KESS.
L'ho chiamato trentuno volte.
Senza ricevere una risposta, né un messaggio.
Mi sentivo una disperata quando riascoltai i messaggi in segreteria che gli avevo lasciato:
Ho dovuto scalciare i vestiti per terra, urlare "resta per l'amor di Dio!" al telefono;
ma da quando la gente chiede una cosa del genere? Da quando la gente deve supplicare qualcuno per restare? Anche se la volontà allaghi la nostra anima, e la certezza della mancanza di distruggere le nostre volontà, l'amore non si elemosina.
Ma mi manca già. E non accetto più che se ne vada senza uno straccio di spiegazione.
È comunque ora che io mi rialzi, che io possa pensare più a me stessa.
Non posso vedere Brad un giorno al mese, mi mancherà troppo e mi distruggerò dentro.
Non so dov'è, ho paura di fidarmi.
La porta della mia camera si aprì.
<Hei! Sei così pallida..> disse Wendy ridendo.
Per un attimo sperai che fosse Brad, ma non fu così, ero stanca di sperarlo accanto a me quando in realtà non c'era.
Non risposi, annuii e basta.
<Kess? Va tutto bene?> chiese con voce roca.
Annuii.
<Kess. Sono seria.>
<Sto bene.> dissi continuando a guardare il Post-it.
<Ho letto che chi sta male non lo dice mai, quindi lo scoprirò da sola..> disse e mi strappò il foglietto da mano.
Lesse e poi mi guardò negli occhi.
<Kess.... tornerà..> mi rassicurò accarezzandomi la mano.
<Sono stanca di sentirmelo ripetere. Ormai lo dite da quasi due mesi che tornerà ma l'ho visto non si, se solo due volte e non ce la faccio più Wendy, capiscimi...> sibilai e mi sorprese quando rispose: <Ti capisco.>
Alzai un sopracciglio per vedere se mi stesse prendendo in giro.
<Kevin è andato via da una settimana e già non riesco a stare più senza di lui. Immagino te, non lo vedi quasi mai..>
Queste sue ultime parole mi crearono una fitta in petto.
E inoltre non mi ero nemmeno accorta che Kevin era andato via a causa dei miei mille pensieri in subbuglio.
Sospirai sentendomi un groppo al centro dello stomaco.
<Wendy, ho preso una decisione, chiama Brad, digli che prenderemo strade diverse. È ora che io non soffra più, ne ho abbastanza...> dissi sentendo le lacrime scorrere.
Me le asciugai subito.
Dovevo essere forte.
Lei spalancò gli occhi ma poi incrociò il mio sguardo ed il suo mutò in dispiacere:
<Okay...> disse a tono basso.
Quando uscì dalla camera scoppiai in un folle pianto. Quando lo avrei rivisto? Avevo preso la decisione giusta?
Tra questi pensieri mi addormentai.BRAD.
Andai nella palestra dell'edificio in cui ero ed
accesi il telefono per mettere della musica per scacciare via i miei pensieri.
Notai le trentuno chiamate di Kess e mi pietrificai.
Non potevo richiamarla o avrei pianto al telefono con lei.
Vidi i vari messaggi in segreteria e ne ascoltai uno: <resta per l'amor di Dio!> gridò la sua voce da dietro il telefono: era irritata, delusa e triste.
Mi si gelò il sangue nelle vene, legai una fascia nera attorno alla mano, sulle nocche e presi il sacco rosso da prendere a pugni.
Scatenai su esso tutta la rabbia che mi galleggiava dentro.
Feci un urlo di frustrazione e suonai un pugno più forte. Per poi colpirlo nuovamente per molte altre volte.
La porta si spalancò e gridai un: <Che cazzo vuoi?!>
<Signor Brad, c'è la Signorina Wendy che vi deve parlare urgentemente...> disse Andrew sottolineando l'urgentemente.
Annuii.
Mi sfilai la fascia nera e raggiunsi Wendy.
<Che c'è?!> le chiesi quando la vidi.
<Devo parlarti.... su Kess..> disse deglutendo.
Mi irrigidii.
<Le è successo qualcosa? Qualcuno le ha fatto del male? Sta bene?> chiesi in preda al panico. Lei scosse la testa. <No. Non le è capitato nulla.>
<Cazzo Wendy dimmi cosa succede!> biascicai.
<Vuole passare avanti...> disse lei.
<Cosa...... Che significa?!> chiesi alterato.
<Brad. È stanca di stare senza di te, ti ama, ma non ce la fa più. Fallo per lei, per il suo bene, sta soffrendo con tutte queste bugie.> borbottò.
Dilatai le narici: <Io sto facendo tutto questo per lei, e tu lo sai Wendy! Pretendi anche che io la lasci andare via?!> gridai.
<Non lo pretendo. Me lo ha detto lei!> gridò facendo voltare Andrew.
Fu come avere una pugnalata al cuore. Sbarrai gli occhi.
<Cosa stai dicendo?> chiesi.
<Mi ha detto che non vuole più avere a che fare con te. Mi ha detto esplicitamente che non vuole più soffrire e che dovete prendere strade diverse. Brad basta, lasciala in pace, quando finirà tutto, vi potrete riavvicinare.>
Tanti pugnali continuavano a colpire il mio cuore.
Non dissi una parola e mi voltai andando di nuovo in palestra.
Presi un peso e con tutta la forza che avevo lo gettai in aria. Finii a terra con un tonfo.
Afferrai il sacco e lo riempii di pugni per poi scaraventarlo a terra.
Andai vicino agli specchi e ci affondai il mio pugno dentro.
La mia mano cominciò a sanguinare e al sangue si aggiunsero le lacrime.
<Dovete prendere strade diverse...> ripetei tra me e me.
Dovevo davvero lasciarla andare? Dopo tutto quello che avevamo passato? Io la amavo più di quanto possa amare chiunque altro.
Sta soffrendo e non posso permetterlo.
Ha ragione, ha bisogno di schiarirsi le idee.
<Cazzo!> urlai sedendomi sul pavimento imbottito.
<Io la amo, cazzo!> gridai tirandomi i capelli.
Tante lacrime rigarono il mio volto e i singhiozzi presero possesso di me.
Dovevo lasciarla vivere serena, anche se senza di lei io non lo sarei stato affatto.
Presi un foglio bianco e scrissi una lettera:
Quanto vorrei
darti un bacio,
appoggiare la mia testa su di te,
adesso, stasera.
E addormentarmi.
Addormentarmi con la consapevolezza di non aver mai dormito in un modo migliore in vita mia.
-Brad.
Scrissi e riflettei sulle ultime parole di Wendy: "Lasciala in pace" disse.
Aveva ragione stava soffrendo già abbastanza e queste mie lettere le avrebbero creato più nostalgia e più sofferenza.
Una mia lacrima ed una goccia di sangue bagnarono il foglio. Contrassi la mascella e piegai il pezzo di carta mettendomelo nel portafogli.
Volevo solo la sua felicità, e allora dovevo agire bene.
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Lei 2
Alteledisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...