Ache

470 15 0
                                    

Vorrei che mi baciassi la schiena
Dove mi riempivi di brividi.
Che lì il dolore che provo dentro, gorgoglia appena.
Che ho ricordi,come protesi.
Legati a cinghie strette.
Vorrei che il tuo ansimare, abbassasse come ingranaggi il peso del mio dolore, della mia nostalgia.
Il mio sangue che mi ribolle d'ansia nelle vene.
Il vuoto ha il mio volto.
Che ti giuro ho avuto paura di essere già stata sempre sola.
-Kess
Scrissi velocemente questa lettera con l'intenzione di spedirgliela. Ma se gliela avessi spedita non avrei mai cambiato nulla.
Sarei sempre stata qui ad aspettarlo.
E invece no. Io volevo che le cose cambiassero, ho sofferto nel mio passato, non voglio soffrire ancora, la sofferenza è sempre stata la mia peggior nemica.
Una lacrima bagnò il foglio.
Ripiegai la lettera e la misi nel fondo del cassetto del comodino di fianco al letto.
Sospirai e presi il libro di cinese per ripetere.
Mi ricordai del compito da consegnare sia di cinese che di spagnolo che fortunatamente avevo già finito, farfugliai tra la roba e finalmente li trovai.
Li misi in una bustina di plastica per tenerli ordinati e tornai sul libro di cinese. Tutte quelle scritte strane mi sembravano solo geroglifici indecifrabili.
Ma il mio pensiero ritornò a Brad, di nuovo.
La testa mi rimbombava e le tempie mi pulsavano, il mal di testa si fece avanti e perciò andai in cucina a prendere un'aspirina.
C'erano pillole di tutti i tipi. Perfino dei sonniferi.
Trovai quello che cercavo e poggiai la pillola sulla lingua accompagnandola con un po' d'acqua.
Mi sedetti su uno sgabello del tavolo non sapendo che fare.
Trovai delle sigarette sul tavolo. Dovevano essere di Connor...
Lo dovevo fare? Una sola non avrebbe fatto nulla di male.
Presi il pacchetto e ne estrassi una.
La accesi con il piccolo accendino che era sempre dentro il pacco e uscii fuori al balcone della cucina.
La portai alla bocca e feci un lungo tiro. Inspirai, ma non feci in tempo a cacciarlo fuori che il fumo mi andò di traverso.
Tossii e poi scossi la testa. Portai di nuovo la sigaretta alle labbra e stavolta feci un tiro ancora più lungo. Inspirai per bene e poi cacciai il resto. Sentivo i polmoni in fiamme però era una bella sensazione.
Feci altri tiri e mi divertivo a vedere la cenere nera e grigia cadere dalla sigaretta e quest'ultima rimpicciolirsi sempre di più.
Continuai a inspirare e a cacciare fumo creando nuvolette bianche.
Quando la finii la gettai giù dal balcone in modo da non lasciare prove.
Istintivamente ne presi un'altra.
L'accessi e mi poggiai alla ringhiera, inspirai ancora e ancora.
Mi accorsi che ero sola in casa solo ora, e questo mi angosciò ancora di più.
Guardai l'orario ed erano le sette di sera.
Feci uno sbuffo e continuai a fumare.
Proprio quando feci l'ultimo tiro e creai l'ultima nuvoletta di fumo un colpo mi fece sussultare.
Gettai la sigaretta giù e guardai in basso.
Era un colpo di pistola, ne ero sicura.
Ma giù non c'era nessuno.
Sussultai di nuovo quando la porta di ingresso si aprì, ma mi rilassai quando vidi Connor.
<Kess?!> gridò poiché non mi aveva ancora vista essendo fuori al balcone.
<Kess?!> gridò di nuovo con faccia spaventata.
Entrai in casa chiudendo gli infissi.
<Eccomi...> dissi andando verso di lui.
Lui annuì.
<Stai bene?>
No. Non sto bene.
Non risposi. <Cos'era quello sparo?> chiesi ignorando la sua domanda.
<Nulla, un segnale..> disse e ricollegai quando Wendy mi aveva dato la stessa risposta.
Ma ero stanca di chiedere e non ricevere risposte se non un: 'Niente'.
Sbuffai ed annuii.
Lui annusò come fanno i cani in cerca di qualcosa.
<Sai di fumo... hai fumato per caso?> chiese spostando lo sguardo sul tavolo dove era il suo pacchetto di sigarette.
<No! Come ti salta in mente?> mentii.
<Nulla. Ma sai di fumo...> borbottò.
<ero fuori al balcone e qualcuno sta facendo la brace, perciò tutto il fumo mi è andato addosso...> borbottai mentendo spudoratamente.
Lui annuì ed io mi incamminai verso il bagno per farmi una doccia.
<Brad mi ha detto che devo assicurarmi che non fumi...> disse poi a tono basso.
<Beh, Brad non è qui, e non decide lui ciò che devo o non devo fare. Con lui ho chiuso...> dissi e fu come essere spezzata in due.
Connor non disse nulla e ne approfittai per chiudermi in bagno.
Sospirai poggiandomi alla porta.
Mi spogliai e regolai l'acqua della doccia. Infilai i polpastrelli all'interno della doccia per vedere se finalmente l'acqua era calda.
Quando lo fu, ci entrai e feci scorrere l'acqua sul mio corpo.
Mi ricordai quando stetti in questa doccia con Brad, a baciarci sotto l'acqua calda.
Spalancai gli occhi e mi diedi uno schiaffo in fronte.
Ogni cosa mi portava a ripensare a lui.
Scossi la testa e mi velocizzai nel lavarmi.
Quando uscii mi asciugai il corpo e i capelli per poi legarli in una crocchia scombinata.
Indossai il mio pantalone di tuta grigio della Jordan e infilai la felpa blu di Brad.
Era l'unica cosa che avevo di lui.
Ebbi un fitta al petto e mi guardai allo specchio.
Il mio sguardo finì sulle mie lentiggini che lui amava tanto. Anche lui le aveva e anche io amavo le sue poiché lo rendevano più sexy.
Sospirai ed uscii dal bagno.
Mi rifugiai in camera stendendomi sul letto, volevo addormentarmi, ma non ci riuscivo poiché riuscivo solo a pensare a lui.
Le pareti sembravano ristringersi e venire verso di me.
Scossi la testa e vidi che si erano già fatte le otto e mezzo.
Andai in salotto dove Connor aveva la TV accesa ma dormiva sulla poltrona.
Perciò andai in cucina.
Aprii l'anta delle pillole e trovai i sonniferi.
Presi una pillola dal piccolo bauletto rosso dove c'era scritto in grassetto nero e grande: non farne abuso.
Richiusi l'anta senza farla scricchiolare.
Andai in punta di piedi verso il corridoio ma una voce mi bloccò.
<Che stai facendo..> chiese Connor girandosi verso di me e dilatando le pupille.
<Nulla...> dissi ridendo dal nervosismo.
Lui mi squadrò per circa dieci volte per poi annuire e tornare a guardare la TV.
Andai in camera e inghiottii la pillola bianca e tonda.
Non sapevo se stavo facendo la cosa giusta, ma forse quel sonnifero mi avrebbe aiutata.

Lei 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora