Capitolo 7.- Autodifesa

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Alexei - Partire da te, Rkomi

Torrente non è il nome adatto per questo posto: lo penso da sempre, da quando me lo indicarono la prima volta in terza media come un posto fantastico dove venire a bere di nascosto, negli anni in cui ormai la gente iniziava a capire di che pasta ero fatto, ma gli abitanti di Verdesco hanno un attaccamento morboso verso i loro nomignoli, che siano a meno appropriati: Campo, Tetto del Mondo, Torrente.... Tutti nomi fuorvianti magari, ma che sono chiarissimi per ogni singolo abitante; e dopo molti anni lo sono anche per me, che all'inizio mi perdevo nel percorrere il tratto tra casa mia e la fermata del bus.

-Allora...-Roger mi scocca un'occhiata mentre parcheggio nell'unico posto libero all'ombra di una serie di salici piangenti.-Sei tornato in te?

-Sì.- mento, cercando di non far trasparire il senso di colpa: ho passato le due ore che ci separavano da questo incontro a cercare di raccogliere dettagli sulla vita di Lullaby, un po' scavando nella mia memoria, un po' curiosando nei suoi profili social... Avrei anche potuto contattarla così, probabilmente, ma ho il vago sospetto non mi avrebbe risposto. Non riesco ad evitare di pensare al suo profumo e ho un brividino al pensiero che tra poco lo potrò sentire di nuovo; Roger se ne accorge e alza gli occhi al cielo.- Ti prego dimmi che hai pensato a qualcosa che non fosse in che posizione vorresti fartela.

- Vaffanculo. -mi asciugo le mani nei pantaloni di jeans; se volessi solo portarmela a letto mi sentirei meno a disagio, è come se fosse diventata un'ossessione. -Nena davvero ha accettato di vederti? Non sembri il suo tipo. Non puntava a Giulio Clark?

Roger fa una smorfia.-Va bene, non farò battute inopportune su te e Lulu a patto che tu eviti queste uscite da stronzo.

Sorrido.- Andata.

Il pomeriggio sta volgendo al termine, ma il sole è ancora impietoso mentre mi allontano con Roger dalla macchina: la vecchia Golf di Robert è posteggiata sotto ad un pino non lontano dall'imbocco della stradina che porta al Torrente. Non so come il nostro amico abbia ricevuto un invito per uscire con Lullaby, Nena e Ceci, ma immagino che essere il compagno di banco di quest'ultima abbia aiutato.

-Mi ricordi perchè non siamo amici, tutti noi?- chiedo mentre ci inerpichiamo su per il vialetto di sassi che si inerpica dal parcheggio in mezzo alle ville diroccate, abbandonate da decenni da chiunque se non dai ragni che le popolano.

Lui sorride appena.- Perchè tu e Lulu litigate se state nella stessa stanza per cinque minuti. Siete come cane e gatto.

-Veramente cerco sempre di aiutarla.- commento piccato, pentendomi subito di averlo detto ad alta voce.

Roger mi fulmina.- Deve stare fuori dal tuo letto, va bene? Non è una botta e via. Ripeti dopo di me.

-Per l'ultima volta: non. Sto. Cercando. Di. Scoparmela.- ribatto tra i denti e cadiamo nel silenzio. Lentamente, sbuffando per il caldo, ci avviciniamo alla sporgenza rocciosa a picco sulla cittadina, che secondo le leggende narrate di notte attorno ai camini, una volta dominava un immenso oceano del colore del cielo e delle foglie degli alberi che ondeggiano nei giardini selvaggi delle ville.

Al contrario del Tetto del Mondo, che col tempo è diventato una meta privilegiata per ogni turista ed un punto di ritrovo affollato per i giovani e gli anziani, il Torrente ha conservato un certo anonimato, forse perché è un posto molto isolato, perso tra le case abbandonate dai proprietari terrieri anni fa. Le ville che si affacciano sullo stretto sperone di roccia sono diroccate, invase dai rampicanti e a tratti crollate, come se gli eredi dei primi abitatori si fossero stancati delle montagne di Verdesco e avessero cercato più verdi pascoli dimenticando questo posto per sempre; a volte ci sono stato da ragazzino, di notte, per bere di nascosto con Roger e Robert bottiglie di vodka comprate mentendo sull'età... ma nè Lullaby nè le sue amiche sembrano il tipo da aver fatto cose del genere, quindi mi sorprende che lo conoscano.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora