Capitolo 20.- Ricordi rimossi

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Lullaby. - Assenzio, J-AX; Fedez; Stash; Levante

Alexei si inginocchia davanti a me esitante, fissandomi come se avesse paura che possa morderlo, le labbra che tremano. -Piccola. Piccola, stai bene? Dimmi qualcosa, ti prego.

Osservo per un attimo la scena con occhi vacui: Mimmo che tiene sotto scacco Benedict, Alexei immobile davanti a me con la mano tesa a mezz'aria, senza toccarmi, chiaramente fuori di sé ed in un attimo mi rendo conto che è finita.

Che è finita per davvero.

Che sto bene.

Che sono al sicuro.

Singhiozzo e mi getto letteralmente tra le braccia di Alexei, affondando il viso nell'incavo del suo collo, mentre lui mi avvolge in un abbraccio mozzafiato, le mani che mi attirano a sè, stringendomi con forza.-Alexei... Alexei...

-Lullaby, sono qui...sono qui... stai bene?- sussurra tra i miei capelli, una mano attorno alla mia nuca, l'altra sulla curva della mia schiena. Sento il suo profumo, le sue braccia attorno a me e non riesco a parlare, soffocata dal sollievo: mi sento come quando da bambina a scuola avevo avuto una giornata davvero no, di quelle che mi facevano venire voglia di piangere, ma poi tornavo a casa e mia nonna mi abbracciava; tutto scompariva nei suoi abbracci che profumavano di gelsomino.

Mi sento a casa, al sicuro e mi pare di essermi svegliata da un incubo. Infilo le dita tra i suoi capelli, tremando, senza riuscire a controllarmi, allontanandomi per guardarlo in viso, le lacrime che iniziano a rigarmi le guance. -Sei qui.

Lui mi stringe, sempre inginocchiato sulla roccia tenendomi stretta, baciandomi la cima della testa, mentre le sue mani accarezzano con dolcezza il mio corpo tremante.- Sono qui, piccola.- mi bacia le guance piano, mentre tento di soffocare un singhiozzo, accarezzandomi le braccia fredde, coccolandomi come fossi una bambina.-Sono qui.

-Alexei.- ripeto con voce soffocata dalla sua spalla, le lacrime che mi pungono gli occhi.- Alexei...non mi lasciare... ti amo... ti amo...

-È tutto finito, ci sono io.- mi dice dolcemente, accarezzandomi i capelli e baciandomi in fronte, prendendomi il viso tra le mani.-Va tutto bene.

-Cristo, siete ridicoli.- Benedict dà in una risatina malsana che mi spinge a stringere più forte Alexei; Mimmo gli dà un calcio nello stomaco.-Stai zitto!

Alexei si volta, scuro in viso.- Ti avevo avvertito. Ti avevo detto di starle lontano, cazzo.

-Diventa difficile starle lontano quando si veste in quel modo.- commenta Benedict pungente e ho un brivido. Alexei mi accarezza dolcemente il viso, il collo, le braccia nude, guardandomi preoccupato; i suoi occhi scivolano sul bustino lacerato. Si sfila la giacca e me la avvolge attorno alle spalle, baciandomi la punta del naso.-Ce la fai ad alzarti?

Annuisco, rabbrividendo ed appoggiandomi a lui, le gambe che tremano; mi circonda la vita con un braccio, aiutandomi a stare dritta.-Alexei...

-Va tutto bene piccola.- cerca di rassicurarmi con dolcezza.- Voglio solo che tu sia il più lontano possibile da lui. Ecco, così, piano...

-Ma porca...- Mimmo getta a terra Benedict, massaggiandosi le nocche.- Questo stronzo ha cercato di darmi un calcio!

Lui ride.- Siete due contro uno, vi sembra leale? E poi lo stronzo sono io!

-E rapire una ragazza per violentarla come ti sembra?-urla Mimmo e ho l'impressione che voglia prenderlo a pugni quasi quanto Alexei.

-Mimmo.- lo richiama lui, ma guardando me, come se volesse assicurarsi che io sia reale, le mani attorno alla mia vita.- Portala fuori di qui. Di lui mi occupo io.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora