Capitolo 10.- Filosofie di vita

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Alexei - Fallen Angel, Three Days Grace

-Sei sicura che sia una buona idea?- chiede Ceci tenendo la mano attorno al gomito di Lullaby e guardandomi come se potessi trasformarmi in un demone o cose simili e aggredire la sua amica non appena loro saranno spariti verso il Tetto del Mondo. Questo suo sguardo inizia a darmi fastidio: non sono un pericolo per lei. Credo. Okay considerato quello che sta succedendo con Mimmo e Matthew potrei esserlo, ma non serve a nulla ricordarmelo costantemente.

-No.- ammette Lullaby, più pallida del solito.-Ma siete voi che mi ripetete come un disco rotto "esci dalla tua comfort zone" e ora che lo sto facendo mi dite che dovrei tornarci.

-Beh non pensavo che ti saresti messa a cercare di fare amicizia con Matthew.- commenta Nena seccamente, chiaramente contrariata all'idea che Lullaby venga con me da Frannie ed Helena per cercare di convincerle a fare da tramite per incontrare Matthew e Benedict senza rischiare di finire in qualche rissa.

Alzo un sopracciglio.-Non stiamo andando da lui.

Roger ha già messo a tacere le proteste di Nena circa l'idea che Lullaby venisse con me in questa "missione segreta" una volta questo pomeriggio, promettendole che non le accadrà nulla; quando ci siamo trovati da soli in macchina mi ha rivolto il suo sguardo più truce, che nonostante i suoi occhi gentili è abbastanza convincente.

"Giuro che se le succede qualcosa ti ucciderò personalmente." Il vero problema è proprio questo: non serve che continuino a ricordarmi che la sto cacciando in una situazione sgradevole, me ne rendo perfettamente conto da solo; l'ansia che possa veramente succederle qualcosa mi distrae dal resto: non va bene. Non va affatto bene, cazzo.

-Non sto facendo amicizia con Matthew, cerco solo di affrontare un po' di fobie. Credevo ne sareste state felici. -Lullaby si stringe nelle braccia. Ceci risponde qualcosa a voce troppo bassa perchè posso sentirla e Nena interviene, rossa in viso, sempre sussurrando. Roger mi fa un cenno e ci allontaniamo dalle tre ragazze che discutono sottovoce, cercando di lasciare loro un po' di privacy; scuoto la testa.-Si comportano come se la stessi per portare con me a rapinare una banca. Perchè sono così preoccupate?

Roger si stringe nelle spalle.- Credo che abbia a che vedere con Matthew. Devono avere un qualche conto in sospeso.- esita.- Ti prego, dimmi che non...

Alzo irritato gli occhi al cielo.- No, non lascerò che finisca nei guai. E poi non stiamo andando da lui. Non ancora, almeno.

Robert sta appoggiato alla sua macchina e mi scocca un'occhiata quando ci avviciniamo: Luke è seduto sul cofano della sua banana mobile, e chiacchiera allegramente, nonostante sembri un po' perplesso dal fatto di essere stato invitato.

-Alexei, ehy. Posso sapere perchè mi hai chiesto di venire?

Mi siedo accanto a lui sul cofano, guardando verso Lullaby e le sue amiche. - Mi serve un passaggio al ritorno.

Lui alza gli occhi scuri al cielo, esasperato.- Hai una patente. E una macchina niente male. E guidi meglio di me, a quanto ne so.

Mi stringo nelle spalle, osservando il parcheggio affollato di auto che sono state abbandonate per qualche ora mentre i proprietari vanno a divertirsi. -Non voglio che Mimmo riconosca la mia macchina. Non mi va che inizi a farmi seguire o cose del genere o che sappia sempre dove sono.

Luke sospira, scrollando la testa come un cane bagnato.- Perchè allora non ritorni con Robert? Sei venuto con lui, no?

-Veramente non può.- commenta il diretto interessato, alzandosi e infilando le chiavi in tasca. -Stasera devo lavorare.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora