Capitolo 25.- Resta con me

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Alexei

-Dove è finita?- Luca controlla nervosamente l'orologio, appollaiato sul divano; ha insistito per aspettare anche me e Lullaby, anzichè andare con i loro genitori alla festa direttamente. Ho la sensazione che sia stata una strategia per non farmi stare solo con lei, ma non posso negare che al suo posto avrei fatto la stessa cosa; la sua famiglia è forte, mi hanno fatto morire dal ridere con i loro aneddoti. Samantha si stringe nelle spalle.- Non metterle fretta, su.

- Luluy ci mette dieci minuti a prepararsi, non può impiegarci mezz'ora per prendere una felpa! Vado a...

-Lascia.- mi alzo, scostando la scacchiera nervoso; Luca è un bravo avversario: si vede che ama giocare a scacchi e che lo diverte poterlo fare con qualcuno di forte quanto lui.- Faccio io.

Lui pare voler protestare, ma Samantha gli posa la mano delicata sulla spalla e si rilassa. Non ho dubbi che non si fidi per nulla di me e che stia cercando una scusa per restare solo con me e farmi una predica...ma più quel momento è lontano, meglio è. non so come giustificarmi per la mia assenza ultimamente...se non dicendo che sono un coglione, cosa piuttosto scontata.

Scivolo verso la stanza di Lullaby e busso con le nocche; Milky mi strofina la testa contro le caviglie, accorrendo dalla cucina. Nessuna risposta. Aggrotto le ciglia e mi accosto al legno.- Piccola sei pronta?

Mi risponde il miagolio lieve di Milky, che inizia a grattare con la zampina candida per entrare nella stanza della padroncina.

Con un vago senso di panico al pensiero che possano averla di nuovo portata via da me apro uno spiraglio: la luce è accesa, così spalanco la porta col cuore in gola, guardandomi attorno. Le pile di libri, i vestiti sulla sedia davanti alla scrivania, la finestra chiusa e le tende accostate...e Lullaby sdraiata sul letto, vestita, i capelli davanti al viso. Si muove leggermente mentre la guardo e mi rendo conto che dorme. Mi rilasso e lascio che Milky mi passi tra le gambe, avvicinandosi alla finestra e balzando lieve sul davanzale, soddisfatta.

Soffoco una risata, per paura di svegliare la mia fidanzata dormigliona, e mi avvicino in punta di piedi, sedendomi sul bordo del letto. La guardo, incantato: l'ho vista dormire diverse volte, eppure non ne ho mai abbastanza. Quando abbandona ogni muro, ogni difesa, ogni costrutto, è indifesa e bellissima, mi toglie completamente il fiato. Quando è sveglia è incantevole, forte, coraggiosa, ma di notte è vulnerabile in ogni senso, preda dei suoi incubi e dei suoi sogni;mi tendo su di lei, accarezzandole la guancia, incerto se svegliarla o meno. So perfettamente che è sfinita dopo questa giornata, che non vuole davvero andare a quella Festa e che forse il suo corpo non glielo permetterà: è letteralmente crollata, con le scarpe e il cellulare in mano. Ripenso a questo pomeriggio, a come sembrava fragile quando l'ho stretta a letto...Piccola, coraggiosa, Lullaby.

È rannicchiata in un angolo del grande materasso, non ne occupa che un quarto, e sembra che stia dormendo molto profondamente. Vorrei rimboccarle le coperte ed andarmene, ma è difficile trovare la forza di lasciarla sola, proprio ora che l'ho ritrovata dopo settimane.

-Accidenti.- commenta una voce roca sulla soglia. Mi volto e vedo Luca e Samantha, che ridacchiano; lei mi strizza l'occhio con aria complice e non posso che provare un moto di affetto per una persona che ha fatto tanto per me e Lullaby, aiutandoci in ogni modo.- Come una bambina.

-A quanto pare la serata è annullata.- commento sorridendo e mi muovo appena per alzarmi, ma la mano di Lullaby mi afferra per la manica della felpa, trattenendomi. Dobbiamo averla svegliata parlando sottovoce, perchè si muove piano, scuotendosi dal torpore.- Non andare via, Alexei...-dice con voce impastata.- Dormi qui...

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora