altri si allontanarono e quest'ultimo mi si avvicinò a mi abbracciò.
Posò il suo mento sulla mia testa e disse:
<Va tutto bene Sunrise..>
Annuii poiché mi sentivo al sicuro anche non sapendo chi fosse Sunrise e chi fosse questo qui.
-
Perché ero a terra?! E perché Brad mi abbracciava? Aiuto.
<Che fai Brad?> chiesi alzando la testa e trovandomi a due centimetri di distanza dalle sue labbra.
Lui notò la poca distanza tra di noi, poi guardò i miei occhi e poi le mie labbra; la distanza diminuiva sempre di più e i nostri respiri si univano, come i battiti del nostro cuore che accelerava.
Il suo sguardo era puntato sulle mie labbra e il mio sulle sue.
Quel momento fu interrotto da una tosse, il dottor May.
<Scusate se vi ho interrotti, ma la signorina Kess come sta?> chiese.
Mi alzai di scatto allontanandomi da Brad e lui sbuffò: <Sto bene, perché dovrei star male?> chiesi.
<Nulla.> disse Brad portandomi nella mia stanza e chiudendo a chiave la porta.
Chiuse le tendine e si avvicinò a me.
Mi allontanai di scatto, tutto ciò che ricordavo era solo Brad che diceva di voler partire per la Spagna una volta terminati gli studi con il massimo dei voti.
<Stai bene?> chiese squadrandomi.
Annuii: <Vai in Spagna?> chiesi.
<Non mi va di parlarne..> disse.
<Noi... io e te, eravamo qualcosa, no? E tu volevi lasciarmi qui andandotene? Vero?> chiesi diventando paonazza in volto.
<No! Per l'amor di Dio Kess, io volevo farti venire con me! Era solo che non te ne avevo mai parlato!> disse.
<Oh no... nonono! Io a quanto ho capito sono già fuggita una volta dalla mia vita a Wichita, dal mio paese e dai miei amici, quindi ora non voglio iniziare daccapo in un paese all'altro capo del mondo! Mi dispiace ma no, non sarei venuta con te in Spagna, ne ho abbastanza di cambiare vita e di cambiare area!> gridai allontanandomi.
<Cosa? Tu non saresti venuta?!> chiese grattandosi la nuca.
<No Brad, mi spiace..>
Lui sbarrò gli occhi poi respirò profondamente:
<Mancano ancora alcuni anni, e avremo il tempo per decidere insieme, ora riposati così domattina ce ne andiamo da qui.> disse facendomi un sorriso falso ed uscendo dalla camera sbattendo la porta.
Che enorme casino.
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Lei 2
Randomdisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...