Parte 3.- Capitolo 1- Pace

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Lullaby . - Sconosciuti da una vita, J-AX; Fedez

"14.40.-Ehy piccola, hai mangiato qualcosa?"

Il messaggio di Alexei mi sveglia dal sonno incerto in cui sono caduta dopo ore stesa a fissare apatica il soffitto della mia stanza, contando le crepe nell'intonaco agli angoli; provo un certo senso di colpa nel dirgli che ho mangiato, mentre in realtà il mio stomaco è completamente annodato e ho la sensazione che qualcuno lo stia spingendo su per la mia gola nel tentativo di farmelo vomitare.

"14.40-Certo, amore. Tu hai recuperato Roger...?"

"14.41.- Sì, sta alla grande. Fin troppo bene."

Arrossisco: chiaramente stanotte Alexei Peskov è l'unico ad essere stato mandato in bianco e probabilmente è la prima volta in cui gli capita. Rispondo con delle emoticon che ridono, sperando non voglia continuare il discorso: non penso che parlare di sesso mi possa fare molto bene ora come ora. Rotolo sul fianco, lasciando cadere il cellulare sul comodino accanto alla sveglia e sospiro.

Alexei mi ha portato a casa, accompagnandomi alla porta nonostante il rischio di essere visto dai miei vicini ficcanaso: i miei genitori erano andati a fare compere, quindi quantomeno su quel fronte non c'era pericolo. Mi ha dato un solo, lunghissimo bacio, che mi ha lasciato intorpidita mentre scivolavo silenziosa nella casa vuota, incerta su cosa dovrei provare, lacerata tra il dolore e la paura per quello che potrebbe fare stasera. Non voglio che si metta in pericolo per me, per proteggermi o per difendere il mio onore o qualsiasi altra cosa e lo sa, ma ho comunque paura che Benedict riesca a provocarlo ogni oltre limite: sembra la sua specialità.

Nena e Ceci mi hanno scritto, ma non ho ancora avuto la forza di parlare con loro di quello che è successo: lo voglio fare davvero, ma non sembra che scrivere un lungo messaggio possa essere il modo giusto. Milky miagola, balzando leggera sul letto e strofinandomi la testa contro la guancia, come sempre quando capisce che sono triste: si appallottola accanto a me, facendo le fusa. Le ante socchiuse lasciano entrare le lame di luce del pomeriggio inoltrato. Osservo la foto che Alexei mi ha regalato, posata sul mio comodino accanto ai garofani che mi ha portato ieri sera e sorrido mio malgrado: è così pieno di sorprese.

Penso che potrei iniziare a leggere un libro, ma mentre osservo le pile intatte di volumi decido che non ho la concentrazione necessaria: forse potrei guardare una serie online, ma il mio computer è troppo lontano, sulla scrivania e andare fino in soggiorno per guardare la tv è fuori questione.

Alexei darebbe di matto nel sapere che sto passando la giornata rannicchiata a letto con gli occhi umidi, ma non riesco a trovare la forza di fare altro. Vorrei essere abbastanza stupida da credere che questa cosa che sta accadendo, che questo sentimento strano e meravigliosamente appagante che provo per lui non sia amore, non sia l'inizio di una rivoluzione, ma invece so che le cose stanno cambiando, che io sto cambiando e che pian piano mi aprirò sempre di più e sono semplicemnete terrorizzata e... E mi sento cedere di nuovo al sonno.

Sento qualcuno bussare alla porta dopo un po', ma decido di ignorare il mondo: probabilmente è un corriere che tornerà domani, oppure qualcuno che cerca i miei genitori. In ogni cado ho chiuso a doppia mandata, quindi posso tranquillamente starmene a letto e fingere di non sentire; tiro la coperta sopra la testa, chiudendo gli occhi e iniziando già ad avvertire il torpore dolce del sonno.

Chiunque sia, però, non demorde e bussa per i cinque minuti successivi, un rumore che risuona per le stanze deserte ed infastidisce Milky, acciambellata sul bordo del mio letto, che inizia a miagolare a sua volta; posso ignorare anche lei, nessun problema. Il mio telefono vibra, ma faccio finta di nulla.

Si stancheranno: sbircio l'ora sulla sveglia... le cinque. Mi chiedo a che ora dovrebbero rientrare i miei; Samantha mi ha scritto un messaggio per dirmi che stavano andando a fare una visita e ne ha approfittato per chiedermi se ho passato una bella serata: se solo sapesse...

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora