Capitolo 6.- Un sogno

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Lullaby - Farfalle, Sangiovanni

Mi ritraggo da Alexei rossa in viso mentre Nena in un vortice di capelli biondi e pelle ambrata carica il colpo e lo dirige verso il naso di lui, l'espressione così arrabbiata che ho quasi paura possa cercare di ucciderlo... ma lui si limita ad alzare una mano pigramente, fermando il pugno. Alza un sopracciglio.-Ehy, potevi farmi male.

Nena avvampa dalla rabbia.- Posso ancora!- e gli da' un calcio alla rotula, che lo fa imprecare ed inciampare di lato; saltella su una gamba sola, borbottando tra i denti frasi sconnesse in una lingua che non conosco, immagino russo. La mia amica alza di nuovo la mano, decisa a colpirlo, accecata dalla furia, ma mi slancio in avanti, prendendola per il braccio.- Nena! Non ucciderlo! Non sta facendo nulla di male!

Lei si volta, guardandomi a metà tra la rabbia e la paura.-Sono furiosa anche con te! Sei sparita nel nulla! In un bosco!Con Alexei! Non hai risposto al cellulare!

Arrossisco.- Non ho controllato i messaggi, stavamo...stavamo...

-Stavamo scappando da Mimmo.- Alexei si rimette in piedi, zoppicando appena.-Cazzo, Nena, questa situazione è abbastanza complicata senza che tu azzoppi il ragazzo che cerca di aiutare Lullaby, sai?

Lei digrigna i denti.- Aiutarla! Certo come no!

-Nena, non ucciderlo! Non ancora almeno! -Ceci compare dal ponte, correndo verso di noi; si volta un attimo solo. - Roger! Di qui!

Alexei si siede sulla roccia accanto a me, massaggiandosi il ginocchio.- Merda.-mi scocca un'occhiata infelice.-Beh, sono stati i minuti migliori della mia vita, quantomeno morirò felice.

Nena lo guarda male, poi si volta verso di me.- Lulu stai bene? Ho visto Benedict. Sanguina parecchio ed è preoccupatissimo perchè sei sparita con...-scocca uno sguardo ad Alexei, torva- Lui.

Mi mordo il labbro, incrociando le gambe e cercando di assumere una posizione naturale sulla roccia: vorrei dire che non è successo nulla, che sto bene, ma sto ancora tremando e immagino di essere più pallida del solito. -Non... ehm... non preoccupatevi, stavamo proprio cercando di tornare da voi.

Ceci e Roger ci raggiungono, chiaramente sollevati; lei posa la mano sulla spalla di Nena, come per evitare che possa di nuovo avventarsi su Alexei, ma lo guarda in tralice da sotto le lenti degli occhiali.-Sì. Potevate fare più in fretta, forse. Mi è quasi venuto un infarto quando Benedict ha urlato al mondo che Alexei ti aveva rapita.

Lui si oscura.- Non ho rapito proprio nessuno. La stavo aiutando.

Roger mi rivolge un'occhiata strana, avvicinandosi all'amico e parlottando a bassa voce, le ciglia aggrottate.

Alexei Peskov ha appena detto di essersi innamorato di un disastro epocale come me. Questo è assurdo, adesso la sveglia suonerà e scoprirò che è stato un incubo...o forse un sogno. Vorrei che mi amasse davvero: vorrei averlo appena baciato. Avvampo, sfiorandomi le labbra: ha la bocca così delicata... Lui si volta a guardarmi, massaggiandosi ancora il ginocchio e mi rivolge quel suo sorriso dolce, strizzandomi l'occhio: mi pizzico discretamente il braccio e la piccola scossa di dolore mi convince che sono sveglia.

Accidenti. Ho baciato Alexei.

Nena incrocia le braccia sul seno.- Ti ha portata in un bosco! Benedict era fuori di sè dalla preoccupazione, non hai idea...

-L'ho seguito io.- ribatto con tono fermo.-Non mi ha rapita. Stavamo parlando.

-Parlando.- ripete Nena e traccia delle virgolette in aria.- Avevi la bocca occupata ma non stai sicuramente parlando. Lullaby, pensavo che avessimo deciso che è uno stronzo e che non valeva la pena perdonarlo.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora