Capitolo 5.-Rapito dai tuoi occhi

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Alexei – L'anima, Marracash; Madame

Lullaby sussulta quando la sollevo di peso e la faccio sedere davanti a me, afferrandosi alle mie spalle per restare in equilibrio, arrossendo violentemente: forse nessuno l'ha mai toccata così, senza volerla ferire, ma con dolcezza. Le stringo i fianchi delicatamente: sono morbidi e la sua pelle si copre di brividi quando li accarezzo, lasciando scivolare le dita verso la sua schiena, per sostenerla.

Non avevo previsto niente di tutto questo: non avevo previsto di parlare, non avevo previsto di crollare così, non avevo neppure minimamente considerato che lei potesse volermi perdonare, figurarsi che mi dicesse che voleva che la baciassi. Non avevo previsto che Lullaby potesse dirmi tutte quelle cose, potesse aprirsi con me in questo modo... ma quando lo ha fatto i miei buoni propositi sullo starle lontano sono crollati completamente. Quando l'ho vista con Benedict, quando ho visto come la teneva, non sono riuscito a resistere: dovevo intervenire. Dovevo evitare che potesse farle qualsiasi cosa... Ma non avrei mai pensato che sarei potuto finire qui, nel bosco, con lei.

-Alexei..?- Lullaby mi osserva dal basso, le mani ancora strette attorno alle mie spalle. -Sei pallido. Va tutto bene? Ti ho... detto troppe cose? Non volevi?

-No.- mormoro. -Volevo che me le dicessi. Sto solo pensando che... avevo deciso di lasciarti in pace. Di lasciare che potessi trovare qualcuno che... che fosse meno idiota di me. E invece sono qui di nuovo e non riesco a starti lontano.

Lei arrossisce: piano, devo stare attento, non devo metterle pressione. Non voglio che scappi di nuovo, non ora che sto cercando di rimettere insieme i cocci della nostra unica possibilità insieme, della mia prima possibilità di essere felice con qualcuno. Sposta esitante le mani, intrecciando le dita attorno alla mia nuca.-Non è che io ci riesca molto di più.

-Starti lontano è una tortura.- dico roco; riprendi il controllo Peskov, o la spaventerai. Deglutisco. -Mi piace così tanto...guardarti negli occhi. Hai degli occhi bellissimi, Lullaby. Per questo ti ho sollevata... sei così piccola e volevo guardarti negli occhi mentre parliamo.

Lei avvampa, accarezzandomi il collo con delicatezza, in un gesto innocente che non fa altro che mandare alle stelle la mia adrenalina: è difficile credere che riesca a essere così invitante quando non ha idea di cosa sta facendo. Accidenti... è così innocente. Osserva il segno sbiadito del succhiotto di Emily, un pallido fantasma e lo sfiora appena.-Fa male? Intendo...quando te lo ha fatto.

Inclino il collo e sorrido appena. -Non volevo che lo facesse perché odio queste cose, quindi non è stato particolarmente bello, ma doloroso, no, per nulla.

Aggrotta le sopracciglia.-Oh. E perchè non ti piacciono?

Perchè odio l'idea di andare in giro con un segno che urla al mondo "ho una ragazza da qualche parte": forse se fosse Lullaby... rallenta, Alexei. Stai correndo troppo. Volevi parlarle, non finire a discutere di succhiotti, Santo Cielo.- Mi piace avere il controllo e questo dimostra che non lo avevo in quel momento.

Lullaby alza un sopracciglio, perplessa. Non so cosa le stia passando per la testa, ma alla fine sorride timidamente.-Beh non posso esprimere un parere. Non nè ho mai fatti e nessuno ne ha mai fatti a me.

Alexei no. Non farlo. Non ora. Non è il momento di... Lullaby inclina la testa di lato e i capelli scivolano sulla maglietta di pizzo, rivelando il collo nudo, invitante e vulnerabile. Esito: se non volesse me lo direbbe, vero? Non sto forzando la mano? Ho il terrore che scappi via.

-Beh, è molto piacevole per certi versi.-sussurro, chinandomi su di lei. Le sfioro il mento con le labbra, scivolando verso la punta del naso e poi verso lo zigomo; pianto le mani ai lati del suo corpo, nel muschio umido della roccia, mentre mi sposto verso la sua gola, baciandola dolcemente: lei trattiene il respiro e mi rendo conto che sono veramente il primo ragazzo a fare una cosa del genere con lei: gli stronzi che la molestavano non si prendevano certa la briga di farla eccitare o di farle qualcosa di piacevole. Le bacio piano il collo, proprio sulla giugulare, sorridendo.-Soprattutto se mi ci mettessi di impegno.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora