La musica era troppo alta in quella macchina e io troppo tesa, mentre il ragazzo affianco a me troppo divertito.
Sbuffai poiché la musica rock-pop era a un volume come quando gli anziani erano troppo sordi per sentire.
Mi stavo iniziando ad innervosire, ma ero pietrificata.
Il ragazzo tossì per sgranchirsi la voce e poi cominciò a cantare il ritornello della canzone a squarciagola, stonava come un'oca.
<Eh no, ora basta.> dissi sfinita, pigiando il tasto di spegnimento della radio.
Lui mi guardò come se lo avessi appena preso a schiaffi.
Prese un bel respiro e tornò a guardare la strada: <Però era la mia parte preferita della canzone...> borbottò al che io sbuffai, di nuovo.
<Ma non fai altro che sbuffare nella vita?> chiese lui.
<Faccio molto altro ma non so affari tuoi.> dissi.
Lui mi lanciò un occhiata stranita: <Sei strana...> disse.
Sbuffai ancora: <E sentiamo perché dovrei essere io quella strana?> chiesi.
<Mi hai risposto male quando io non ti ho fatto assolutamente niente.> borbottò.
Risi sarcasticamente: <Niente? Mi volevi lasciare a piedi, guidi come un matto e per poco non mi viene il mal di stomaco, ascolti e canti questa musica da più di un'ora con un volume da rompersi i timpani... e non hai fatto niente?!> biascicai a denti stretti.
<Hai il ciclo?> chiese d'un tratto scrutandomi.
Cosa?
Aveva il dono di ribattere a tono come Brad.
<Ma che razza di domande fai? Tu sei un malato.> obiettai.
<No, perché se lo hai, non puoi farti il bagno...> disse facendo spallucce.
Stavolta io presi un bel respiro.
Lui sbadigliò.
Improvvisamente mi venne voglia di continuare a parlare con lo sconosciuto.
<Beh ce l'hai un nome?> chiesi dopo un po' e lui mi sorrise come se avessi fatto centro, in non so cosa...
<Si.> rispose semplicemente con un sorriso beffardo sul volto.
<Com'è?> chiesi volendolo sapere.
<Oh, è un nome semplice, si ricorda subito...> disse facendo spallucce.
Ma si stava prendendo gioco di me?
<Vuoi dirmi o no qual'è il tuo nome?> chiesi seccata.
<Ecco!> disse d'un tratto.
<Ti chiami Ecco?> chiesi sbigottita.
Lui rise: <Uhm... può darsi, comunque siamo arrivati!> borbottò.
E allora? Questo tipo ce lo aveva un cavolo di nome vero e decente?!
Prima che potessi porgli di nuovo la domanda lui parcheggiò dietro agli altri tanti pick-up e scese dall'auto.
Come se non esistessi se ne andò dai suoi amici.
Scesi anche e io e cacciai un grido quando qualcuno da dietro la mia portiera emise un grosso: <Buu!> facendomi saltare e prendere un colpo.
Quando mi voltai tutti mi stavano fissando. Mi avevano preso per un'impossessata.
Poi tutti risero, che figuraccia, ci mancava solo questa...
Mi girai verso la persona che mi aveva colto di sorpresa e vidi Kol sbellicarsi dalle risate.
<Sei uno stronzo!> borbottai a denti stretti dandogli uno schiaffo sul braccio.Finalmente ero in costume con Nicole e Kol sulla spiaggia, con il mare che mi sfiorava le dita dei piedi. I loro amici erano sul muretto alle nostre spalle e solo alcuni facevano il bagno. Kol emise un urletto quando immerse un piede in acqua.
<Merda, è gelata! Cristo!> gridò e tutti risero alle nostre spalle.
Poi mi venne un'idea, per vendicarmi.
Incominciai ad entrare in acqua e quando fui in una buona prospettiva di faccia a Kol cominciai a schizzarlo bagnandolo completamente e facendolo imprecare.
Quando cercò di prendermi, sfuggii alla sua presa e corsi per tutta la spiaggia con lui alle mie spalle.
Ero consapevole che tutti gli occhi erano puntati su me e Kol, era imbarazzante.
Per poco non inciampai su un sassolino, e Kol ne approfittò per prendermi sulla sua spalla come un sacco di patate.
Gli davo i pugni sulla schiena ma lui subito mi buttò in acqua.
Il freddo mare mi riempì. Mi sentii improvvisamente bene, come se l'acqua avesse per un attimo scacciato via tutti i miei pensieri.
Quando riemersi feci il terzo dito a Kol che rideva assieme agli altri.
Quando risalii sulla spiaggia il sole caldo mi scottava sulla pelle. Spostai lo sguardo tra la marea di ragazzi e ciò che mi colpì fu lo sguardo del ragazzo sconosciuto che mi fissava, mi scrutava da capo a piedi facendo ogni tanto dei tiri alla sua sigaretta.
Rimasi di nuovo pietrificata da quello sguardo quasi nero.
Riportai la mia attenzione su Kol che mi aveva preso un telo da spiaggia.
Mi avvolsi in esso e mi asciugai.
Quando andai vicino alla mia borsa non trovai il telefono e subito un senso di nausea mi invase, speravo solo di non averlo perso e che nessuno se lo fosse rubato.
Prima che potessi andare nel panico una voce mi interruppe: <Cerchi questo?> chiese costui.
Era il ragazzo senza nome... o meglio era Ecco, con il mio telefono in mano.
<Perché ce lo hai tu?> chiesi subito strappandoglielo di mano.
<Non smetteva di squillare al che mi sono innervosito e ho attaccato tutte le telefonate che ti arrivavano...> disse tranquillo.
<Cosa?!> chiesi subito guardando il display.
Le chiamate erano numerose e tutte da parte di Brad, tutte rifiutate e tutte chiamate che non potevo rifare dato che avevo promesso a Nicole di escludere le preoccupazioni solo per oggi.
Sbuffai, Brad doveva essere furioso, ma più di tutto confuso poiché non mi aveva trovato né a scuola, né nelle telefonate.
<Comunque hai fatto bene a metterti il costume rosso, casomai il ciclo prende il sopravvento non si nota. E poi il rosso ti rende sexy!> disse facendomi l'occhiolino e andandosene ridendo.
Se voleva essere spiritoso non lo era.
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Lei 2
Randomdisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...