Capitolo 5- Inaspettatamente, grazie

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Lullaby - SOS, Avicii

Alla fine salta fuori che Ceci e Robert ci hanno aspettato per un po' sul Tetto, ma dato che nessuno si faceva vivo alla fine hanno deciso che l'Innominato era il posto migliore dove nascondersi, almeno fino a che Mimmo non aveva fatto il suo ingresso, costringendoli di nuovo alla fuga. Robert sembra sentirsi poco bene, ma riesce comunque a inondare Alexei e Roger di dettagli, a tessere le lodi di Ceci e a fare domande lapidarie su cosa hanno combinato loro due. La mia migliore amica si gira nervosamente le chiavi dell'auto del ragazzo tra le dita, chiaramente imbarazzata di essere costantemente tirata in ballo dal suo compagno di banco e probabilmente ancora scossa per l'esito della serata.

Alexei annuisce alle parole di Robert ma non fa commenti: immagino che dovrebbe essere arrabbiato al momento che uno dei suoi migliori amici se ne è andato nel momento del bisogno, ma apparentemente è poco interessato a tutto in questo momento; si limita a guardare distrattamente Robert mentre parla, i suoi occhi grigi che continuano a spostarsi nervosamente attorno a noi, verso il Campo, la strada illuminata dai lampioni, le facciate delle case. Io mi sento così stanca e frastornata che non faccio altro che annuire quando Ceci e Nena mi fanno domande o commentano la storia del ragazzo: voglio solo andare a letto.

-Mimmo è andato sul pesante stavola.- commenta Roger dopo un momento di silenzio, quando finalmente Robert smette di parlare.- Mi piacerebbe sapere perché cazzo ci ha aggrediti.

-Non lo so.- mormora Alexei duramente, ma dall'occhiata che mi lancia sappiamo entrambi cosa è successo: ha visto me. Voleva me.

Sono felice che non riveli al resto del gruppo quello che è successo sil Tetto: so che Ceci e Nena non smetteranno di farmi domande fino a che non sapranno ogni dettaglio, ma almeno per stasera voglio solo evitare di pensare troppo a tutto questo.- So solo che devo dargli una lezione dopo quello che ha fatto stanotte.

-Era con i suoi amichetti prima, vero?- chiede Robert con una smorfia rabbiosa.- Mentre ci aggredivano in dieci contro tre?

Alexei annuisce.- Mi ha chiesto dove era Matthew; deve credere che sia suo amico o qualcosa del genere.

Robert si massaggia il mento pensieroso.-Però... Non vi pare strano che ci abbia inseguiti? Insomma... Credete sia una coincidenza se è arrivato fino all'Innominato? O ce l'ha con te, Alexei?

Lui mi guarda in tralice ed io scuoto appena il capo: non voglio che Ceci e Nena si preoccupino per me. Sembrano già sentirsi abbastanza in colpa per averi trascinata alla festa... il che quantomeno significa che non dovrò sopportare Cerulo per un bel po' di tempo. Stringe i denti. -Mimmo è un tipo imprevedibile; forse voleva finire quello che aveva iniziato sul Tetto, tutto qui. Andiamo, voglio infilarmi sotto delle coperte il prima possibile.

Si avvia lungo il marciapiede e tutti lo seguono, come fosse una prassi consolidata andare dove va Alexei Peskov; e probabilmente lo è per Roger o Robert. Lancio un'ultima occhiata alle mie spalle, in direzione di Cerulo, e sono più che mai felice per quei trenta chilometri che ci separano: se prima di stasera mi aiutavano ad ignorare il passato, ora mi proteggono anche dal presente e da Mimmo Jefferson...Qualsiasi cosa voglia esattamente da me.

-Matthew mi vuole come alleato contro Mimmo.- commenta Alexei dopo un attimo, rivolto a Roger, che ha accordato il passo con il suo.-O meglio, Frannie ed Helena Thomassen sono convinte che potrei essere utile.

-Lo saresti.- commenta Robert zoppicando leggermente.- Il punto è se odi più Mimmo o Matthew.

-In questo momento Jefferson mi preoccupa. - Alexei mi guarda da sopra la spalla con occhi grigi e magnetici, facendomi avvampare: so benissimo che lo preoccupa per quello che è successo stasera, per quello che Mimmo ha detto.- Mi piacerebbe sapere cosa ha in mente.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora