Touchdown

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Che lentezza.
Non è piacevole stare ad aspettare per circa mezz'ora, però per una cosa per cui vale la pena aspettare: il mio amato panino del McDonald's
E Brad? Lui vale la pena aspettarlo?
La risposta è: io lo amo.
Addentai un pezzo del mio Crispy McBacon.
E per un attimo grazie al suo sapore potei dimenticare tutti i problemi.
Finché non vibrò il telefono.
Un messaggio. Il suo?
No. Un messaggio dal padre di Brad..
Vieni in Canada devo parlarti. E poi qui c'è il tuo cane: Gold ;).
Deve parlarmi?
E se almeno lui sa cosa sta succedendo e vuole spiegarmelo?
L'unico pensiero plausibile è di andare in Canada.
Mangiai di fretta e tornai a casa.
Misi qualche vestito in una borsa e chiesi a Kevin se Brad aveva rimasto la sua auto qui, e sì, era nel garage.
Entrai nella grande Range Rover ed azionai il motore.
Se volevo sapere qualcosa di tutto ciò, dovevo subito mettermi all'opera.
Fortunatamente le auto in giro erano ben poche e non causavano traffico.
Incominciò a piovere e rabbrividii quando passai vicino al luogo dove io e Brad facemmo l'incidente..
Mancavano solo poche ore all'arrivo ed avvisai Chris, il padre di Brad, che stavo arrivando.
L'ultima ora passò veloce poiché ascoltai musica che mi distrasse un po'.
Bussai alla grande casa Entan e mi aprì Mr Chris.
<Salve..> dissi imbarazzata poiché ero appena piombata in casa sua subito dopo un messaggio di invito.
<Kess! Accomodati..> disse lui con un sorriso spento.
Feci per entrare quando Chris parlò.
<Va a sederti sul divano.. arrivò tra poco.> disse.
Mi sedetti sul comodo divano in pelle bordeaux. E giocherellai con le dite tamburellando sul tavolino davanti a me.
L'aria era calda e con l'odore famigliare di Brad.
Dopotutto è la sua famiglia.
La mia attenzione fu occupata da una foglio bianco.
Lo aprii ed ebbi un vuoto quando notai che era la stessa scrittura della mia lettera.
Era di Brad.
Non aspettai altro tempo e la lessi:
Papà.
Ci sei sempre stato. E scusa se sono stato un ragazzo difficile da capire e manovrare. Sei sempre stato eccezionale nonostante io sia complicato. E perciò grazie!
Lotterò per ciò che è giusto, e non preoccuparti finirà tutto.
                                                    Brad Entan
Tanti brividi mi percorsero lungo la schiena, leggere quelle che dovevano essere le sue parole quando luì è lontano da me, è strano.
È scomparso e la cosa peggiore è che nessuno vuole dirmi dove e perché.
Ripiegai la lettera e la misi dov'era.
Chris entrò nel salotto con due tazze fumiganti  in mano.
<Thé.> disse notando la mia espressione confusa.
Annuii e ringraziai.
<Beh ti starai chiedendo perché ti ho chiamata un secondo solo per dirti una cosa..> disse lui sogghignando.
<Chris.. ad Hollywood sono confusa. E a dire il vero sono qui anche per avere delle risposte.
Se sai dove sia Brad e perché se ne sia andato così all'improvviso, spiegamelo.. per favore.>
supplicai ma lui abbassò il capo.
<Kess..> esortò <mi è stato esplicitamente vietato di darti informazioni..> continuò.
<allora perché mi hai chiamato? Sono stanca di vedere le persone che si prendono gioco di me..> esordii
<Kess stiamo solo cercando di proteggerti e di non farti soffrire..> disse Chris.
Bevvi un sorso del thé che smise di evaporare.
<Beh io sto soffrendo..> ammisi poiché non ne potevo più.
<Ti ho chiamata per dirti ciò che mi ha riferito Brad. Ha detto che tornerà e devi avere pazienza. Ha detto che sa che sarà difficile e che lo è anche per lui. Mi ha riferito che sta soffrendo lontano da te, ha detto che devi essere forte e che ti ama. E infine ha detto che non devi dimenticarti di lui.> sospirò Chris.
Mi scese una lacrima.
<Lo hai visto...?> singhiozzai.
Lui annuii.
<Lo rivedrai?> chiesi di nuovo.
Lui annuii di nuovo.
<Puoi semplicemente dirgli che mi manca e che lo amo anche io..? Per favore.> supplicai come una disperata.
<Okay glielo riferirò..> disse cercando di smagliare un sorriso di incoraggiamento.
Annuii e finii di bere il thé.
<Tornerà?> chiesi poi d'un tratto.
<Sì, spero di si...>
<Spero?> chiesi sbigottita.
Lui si limitò ad annuire.
<Ci vorrà tempo?>
<Forse più del previsto. Ma tu non devi smettere di amarlo, a tutti i costi..>
Annuii.
Cosa potevo fare? Non sapevo dove fosse e cosa stesse facendo. Non sapevo se mi stesse pensando o meno. Ero in confusione con me stessa.
<Se.....se io gli scrivessi una lettera, come ha fatto lui, gliela potrei spedire? Poiché al telefono e ai messaggi non risponde..> chiesi con un filo di voce.
Lui esitò prima di parlare.
<Certo.. gliela spedirò io.> borbottò.
<ma non dirlo a nessuno di questa lettera..> continuò ed io annuii.
Mi alzai ed andai in cucina per lavare la tazza da cui avevo bevuto.
Dopo poco arrivò Chris.
<vuoi della birra?> chiese.
<birra?> chiesi sbigottita.
<sì, ne vuoi?>
Annuii. Perché no?
Prese due bottiglie e le stappò.
Poi prese carta e penna e ritornammo in salotto.
Mi porse il foglio e la penna e cominciai a scrivere ciò che volevo dirgli.
Sono Kess.
Mi hai amata tanto, ne sono sicura, e questo vale il prezzo di questo biglietto.
Vale il freddo, vale ogni santissima notte passata in bianco.
Mi ami come io amo te.
È sufficiente. Mi basta.
Torna.
Mi manchi..
;) Sunrise Entan.
Scrissi la lettera e la ripiegai per bene. Per poi consegnarla a Chris.
Questa era più una lettera per rassicurarlo verso il mio amore per lui, anche se mi aveva in qualche modo abbandonata.
Sorrisi quando scrissi Sunrise Entan, al posto di Kess Santana, sapevo che a lui piaceva.
Sgolai mezza birra e Chris accese la TV.
Inserì un dischetto e lo azionò.
Era un campo da football.
Poi la faccia di Chris in primo piano.
Era più giovane.
<Oh, ho sbagliato disco. Qui mi ero imbrogliato a mettere la telecamera, l'ho messa sulla mia faccia!> biascicò ridendo.
Ne mise un altro e uscì di nuovo lo stesso campo di football.
Poi tanti applausi e urla.
<Tuo padre!> esultò Chris indicandomi la TV.
Sorrisi e nello stesso tempo ebbi una fitta di nostalgia.
Guardammo l'intera partita ed esultammo, mandammo gli arbitri a quel paese e ridemmo.
<Ho visto questa partita un centinaio di volte e mi emoziono sempre quando tuo padre fa il touchdown decisivo!> disse Chris asciugandosi le lacrime, più che altro di gioia.
Mio padre era davvero forte. Ero in qualche modo fiera di lui.
La partita finì e bevvi il resto della bottiglia che mi bruciò lento in gola.
Salutai Chris e gli dissi di salutarmi i figli.
Recuperai Gold, che era rimasto uguale fino all'ultima volta, ma solo un po' più paffutello e cresciuto.
Entrai in macchina ed ispirai il profumo che c'era dentro. Il suo profumo.
Misi in moto e partì.

Il viaggio durò meno del previsto con la mancanza di traffico.
Arrivai a casa sfinita e quando aprii la porta mi ritrovai Wendy e Kevin di faccia.
<Dove sei stata?> chiese Wendy in tono pacato ma che mi innervosì.
<Che t'importa?> chiesi.
<Kess, non fare così. Siamo tuoi amici dopo tutto.> esortò Kevin.
Mi scoppiò una risatina isterica.
<se eravate miei amici, mi avreste spiegato tutto! Ma invece no.. la stupida Kess deve rimanere all'oscuro di tutto!> urlai
<ti abbiamo solo fatto una domanda..> insistette Kevin.
Perché volevano tanto sapere dove ero stata?
E inoltre anche io avevo fatto loro domande da cui non avevo ricevuto alcuna risposta.
Sbuffai.
<Da Chris! Okay? Sono stata dal padre di Brad..> gridai.
Kevin sbiancò in volto.
<Chris? E cosa ti ha detto..?> chiese deglutendo in continuazione.
<Nulla. Mi ha solo riferito che manco a Brad.>
dissi facendo spallucce.
Glielo dovevo dire della lettera che gli avrei spedito? Chris mi ha esplicitamente detto di non dirlo a nessuno, e allora così farò.
<non ti ha detto più nulla?> chiese Kevin che parve rilassarsi.
Scossi la testa e me ne tornai nella mia tana.
Non sapendo che fare occupai il mio tempo traducendo il tema della menzogna in cinese.
Presi il telefono per scrivere un messaggio a Brad, in caso lo leggesse:
Qui non è lo stesso senza di te. Torna presto.
Inviai e sopirai.
Mi sentivo una disperata.
E se lui era con qualcun'altra mentre io mi disperavo sempre di più?
No, non mi farebbe mai una cosa del genere; non lui, non a me.

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