Un disastro da amare (IN REVISIONE)

Capitolo 29.- Un atroce tradimento

Alexei

-Signore.- ripeto fissando Mimmo mentre ci immergiamo nella atmosfera martellante dell'Innominato, le luci colorate che lampeggiano in modo pressante; sento un brividino: questo era il tipo di serate che mi piacevano...e forse ancora mi piacciono, ma non più come prima. Lullaby mi ha fatto onoscere altri modi di passare il tempo, che mi fanno sentire diverso.- Elegante, cazzo. Dovrei iniziare a darti del lei?

-Se ti va, Peskov, non sarebbe male.- sorride divertito, poi guarda Lullaby, stretta sotto il mio braccio. Si acciglia di nuovo- Tutto bene?

Lei annuisce, stringendomi forte il polso.-Troviamo Nena.-mormora piano, il cappuccio di nuovo calato sugli occhi. Qualcosa nel suo tono non mi convince, ma non posso far altro che crederle. Mimmo le sfiora la spalla, mi fa un cenno e scompare nella folla; anche gli altri ragazzi che sono entrati con noi si gettano nella mischia, cercando Giulio o Nena o forse solo guardandosi attorno. Roger ha le mani in tasca ed esita, m alla fine, dopo avermi dato una pacca sulla spalla, zoppica vistosamente verso la pita da ballo gremita.

L'Innominato è affollatissimo, come ogni sabato sera da che abbia memoria; mi guardo attorno, sopra la calca che spinge e individuo il bancone circolare, ma esito a muovermi.

-Stai bene?-mi chino, parlando all'orecchio di Lullaby, gridando per sovrastare la musica martellante.- Piccola?

Lei annuisce, senza alzare la testa; mi raddrizzo, un braccio attorno ai suoi fianchi e mi rendo subito conto che questa missione è assurda, senza possibilità di successo: il locale è troppo affollato e troppo grande, in pochi istanti non c'è più modo di sapere dove sono gli altri e di certo non è facile individuare qualcuno. Impreco mentalmente...Perchè Roger doveva innamorarsi di Nena? Non poteva essere Frannie o Elena o anche solo una ragazza che non adori mettersi in situazioni rischiose come questa? Mi muovo, cercando di restare al margine della pista da ballo, dove la ressa è meno intensa, ma in pochi secondi vengo trascinato al centro, come dalla risacca del mare, nel mezzo di una danza sincopata di corpi sudati che si scontrano, si arcuano, si agitano senza senso, presi dal ritmo; l'odore di profumo, sudore e crema alla vaniglia, fragranze di fiori e alcolici, nonchè di chiuso e muffa mi fanno storcere il naso. Qualcuno mi pesta il piede mentre cammino; mi sento trascinare dalla corrente, ma non lascio mai la presa sul corpo di Lullaby...Dobbiamo trovare Nena e in fretta, qui dentro non si respira e posso solo immaginare quanto stia male la mia piccola compagna di avventura per questi colpi violenti che la scuotono.

Continuo a guardarla con la coda dell'occhio, terrorizzato che possa svenire o cadere o... ma non si lamenta, così la stringo a me mentre proseguiamo nel locale, alla ricerca di qualcuno che forse non dovremmo darci la pena di salvare stavolta.

Finalmente riesco a farci strada fino al bancone, meno affollato del resto del locale; le luci gialle illuminano il pianale di marmo rovinato da sostanze appiccicose e alcoliche, degli alti sgabelli quasi tutti occupati. Dall'altro lato del bancone ci sono una serie di tavolini di cristallo...ed è da uno di questi che si alza una figura snella, che corre verso di noi attraverso un gruppetto di ragazzi che bevono appoggiati ad un pilastro.

- Luluy cosa fai qui?-grida avvicinandosi sempre di più e finalmente riconosco i corti capelli biondo platino di Frannie; ha gli occhi dilatati dallo stupore, truccati con attenzione e indossa un vestitino verde scuro che le fascia delicatamente le spalle abbronzate. Lullaby alza la testa dal pavimento, pallida, appoggiandosi al bancone.- Frannie?-mormora, sorpresa a sua volta.

Si ferma accanto a noi, preoccupata, osservando la pista gremita; oltre la marea di corpi che si dimenano, ci sono gli ingressi dei privèe, non sorvegliati, ma comunque difficili da raggiungere.-Cosa fate qui in piena notte?