In the night

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Dopo aver fatto l'amore con Brad lo convinsi a vedere per la millesima volta le pagine della nostra vita, e per la millesima volta mi ero ritrovata a piangere tra le sue braccia alla fine del film; d'un tratto avevo visto anche i suoi occhi inumidirsi e riempirsi di lacrime, ma lui si era giustificato dicendo che era solo una ciglia, beh non ne ero tanto certa...
Come lo avevo convinto a vedere il film? O meglio, come lo avevo ricattato? Avevo accettato di passare l'intero weekend con lui senza dividerci nemmeno per un secondo.
<Beh, lo hai promesso, devi dedicarti totalmente a me per tutto il weekend!> borbottò sprofondando la testa sul cuscino.
Con la voce attutita dal grosso sacco morbido di piume, la guancia schiacciata e gli occhi luccicanti mi sembrava un piccolo bambino in cerca di coccole.
<Sarò tua in ogni istante, mantengo le mie promesse...> dissi facendo spallucce e guardando l'orario sul mio casio: erano le tre e un quarto della notte... o del mattino, insomma... avete capito.
<È tardi...> borbottai aggrottando le sopracciglia e guardandolo dall'alto, dato che io ero appoggiata con la schiena alla testiera del letto, mente lui era steso vicino a me, tenendomi la mano.
Mi sembrava una cosa così naturale e bella, che mi comparve un sorriso sincero sulle labbra.
Lui mi girò il polso e vide l'orario dal mio orologio.
Poi si alzò, mostrando la sua abbagliante nudità, cercai di guardare altrove per non guardarlo ...
Si mise i boxer, e poi i suoi vestiti.
Mise il telefono in tasca e bloccai il respiro credendo che se ne stesse andando.
<Cosa fai?> chiesi.
<Esco, tu non vieni?> chiese d'un tratto.
<Esci? Nel bel mezzo della notte? Ma sei impazzito?> farfugliai sbigottita.
<Forse si, ma voglio uscire un po', quindi vestiti svelta e scendiamo!> disse spettinandosi i capelli scuri.
<Brad, a quest'ora è impossibile uscire dai dormitori. Sai... per questo hanno inventato il "coprifuoco" dei ragazzi! Quindi mi dispiace distruggere i tuoi sogni ribelli, ma dovremo starcene qui...> borbottai.
Gli comparve un ghigno sul volto, uno di quei ghigni che gli spuntavano ogni qual volta avesse un idea tremendamente folle in testa.
<Oh Dio! A cosa stai pensando con quella tua mente contorta e perversa?> chiesi confusa ma allo stesso tempo curiosa di sapere cosa gli passasse per la testa.
Lui parve corrucciarsi nel vedere che sapevo che stava pensando a qualcosa di pazzoide.
Ma poi sorrise ancora di più. Insomma, io e lui avevamo un legame più forte di qualunque altra cosa, sapevo quando la sua mente pensava cose fuori dagli schemi, lo riconoscevo dal suo sguardo che si faceva più acceso e dalle sue labbra che si alzavano su di un lato, in una specie di sorriso birichino.
<Allora? Spara.> dissi volendo arrivare subito al dunque.
<Non ti dirò niente. Devi fidarti di me, non te ne pentirai, ma devi decidere tu... allora? Ti fidi di me?> chiese incrociando le braccia al petto e ansioso di una mia risposta.
Ma questa risposta non era solo quella con cui dovevo alimentare le sue pazzie notturne, questa era la vera domanda che mi ponevo, e anche Brad parve capire il vero concetto:
Io mi fidavo di lui? Potevo farlo? Avevo la certezza che non avrei sofferto ancora e ancora? Mi dovevo buttare tra le sue braccia a occhi chiusi sperando mi prendesse?
Presi un grosso respiro: <Si mi fido, aspetta che mi preparo!> dissi euforica.
Feci tutto sotto il suo sguardo, come aveva fatto lui poco fa, senza imbarazzo, mi infilai l'intimo e mi rivestii.
Indossai le mie scarpe da ginnasta e lui annuì: <Ottima scelta!> disse indicandole.
Non capendo, corrugai la fronte ma poi lasciai perdere poiché lui già si stava avviando verso la porta.
Presi le chiavi e lo seguii.
<Si Brad... io mi fido di te, ma adesso spiegami cosa stiamo facendo, o per fare...> dissi al suo fianco.
Lui sorrise: <Sei proprio una testa dura, eh Sunrise?> chiese.
Abbassai il capo nell'istante in cui le nostre mani si intrecciarono come se fossero state fatte apposta per essere combaciate così alla perfezione, l'una nell'altra.
<Sunrise...> borbottò mentre scendevamo le scale.
<Si?> chiesi.
<Sei pronta a correre?> chiese lui.
<Cosa?> borbottai scettica, ma prima che potessi capirne qualcos'altro, Brad bussò veloce e pesantemente a tutte le file di porte che erano su quel piano del corridoio, per poi stringermi di più la mano e incominciare a correre per tutte le scale.
Alcune porte si aprirono dove alcune ragazze cominciarono ad urlare fra di loro dandosi la colpa a vicenda, altre imprecavano, mentre altre sbattevano la porta.
Fortunatamente io e Brad ci eravamo nascosti alla fine delle scale, coperti dal buio e lontani dal piano in cui una mandria di ragazze dormienti erano pronte ad aggredire il colpevole, tralasciando che eravamo proprio noi due, i due folli!
Non riuscii più a trattenere la risata che mi esplodeva nei polmoni e io e Brad scoppiammo a ridere, riempendo le scale delle nostre armoniose risate.
Era così bello poter ridere con spensieratezza insieme, solo noi... solo io e lui.
Quando finalmente finimmo di ridere a crepa pelle come due ubriaconi, parlai cercando di calmare l'adrenalina che ormai scorreva in me, se ci avessero beccati, avremo avuto anche due o più giorni di sospensione per contraddizione delle regole del campus.
<È stato....> dissi per poi essere interrotta da lui che completò la frase: <elettrizzante...> sospirò.
Annuii entusiasta, potevamo sembrare ridicoli per essere euforici per una cosa così semplice ma allo stesso tempo così bizzarra, ma noi eravamo questi, quando eravamo insieme tutto sembrava eccitante e meraviglioso, come una sorta di mondo a parte, il nostro mondo, fatto di emozioni, paure, pentimenti e bramosia!
Noi eravamo questi.
C'era una sola e singola ragione
per cui non riuscivamo a dimenticarci ed entrambi non riuscivamo a dimenticarla,
ed era ciò che ci rimaneva uniti: il desiderio l'uno dell'altro.
<Sei pronta per la prossima mossa?> chiese divertito, prendendomi nuovamente la mano e scrutandomi attentamente gli occhi.
Con lui, ero stranamene pronta a tutto!
Sorrisi e annuii sia a me stessa, sia a lui:
<Si, andiamo!> dissi esultando.
Brad mi cinse il corpo con entrambe le braccia e cacciai un urletto di sorpresa quando in un attimo mi ritrovai in aria avvolta tra i suoi muscoli possenti.
Mi aveva presa in braccio e entrambi ridevamo come due sciocchi.
Quando però lui rise in quel modo: in quel modo meraviglioso e sincero che poteva cambiarmi una giornata da scura a lucente, bloccai il respiro e posai le mie labbra sulle sue,  affogando le nostre risate nelle nostre anime, e trasportando entrambi in un grande uragano di emozioni.

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