Capitolo 6.- Bellissima tentazione

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Lullaby .-Bones, Imagine Dragons

Posa le labbra sul mio collo, baciandolo delicatamente.-Agli ordini.- Mi fa girare, tenendomi saldamente per la vita e mi passa le mani sui fianchi, scendendo lentamente verso le mie cosce, accarezzandomi, premendosi contro di me: sento la sua erezione sulla schiena e sospiro; la sua mano scivola sotto la camicia da notte, stringendomi il seno, mentre l'altra si posa con prepotenza sul mio culo, accarezzandolo.-Ma meglio sfilartelo. Perchè voglio vedertelo mettere ancora. Mi piace.-mi morde il collo piano e mi fa piegare in avanti, facendomi appoggiare al davanzale della finestra. Mi volto a guardarlo da sopra la spalla, rossa in viso, e scopro che sorride, fissandomi come se fosse in estasi.

-A cosa stai pensando?- sussurro, sbattendo le ciglia. Alexei sorride di nuovo, avvicinandosi e spingendosi contro di me. - A quanto cazzo sei bella. Sei arte allo stato puro, non mi stancherò mai di dirlo.

Stringe con più forza il mio seno, chinandosi su di me e facendomi gemere: solo che non è dolore quello che provo, ma quello che presumo possa essere solo piacere. É una sensazione appagante, che mi fa avvampare. -Solo a quello?

Mi accarezza la schiena con un dito, seguendo la curva della mia colonna vertebrale e facendomi rabbrividire.- E al fatto che tutte le cose che vorrei farti sono di gran lunga troppo rumorose.-si china afferrando il bordo del baby doll e sollevandolo.-Adoro i tuoi gemiti, ma non posso farti urlare di piacere come vorrei.

-Prevedi che... che urli? - mormoro senza fiato quando sento la sua lingua che scorre lungo la mia schiena: mi fa un succhiotto alla base e ride piano contro di me. - Prevedo che tu venga, Lullaby e prevedo che ti piaccia da impazzire.

Con un movimento repentino mi fa girare, baciandomi e sfilandomi la camicia da notte, che lascia cadere a terra sorridendo; si raddrizza e si china, baciandomi il seno nudo e posando le mani sulle mie cosce. Mi solleva di peso, facendomi intrecciare le gambe attorno ai suoi fianchi, le dita affondate nella mia carne e mi fa sedere sulla scrivania, facendo cadere con un gesto distratto i pochi fogli che c'erano appoggiati: in un altro momento potrei essere irritata, ma non ora. Ora sono solo rapita da ogni suo movimento e dallo sguardo pieno di puro desiderio che mi lancia non appena sono seduta.- Tutto bene, piccola?

-Sì... - sussurro, accarezzandogli le spalle. - Ti... Ti piace davvero il mio corpo?

-Piacermi?-si china, mordendo piano un capezzolo e urlo: mi tappa la bocca con la mano, raddrizzandosi con uno scatto.- Devo ricordarmi che sono così sensibili. Ti ho fatto male?

Scuoto la testa.- No.- arrossisco.-Tu non ti spogli?

-Oh no.-posa le mani accanto alle mie cosce, guardandomi.-Devi farlo tu se vuoi vedermi nudo.

-Non è giusto.- mormoro ansante.- Lo sai che non ne ho il coraggio.

-Hai avuto il coraggio di fare un sacco di cose.- mi posa le mani sulle cosce, aprendomi la gambe con un gesto improvviso e si china baciandomi attraverso il raso e soffiando piano sul Monte di Venere. Gemo.-Sei... Sei ingiusto...

Si tira indietro con un sorriso. - Avanti piccola, devi solo togliermi la maglietta. Non lo hai mai fatto prima, non vuoi vedere cosa si prova?

Non so cosa mi aspettavo esattamente, ma non pensavo che Alexei l'avrebbe presa come una sorta di gioco. Mi piace che sia così rilassato, ma allo stesso tempo forse è abituato a giocare con persone più esperte di me. Un po' come negli scacchi: se il tuo sfidante è bravo e asseconda le tue mossa, le prevede, c'è più gusto che con un novellino. Deglutisco, fissandolo dal basso: non è una cosa così complicata, Lullaby, devi solo sfilargli la maglietta. Quale è esattamente il problema? Rabbrividisco.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora