Sun with you

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Mi svegliai alle sei per prepararmi per la scuola e proprio nell'istante in cui aprii le ante  dell'armadio mi squillò il telefono.
Corsi a rispondere e notai che era Tiffany.
*Hey* dissi
*Kess! Volevo avvisarti che la scuola sarà chiusa per alcuni giorni poiché faranno una disinfestazione..* sibilò.
*Uhm, fantastico! Grazie per avermi avvisata Tiffany..* sospirai.
*Inoltre ti volevo chiedere come mai sei mancata questi due giorni. Sono preoccupata, ultimamente sei..... strana..* borbottò ed era vero, in quel periodo ero confusa e stressata.
Proprio in quell'istante entrò Wendy in camera che mi chiese con il labiale chi fosse al telefono.
Quando le dissi che era Tiffany mi bisbigliò di mettere il viva voce.
Così feci..
*Uhm, ero malata..* mentii.
*Oh, ma non sarà mica per Brad che è lontano? Vero?* chiese.
Guardai Wendy che spalancò gli occhi.
*No, non è per Brad..*
*Mhh, ma quando torna? Sta via da un po'!*
*Ehm..... il fratello stava poco bene quindi è rimasto a casa sua in Canada per altri giorni, ma domani mi viene a trovare...* dissi e si potè notare la gioia nella mia voce.
*Fantastico! Così verrà anche lui alla festa di mio fratello, domani sera alle sette e mezzo al Pub Mad, avevo chiamato anche per avvisarti di ciò! Non vedo l'ora di indossare il vestito nuovo davanti a Nathan! Ciao Kess!* disse ed attaccò.
Guardai Wendy.
<Wow le hai mentito benissimo..> disse ridendo.
<Non è una cosa carina da dire. Tiffany è mia amica e non mi piace mentirle..> dissi posando lo sguardo a terra.
Lei rimase in silenzio ma la sentii deglutire.
<C'è un problema..> dissi.
<Che vuoi dire?>
<La festa di Dann è domani, ed io domani dovrò vedermi con Brad..>
<Beh non vai alla festa...> disse lei facendo spallucce.
<No! Dann è uno dei miei amici più stretti non posso mancare, e poi Tiffany era così entusiasta di questa festa non voglio deluderla essendo sgarbata... A meno che verrà anche Brad..> dissi <lo spero...> continuai sospirando.
<Non penso che vorrà venire, odia Dann, perché dovrebbe andare alla sua festa?> chiese lei leccandosi le dita sporche di cioccolato a causa della barretta che stava mangiando.
<Beh, se ci tiene a me, e a farsi perdonare per non dirmi nulla di ciò che sta facendo e perché, verrà...> dissi.
<Credimi proprio per questo ci tiene a te..> sibilò lei.
<Devo andare...> dissi dopo un po'.
<Dove?> chiese sbigottita.
<Canada!> borbottai alzandomi e mettendomi qualcosa addosso.
<Cosa?! No! Ci andrà uno degli uomini in uniforme, non puoi andare da sola!> gridò.
<Wendy....> la ammonii <sono grande abbastanza da poter andare da sola..> sibilai sbuffando.
<non è questo il punto.>
<certo.....certo> biascicai poiché ero stanca di essere trattata come un'ingenua.
<Ci andrò io. Devo parlare con Chris, seriamente, tu aspetterai qui con Connor, e non uscire di casa.> disse di scatto ed alzandosi.
Feci un grugnito di frustrazione, ma non volendola sentire lamentarsi per un motivo che nemmeno sapevo, annuii, ed inoltre dovevo ringraziare Connor per avermi riportata a casa dopo il disastro successo con Brad.
<E va bene, dovrai andare prima a prendere Gold dal veterinario e poi portarlo in Canada!> dissi.
Lei annuì e fece per andarsene finché non arrivò Connor da farmi da Babysitter.
<Hei!> dissi salutandolo.
<Kess! Come stai?> chiese avvicinandosi.
<Bene, tu più tosto come ti senti?>
<Beh solo qualche livido...> disse indicando la tempia violacea.
Annuii.
<Senti.> dicemmo entrambi all'unisono.
<Vai dici prima tu..> disse indicandomi.
<Beh, volevo scusarmi da parte di Brad per aver usato la violenza, si fa prendere troppo dalla mano quando è arrabbiato, e volevo scusarmi anche da parte mia per averti messo in mezzo a questo casino, e volevo ringraziarti per avermi accompagnata, sei stato davvero gentile e mi dispiace che sia stata tutta colpa mia...> dissi grattandomi il gomito.
<E invece io volevo dirti: che non è affatto colpa tua ciò che è successo, Brad era solo scosso, la colpa non è tua..> disse ed io scossi la testa, facendomi avanti per abbracciarlo.
Era davvero un bravo ragazzo.
Mi scostai e gli sorrisi.
Entrai nella mia stanza e feci un po' il vago; dopodiché presi i mie vestiti sporchi e li misi in lavatrice con il detersivo, ed azionai.
Sobbalzai quando emise un rumore strano del tipo: trrrr, ed incominciò a tremare velocemente.
Gli diedi un colpetto abbastanza forte al lato e smise di fare quel rumore assordante, ma andò semplicemente in funzione.
Sospirai fiera del mio lavoro e mi feci una crocchia un po' scompigliata ma decente e tornai in salotto dove trovai Connor a vedere la TV.
Mi intenzionati a capire cosa guardasse e mi scappò una risatina quando capii che era il grosso gatto arancione Garfield.
<Carino!> dissi sogghignando.
<già> disse lui mettendosi comodo sulla poltrona. <Lo vedevo sempre da bambino.. mi rispecchiavo in lui, perché Dio, amo mangiare le lasagne!> disse ridendo.
Risi anche io. <sei molto bella quando ridi...> disse guardandomi.
Arrossii. <Come amico intendo...> si corresse diventando paonazzo e girando subito la testa di scatto per guardare il cartone animato.
<Beh, grazie...> dissi e subito dopo sentii uno scoppio provenire dal bagno.
Girai la testa di scatto e lo fece anche Connor.
<Cosa è stato?> chiese alzandosi.
<Beh, non so..> dissi e mi alzai anch'io seguendolo verso il bagno.
Mi portai la mano sulla bocca quando vidi l'acqua che usciva da sotto la porta.
<Oh mamma! No!> gridai aprendo quest'ultima.
Sussultai quando mi ritrovai in mezzo ad una marea di schiuma.
La lavatrice cacciava enormi ammassi di schiumogena.
Ero sommersa dalla schiuma e sentivo la risata di Connor. <Sei incredibile!> disse tra le risate.
<Mh sei molto simpatico...si si! Ma ora aiutami a togliere di mezzo questo macello!> gridai da dietro la schiuma buttandola via per arrivare sulla soglia.
Connor mi fissò per un attimo e poi scoppiò a ridere indicando la mia testa.
<La regina delle lavatrici!> disse tra le risate e piegandosi in due.
Mi toccai la testa e sentii un ammasso di schiuma su essa. Sbuffai e me la scacciai via.
<Spiritoso!> borbottai prendendo un pò di schiuma e gettandogliela addosso.
Rimase fermo per un attimo e poi gli comparve un ghigno sulla faccia.
Prese un colmo di schiuma e ci soffiò su per farmela arrivare in faccia.
Scoppiai a ridere: <Hei! Allora vuoi la guerra?> dissi e lo buttai interamente nella schiuma.
Da lì lui me ne gettò altra e poi mi tirò per il polso gettandomi con lui nel bagno zeppo della morbida schiuma bianca.
Continuammo a gettarcela addosso come due bambini, ma stavo ridendo tantissimo e per un istante potei non pensare a Brad e tutto il resto.
Presi Connor e lo spinsi dove la schiuma era più colma.
<impari a scegliere i tuoi avversari!> bofonchiai ridendo.
Ma quasi non finii la frase che mi riempì di schiuma dalla testa ai piedi.
Risi a crepa pelle mentre cercavo di togliermela di dosso finché non sentii una tosse alla mie spalle.
Mi girai e mi pietrificai quando vidi Brad.
Che ci faceva qui?
Non avevo sentito nemmeno la porta aprirsi tanto dalle risate.
Analizzai la situazione e notai che aveva la mascella serrata e guardava Connor con occhi cupi e infuriati.
Ma ero felice di vederlo allora nonostante ero zuppa di schiuma gli corsi incontro e lo abbracciai.
Lui inaspettatamente si tese per un attimo ma poi si rilassò e mi strinse a se.
Giuro che lo sentii sibilare a Connor un:
<vedi, lei è mia..>
Mi scostai e lo guardai negli occhi.
<Cosa ci fai qui?>
<Sono venuto prima, piccola..> disse toccandomi la punta del naso con un sorriso che mi fece sciogliere e togliendo la schiuma da sopra di esso.
<Sono felicissima, lo sai vero?> chiesi sorridendogli come una bimba che ha ricevuto la sua caramella.
<Perché io sono qui? O perché ti stavi divertendo con quella specie di...... umano fastidioso.> disse lanciando un occhiata a Connor.
<Brad! Cavolo sono a mille perché sei qui! E si, sono anche felice perché mi stavo divertendo con Connor, dato che non lo facevo da molto...> dissi gesticolando.
<Non facevi da moto cosa?> chiese alzando un sopracciglio.
<Non mi divertivo da molto! Che credevi che intendessi?!> chiesi arrossendo e capendo le sue intenzioni.
<No, non preoccupati. Mi sono sbagliato, tanto l'ultima volta abbiamo scopato ieri!> disse alzando la voce per farsi sentire da Connor, suppongo, oppure perché le sue corde vocali ebbero uno sbalzo improvviso.
<Brad smettila!> dissi frustrata.
Mi voltai verso Connor che fingeva di pulire il macello con la schiuma, capii che fingeva perché stava pulendo soltanto con la mano.
<Scusa piccola, ma dovevo far capire a quello stro.......> gli lanciai un'occhiata per non fargli finire la frase: <...volevo dire a quel fantastico ragazzo, che sei mia!> disse sorridendo e mettendomi una mano in vita per attirarmi più a se.
<Lo sai già che sono tua..> dissi bisbigliando.
Lui annuii con un ghigno.
<E propio perché io sono tua e tu sei mio, vorrei che noi due andassimo assieme alla festa di Dann....domani sera!> dissi indicando prima me e poi lui.
<Cosa?! No!> disse balzando indietro e assumendo un espressione scioccata.
<Ma Brad.....> dissi
<niente Ma! Ho detto no, ed è no!> disse alzando la voce è contraendo la mascella.
<Per favore!>
<No!> biascicò gesticolando.
<Brad....ti...> parlai ma mi interruppe bruscamente: <Cazzo Kess! Ho detto no! Cosa non capisci delle parola N-O?!> chiese facendo lo spelling di No.
<Non capisco perché tu sia così egoista nei miei confronti! Ecco cosa non capisco!> gridai puntandogli il dito contro, dopodiché me ne andai in camera e feci colare qualche lacrima di rabbia.
Chiusi la porta alle mie spalle.
Dovevo sfogarmi. Presi il cuscino dal letto e lo scaraventai a terra. Presi i miei vestiti dall'armadio e li buttai per l'aria.
Non lo vedevo da molto e lui non mi aveva nemmeno dato uno straccio di spiegazione, gli avevo solo chiesto di venire ad una festa, perché la fa così lunga e non accetta senza lamentarsi un volta?!
Ne ho abbastanza! Non posso stare ai suoi ordini. E deve capire che non può comportarsi da tale!
Sentii dei mormorii e mi avvicinai alla porta per origliare: <Non puoi trattarla così amico, te ne vai, stai lontano e lei ti chiede di fare qualcosa a cui tiene e tu rifiuti aspramente, non puoi.....> disse Connor ma fu bloccato da Brad: <non dirmi cosa cazzo devo fare! E poi non sono tuo amico.> bofonchiò.
<Fa come vuoi.... cercavo solo di farti aprire gli occhi, ma tu sei così cocciuto! Non capisco lei come faccia a sopportarti!>
<Se lo merita. Odio Dann e lo sa. Perciò non andremo a quella festa.> disse con tono secco.
<Ma lei ci tiene a questo Dann, giusto? E ci tiene anche ad andare alla sua festa, vero? E a te importa a ciò a cui lei tiene?> chiese Connor con tono calmo ma stizzito.
<Sì, certo che mi importa! Ma se mi importa o no, quella festa è fuori dalla discussione.>
Feci un grido di frustrazione allontanandomi, afferrai il libro di cinese da sopra la scrivania e frustrata lo buttai verso la porta e proprio quando il libro stava per sbatterci su, atterrò su qualcosa di più morbido di una porta. Brad.
<Che vuoi?!> borbottai e lui chiuse la porta che aveva appena aperto alle sue spalle.
<Mi volevi uccidere con il libro di cinese?> chiese con un ghigno.
Dannazione, perché è così lunatico?!
<non sono in vena di scherzare Brad.> dissi sedendomi sulla sedia girevole della scrivania e dandogli le spalle.
Lo sentii sbuffare.
<Dai Kess, quella festa è per mocciosi!> disse seccato.
Risi istericamente.
<Mocciosi? L'unico moccioso qui mi sembri tu, che non mi vuoi accompagnare nemmeno ad una festa, perché hai le tue fisime..> dissi toccandomi il capo con un dito.
<Fisime?Cazzo Sunrise sai che non sopporto Dann! Ti chiedo solo questo, di non andare a quella festa...> disse ed io mi girai di scatto con la sedia.
<Potrei dire la stessa cosa ma viceversa e non chiamarmi in quel modo!> dissi arricciando il naso.
<Come? non devo chiamarti Sunrise?>
<esatto.> dissi annuendo.
Lo so che potevo sembrare una bambina, ma mi infastidiva il modo in cui cambiava umore in pochi minuti e voleva pretendere ciò che voleva lui.
<Okay Sunrise. Non ti chiamerò Sunrise..>
<Ti ho detto di smetterla..>
<Sunrise, smettila tu di fare l'isterica..> disse per farmi stizzire ancora di più.
<stupido..> bisbigliai alzando gli occhi al cielo.
<Come scusa?Stupido?> chiese con un'espressione corrucciata in volto.
Scossi la testa.
<Oh invece mi sa che ho sentito bene. Mi hai chiamato stupido? Giusto Sunrise?> chiese avvicinandosi sempre di più e mettendosi in ginocchio per arrivare alla mia stessa altezza dato che ero seduta.
Alzai gli occhi al cielo.
<Sei attraente quando ti arrabbi...> sussurrò sfiorandomi le labbra con le sue e provocandomi le farfalle nello stomaco.
Cercai di respingerlo all'indietro ma l'effetto parve l'opposto, poiché me lo ritrovai ad un solo palmo di distanza dal mio viso.
<Brad..> sibilai cercando di guardare oltre per non cadere sulle sue labbra.
<Si? Sunrise?>
<non posso, devo farti capire che è sbagliato fare sempre il contrario di quello che io ti dico..> borbottai con respiro affannoso;
lui parve corrucciarsi ma dopo aver incontrato i suoi occhi, entrambi ci rilassiamo all'istante.
Mi sfiorò il lobo dell'orecchio facendomi riempire di brividi.
<smettila...> sibilai incrociando i suoi occhi di nuovo.
<mi dispiace, ma hai ragione, faccio sempre il contrario di ciò che tu mi dici, perciò ora non la smetto..> disse con un ghigno e con voce pacata, ma roca.
Stavo per obbiettare ma Brad mi attirò a se e piombò sulle mie labbra.
Si alzò e mi prese in braccio, gli attorcigliai le gambe attorno alla vita e poggiai le braccia dietro il suo collo.
La sua lingua era unita alla mia, come un tempesta con il sole.
Mi morse il labbro ed io gemetti. Lo imitai e lo feci gemere io.
Mi scostai: <di la c'è Connor...> sibilai con il suo fiato nel mio.
<Fanculo.> disse lui e mi buttò sul letto.
Mi baciò il collo delicatamente e le sue labbra calde mi crearono un'adrenalina unica.
<Brad...> mormorai quando mi baciò la parte inferirle del collo.
<Si piccola?> chiese non staccandosi da me.
Non riuscii a parlare e portai le sue labbra sulle mie.
Si scontrò contro di me e sentii i miei ormoni impazzire.
Era sopra di me e sentivo tutto il suo calore che mi fece rabbrividire.
Lo attirai più a me e per poco non lo supplicai di procedere.
<Dio Kess..> disse con il fiato pesante e scostandosi dal bacio.
Ne approfittai per girarmi e mettermi io sopra di lui.
Incominciai a baciargli dietro l'orecchio e gli uscì un gemito forzato dalle labbra.
Succhiai e soffiai come faceva lui su di me e fui soddisfatta della macchia violacea che gli feci.
Mi rigirò mettendosi sopra di me ed aprii le gambe per farlo avvicinare.
Mentre continuava a baciarmi le clavicole giocherellai con l'elastico dei suoi boxer della Calvin Klein.
Mi mise una mano sotto la maglietta e mi accarezzò la pancia.
Sprofondò sulle mie labbra e sentii il suo sapore intenso. Si avvicinò più a me tra le mie gambe, spingendosi sempre di più contro di me, mi strofinai contro di lui e quando si scostò dal bacio uscì un forte gemito a entrambi.
Avendo il fiatone si stese accanto a me.
<Amo pomiciare con te...> disse con il respiro pesante.
Gli diedi uno schiaffetto sul braccio e lui rise.
<Verrai alla festa?> chiesi dopo alcuni minuti di silenzio con solo i nostri respiri affannati.
Stette in silenzio e poi parlò.
<Sì verrò, ma per renderti felice, non per Dann e nemmeno per aver appena pomiciato con te; semplicemente perché ti amo..> disse abbracciandomi.
Sprofondai nel suo petto ed arrossii.
<grazie..> sibilai e lui mi strinse di più.











Perché se questo non è amore vero, allora l'amore vero non so cos'è

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