Capitolo 32.- A cosa credi?

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ATTENZIONE: Il capitolo contiene scene di sesso esplicito.


Alexei

-Cosa intendi?-la provoco con dolcezza, continuando a baciarle la mandibola. Lei geme piano.- Voglio provare...

Mi blocco, aprendo gli occhi; non ho mai voluto nessuno così tanto e così intensamente, ma la sua fragilità mi terrorizza: se prima avevo il vago pensiero di poterle fare male visto che è così piccola, ora ho la totale certezza che soffrirebbe se provassi ad entrare in lei.-Lullaby, no. Sei...sei debolissima, hai così tanti lividi e...e...

Lei si morde di nuovo il labbro, guardandomi e prendendomi la mano, posandola sul suo seno; istintivamente lo stringo, adorando il modo in cui come sempre riesco a tenerlo con una mano, perfettamente modellato per il mio corpo. Le sue dita si stringono attorno al mio polso e guidano i miei movimenti in basso, lungo il suo fianco, fino alla sommità delle cosce. Apre le gambe, guardandomi negli occhi, mentre sposta la mia mano tra le sue cosce, in un punto delicato, dove riesco a sentire la biancheria bagnata...sorrido, continuando a guardarla.-Credi che se facesse male sarei così?- mi chiede arrossendo.-Alexei, non dirmi che non sai evitare di farmi gravare il peso addosso.

-Cosa è questa, una sfida?-le chiedo con dolcezza, accarezzandola attraverso la biancheria.-Perchè stai facendo crollare il mio...

-Fanculo l'autocontrollo.- ansima leggermente, ridendo piano.- Fanculo, Peskov, non hai idea di quanto cazzo ti voglia.

Forse è questo a farmi crollare o forse la consapevolezza che lo voglio anche io.-Lo so, fidati.- Scosto la stoffa di lato, accarezzandola, penetrandola piano con un dito, mentre lei sussulta, appoggiandosi a me. Le bacio il seno, seduto accanto a lei sul letto, muovendo la mano con abilità, premendo nei punti giusti, nei posti dove so che il mio tocco la farà impazzire per il piacere. Con delicatezza mi metto sopra di lei, scostando le coperte, chinandomi per baciarle il monte di venere, soffiando sulla sua pelle bagnata; lei geme, intrecciando le mani dietro la mia nuca, tirandomi per i capelli. Alzo lo sguardo su di lei, ansante.- Lo vedo perfettamente che lo vuoi.-mormoro, sfilandole la biancheria e leccando, godendomi ogni istante, ogni suoi piccolo ansito, ogni suo brivido: nessuno merita di avere piacere quanto lei, nessuno merita l'amore quanto la mia Lullaby. La mordo leggermente facendola gemere più forte: non mi interessa se qualcuno sia rincasato nel frattempo, che i suoi genitori ci sentano o meno, voglio solo stare con lei; risalgo sul suo corpo con una scia di baci, sfilandole anche il reggiseno, sorridendo contro la sua pelle nuda, mordendole il seno, tormentandola dolcemente con le mani e le labbra, mentre lei geme, stringendomi con forza, piegando le gambe con uno sforzo...mi sfila la maglietta ed i pantaloni, graffiandomi la pelle della schiena, facendomi gemere contro il suo seno. Scendo di nuovo verso il basso, un ginocchio tra le sue gambe, premendole la coscia contro, sentendo il suo corpo tendersi e rilassarsi in risposta al mio, baciandole le labbra, la mia erezione che preme contro di lei...-Dimmi basta.- ansimo, ma lei scuote la testa, stringendomi, mentre riporto la mano tra le sue gambe, premendole il polso contro. Lei sussulta e geme così forte che ho un brivido di intenso piacere; so di avere un buon autocontrollo, di essere padrone della situazione quanto sono con le altre, ma mai con Lullaby. Con lei devo essere anche più attento, perchè so che potrei fare follie per sentirla ridere contro di me, felice, libera....mi blocco, accarezzandola.-Se ti fa male devi dirmelo, hai capito, Lullaby?

Lei annuisce, guardandomi sorridente, ansante, felice; mi tendo verso il pavimento, cercando i miei vestiti e sfilo il preservativo dalla tasca, raddrizzandomi ed infilandolo, lasciando cadere i boxer a terra.- Lo avevi previsto?-mi chiede ansante, sorridendo. Alzo un sopracciglio.-No, ma per ogni evenienza...- deglutisco e mi muovo, spostandomi dietro a Lullaby, prendendo il posto dei cuscini su cui era appoggiata. Lei sussulta quando la poso sul mio grembo, avvolgendola tra le braccia, facendola scivolare vicino alla mia erezione, piegandole le gambe vicino alle mie, in modo che sia inginocchiata su di me, la schiena contro il mio petto. Le bacio l'orecchio.-Tieniti a me, piccola...-lei stringe le dita attorno alle mie braccia e io esito ancora, incerto se farlo o meno.-Lullaby...

-Alexei mi piace sentirti dentro di me.- si lamenta lei arrossendo e un brivido mi percorre.- Non hai idea di quanto piaccia a me.- le dico all'orecchio. Con delicatezza, entro dentro di lei, spingendo piano. Lei geme, ma è un suono di piacere: confortato, vado avanti, mentre lei muove i fianchi, le unghie che penerano nella mia pelle...le bacio il collo, aumentando il ritmo, il suo seno che rimbalza leggero mentre Lullaby geme, muovendosi, ansima...-Alexei..

-Lullaby.- gemo contro il suo collo, inebriato dalla sua presenza.- Lullaby ti amo. Lullaby...

Lei grida quando spingo più forte, lasciando cadere la testa indietro, sorridendo, gridando il mio nome. Niente mi ha mai dato più piacere e dopo pochi secondi anche io gemo il suo, stringendola con forza.


La faccio scivolare piano sul materasso, sfilandomi il preservativo e prendendo mentalmente nota di portarlo via domattina. Poi la stringo, mentre lei riprende fiato, facendola appoggiare la testa al mio braccio.

-Sei davvero il dio del sesso.- dice ridendo. Sorrido, baciandole la pelle umida del collo.- Oh, Lullaby, non hai ancora visto nulla. Aspetta di stare un po' meglio, piccola...

-Non vedo l'ora.-sussurra e ho un brivido. Chiude sfinita gli occhi, abbandonandosi contro di me.-Alexei... Sarò felice prima o poi? Intendo, più di un'ora quando sono con te e posso lasciare il mondo fuori.

-Non lo so, Luluy.- mormoro.- Ma io farò tutto quello ce posso per renderti felice per sempre, per regalarti un lietofine. Meriti la felicità più di chiunque altro, Lullaby Lechatte.

Lei non risponde e capisco che si è addormentata, stremata. La sento respirare contro il mio petto, respiri umidi, affrettati, spezzati: forse sta avendo un incubo, oppure sta sognando qualcosa di bello. Sistemo la coperta sul suo corpo fragile e la bacio in fronte, chiudendo gli occhi. Forse lei è davvero un disastro. Oppure sono gli altri che non la sanno capire, che vedono quello che vogliono in lei, che la odiano di riflesso perchè invece è troppo bella per questo universo fatto di male e orrore.

-Staremo bene, Lullaby.- le dico all'orecchio.- Questa è una promessa. Non sei più sola.

Lei mi stringe, aprendo gli occhi.- Davvero Alexei Peskov? E cosa faremo? Cosa faremo per Nena e Benedict e tutto questo enorme caos che ci circonda?

-Non ne ho idea.- le sussurro all'orecchio.- Ma troveremo una via di uscita.

-E se non la trovassimo?-mormora piano, gli occhi turbati fissi nei miei.- Allora cosa faremmo?

Ci penso un po', guardandola alla luce della luna. Poi sorrido.- Andremmo avanti, come abbiamo sempre fatto.-le bacio la fronte.- Perchè nella vita niente è scontato. Non possiamo sapere il finale della nostra storia, ma perchè credere che non possa essere un lieto fine?-sorrido.- Dopotutto, ti amo Lullaby Lechatte, tutto è possibile.

Lei mi strofina il naso contro il collo, sospirando.- Quindi, forse saremo felici?

-Chissà.- alzo l'angolo della bocca, avvolgendola tra le braccia.- Magari invece ci lasceremo e io ti vedrò dopo molti anni, sposata e mi pentirò amaramente di questa scelta.

-Oppure staremo insieme.- mormora lei con un piccolo sorriso.- Come nelle favole.

Le stringo le dita, baciandole.-Pensandoci bene...la vita non è scritta, Lullaby.- sorrido.- Io ho scelto di amarti, probabilmente, perchè sei unica. Noi scegliamo a quale finale credere. Tu a cosa vuoi credere, Lullaby?

Lei rimane a lungo in silenzio, poi sorride, i suoi occhi di ambra e ossidiana che si illuminano, brillando felici nella notte.- Al tuo ti amo.



Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora