<Perché non me lo hai detto?> chiesi un po' dispiaciuta.
L'istinto che ancora non conoscessi del tutto Brad si fece di nuovo largo nella mia mente, ma per quanto sapevo che non conoscevo Brad come le mie tasche e anche se io avessi voluto, scacciai via questo pensiero dalla mia testa.
<Perché non dovevo dirti niente. Perché io e Liam non siamo niente, si siamo cugini... ma per noi non lo siamo.> disse lui sbuffando.
<Ma quando tu lo hai visto venire con me sembrava che davvero fosse del tutto uno sconosciuto...> obiettai ricordando qualche giorno fa.
<Perché lo è.> borbottò.
<Perché dici che lo è se geneticamente non lo è?> stesso io faticavo a capire questa specie di scioglilingua.
<Perché tempo fa abbiamo deciso di non essere più cugini, perché infondo non lo siamo più.> disse.
<Perché?> mi sembrava che la parola perché fosse il mio nuovo motto.
<Perché lui è il figlio della sorella del cane, del nipote del bisnonno di mio nonno, del mio antenato di terzo grado della suocera di mia madre...> disse cono un ghigno per poi scoppiare a ridere vedendo la mia faccia.
<Ah ah ah... molto molto simpatico, ma io voglio davvero saperlo.> obiettai
Lui sbuffò, poi fischiettò e infine mi guardò negli occhi, come per cercare una qualche conferma.
Arricciò il naso e si guardò attorno, eravamo sotto il mio dormitorio. Lui era appoggiato al parabrezza della sua auto e io ero all'in piedi tra le sue gambe con le mani che stringevano la sua maglietta.
<Quando era morta mia madre mi ero isolato, non avevo più amici e Liam non aveva mai cercato di integrarmi nel suo gruppo di ragazzi.
Alle feste non mi invitava, mi derideva e mi prendeva in giro. Però quando io iniziai a stringere conoscenze, la maggior parte di loro erano ragazzi più grandi di me, e con loro cominciai a picchiare Liam e i suoi amici per dargli una sorta di punizione per non avermi salvato dalla tana che mi ero creato. Come io sono bravo a proteggermi con le mani, lui è bravo a proteggersi con le parole e a ferire le persone con una semplice affermazione.
Fu mentre era a terra sanguinante a causa dei miei pugni che pronunciò il nome di mia madre dicendo che lei non era mai stata fiera di me, che era meglio che se ne fosse andata così non avrebbe mai visto che razza di mostro era diventato suo figlio. Al posto di picchiarlo di più, scappai via come un bambino e andai a piangere sulla tomba di mia madre, scusandomi per chi fossi e per averla delusa.
Liam ha solo alimentato lo schifo che provo verso me stesso, e aveva ragione su tutto, fu allora che poiché la parentela che ci legava era mia madre, decidemmo di 'non essere più cugini' perché ormai lui non era il mio, non lo era mai stato, mi aveva lasciato solo... ancora e ancora, anche in altre occasioni in cui avevamo tentato di riavvicinarci, si era rivelato ingannevole. Perciò non voglio più averne a che fare.> disse deglutendo.
<Ti ha lasciato solo, e ti ha colpito nel tuo punto debole...> sussurrai. Lui abbassò il capo come colpito dai quei ricordi.
Sapevo che c'era qualche altra cosa sotto oltre che un litigio, ma per adesso mi bastava, avrei tentato di saperne di più quando se ne sarebbe ripresentata l'occasione.
Per lui era stato già un grande sforzo, riuscivo a capirlo da come deglutiva continuamente.
<Vuoi dormire da me?> chiesi sorridendo.
Gli si illuminarono gli occhi: <Davvero?> domandò facendo un mezzo sorriso per il mio fugace cambio di discorso.
Feci spallucce sorridendo: <Sempre se tu vuoi...> dissi abbassando il capo.
<Scherzi vero? Mi sembra logico che voglio!> esultò mordendosi il labbro inferiore e guardano i miei occhi.
<Ma ho detto dormire... non altro.> obiettai ricorrendo alle idee maschili su un "dormire insieme".
Lui piegò le labbra in una smorfia al che gli lanciai un'occhiata.
<Okay, okay... dormiamo, mi va bene, basta che sto con te...> borbottò.
<Non ci riesci a fare il romantico, non è da te...> dissi ridendo un po'.
<Non è da me eh?> domandò con un ghigno.
Arricciai il naso e scossi la testa.
<Principessa vuoi stringermi la tua morbida mano, e incamminarti con me verso la tua stanza, dove i nostri desiderosi corpi dormiranno assieme abbracciati nell'amore reciproco?> chiese con un'insolito tono di voce.
Scoppiai a ridere sulla sua faccia: <Principessa? ...oddio esci da questo corpo!> scherzai facendo una X con le dita.
Lui rise con me per poi baciarmi sensualmente... come sapeva fare lui.
Mi prese in braccio, a mo' di principessa e ridendo mi portò in camera, facendo tutte le scale con me in braccio... poveretto.
Arrivati mi gettò sul letto con un lungo sospiro e placando l'affanno, mentre io ridevo girandomi sul letto come una bambina.
<Mi stai per caso deridendo? Dopo averti portato per tutte le scale, tu mi deridi?> chiese con una buffa faccia sul volto che mi fece sbellicare ancora di più.
Allora lui si mise a cavalcioni sopra di me e cominciò a farmi il solletico partendo dal collo fino ai fianchi e alla pancia.
Ciò mi fece solo ridere di più, e penso che al mondo non c'è nulla di più attraente di un ragazzo che è capace di farti ridere come a crepa pelle.
<Basta...> dissi sogghignando tra le risate.
Lui sempre con l'affanno mi baciò il collo lentamente con tanti piccoli baci per poi salire con lo stesso procedimento sulle mie labbra.
Ecco che qualcosa si fece largo nel mio stomaco: desiderio di lui, di noi, di tutto ciò che riguardasse me e Brad.
<Allora dormiamo solo?> chiese sussurrandolo sulla mia bocca con un modo sexy e provocante.
Sapevo dove voleva andare a parare e anche io lo volevo infondo.
Feci io il primo passo che lo fece sorridere, gli sfilai la maglietta e la gettai sul pavimento.
Dopo toccò a lui che sfilò la mia.
<Ti ci rimarrei con questo completo, sei molto persuasiva, ma per tutta la serata avrei voluto strappartelo di dosso, avevi troppo sguardi su di te.> sussurrò al che risi.
Ero felice che gli piacessero la gonna e il top che indossavo, il suo parere mi alzava sempre di più l'autostima.
<Beh, cosa aspetti a 'strapparmelo di dosso' allora?> domandai alzando un sopracciglio e le sue labbra si allargarono in un sorriso molto ma molto sexy che mi generò dei brividi lungo la schiena.
<Eri così sexy quando sei saltata addosso a Nicole che per poco non ti alzavo da terra e ti sbattevo al muro facendoti mia.> disse succhiando sul mio collo.
Gemetti un po' sia per quello che aveva detto, sia per il succhiotto e sia perché le sue parti intime premevano forte tra le mie gambe.
Quando ormai entrambi eravamo solo in intimo Brad prese il comando e cambiò posizione poggiando i gomiti ai lati della mia testa.
Continuava a baciarmi e ad accarezzarmi finché i nostri corpi non furono totalmente nudi e non si fusero l'uno nell'altro;
l'atmosfera cambiò, come i nostri baci che si fecero più lunghi e densi, come le sue spinte in me che si facevano sempre più decise, e come in nostri gemiti che sovrastavano la camera, facendola diventare viva di noi, trasportando entrambi in un mondo di piacere e amore.
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Lei 2
Randomdisse Kess ormai per la millesima volta in preda alle lacrime. sussurrava ogni volta prima di andare a dormire, sperando che in qualche modo Brad potesse sentirla. questo che si ripeterà sempre Kess per andare avanti anche senza di lui. Sembrav...