Capitolo 17.- Gelosia

408 24 3
                                    


Lullaby- Un domani, Annalisa; Mr. Rain

Alexei cammina avvolto in un silenzio terribilmente pesante accanto a me: ho questa sensazione che potrei sentire il battito del suo cuore nel vuoto che si è creato tra di noi. Helena passa uno sguardo colmo di domande inespresse tra me e lui, probabilmente chiedendosi come siamo passati dallo stuzzicarci all'evitare di guardarci in viso in meno di 10 minuti.

Vorrei poterle spiegare qualcosa, ma anche io sono confusa: sembra che sia innervosito, arrabbiato per qualcosa ma non capisco cosa possa essere andato storto; la serata, per lui, è stata un successo, ha ottenuto un'alleanza con Matthew dopotutto, esattamente quello che voleva.

Per me invece è stata un disastro: sfrego la bocca, sentendomi come se il contatto con le labbra di Benedict abbia lasciato un marchio indelebile; mi ha baciata. Mi ha obbligato a baciarlo, prendendomi alla sprovvista e stringendo più forte quando ho tentato di muovermi. Non posso credere che il mio primo bacio sia stato preso con la forza... Ma dopotutto, perché mi sorprendo? Non hanno forse sempre preso quello che volevano allo stesso modo?

Da quando Benedict mi ha lasciato andare Alexei non mi ha più rivolto la parola e questo suo silenzio tetro mi getta nel panico: non so come fare, come spiegargli che mi sento... male per quello che è successo, che non volevo mi baciasse, che... Che mi sento stranamente violata.

Mi stringo fra le braccia, chiedendomi perchè Benedecit mi abbia dato quel bacio non è da lui e sicuramente non poteva pensare che lo volessi; ho un brividino e scuoto la testa, cercando di smettere di pensare a quante volte nella mia vita mi dovrò ancora trovare nella condizione di subire qualcosa che non voglio venga fatto. Per distrarmi mi metto a contare il numero di buche che incontro sul mio cammino: arrivo a cinquantaquattro e sto seriamente valutando l'idea di sfilare i tacchi e camminare scalza, quando finalmente appare il portone del condominio di Helena. Franie, nonostante l'ora tarda, sta seduta sugli scalini dell'ingresso, avvolta in una coperta e sta accarezzando il loro gatto nero, che balza leggero verso di noi quando ci vede arrivare.

-Come è andata?-si alza a metà, ma Alexei non si degna di risponderle, andando oltre il loro portone, scuro in viso.- Devo scrivere a Luke.

Helena incrocia le braccia sul seno, guardandolo seccata dal cambiamento di umore repentino.- Lullaby si deve cambiare.

-Sì.- commenta lui in tono monocorde.-Meglio se si sfila quel vestito, prima che qualcuno la veda ancora mezza nuda.

Lo guardo con un nodo allo stomaco mentre si allontana di qualche metro: perchè è arrabbiato con me? Perchè sono un disastro con le relazioni interpersonali? Ci sarà un corso per imparare a non essere sbagliati? Perchè improvvisamente sembra che mi odi? L'unica cosa di cui sono certa è che Alexei non mi ha mai trattato così prima.

Sospiro e vorrei solo infilarmi a letto, magari abbracciando un peluche e dormire.

-Wow, che stronzo.- commenta Frannie, raccogliendo la coperta e scuotendo la testa.- Ora mi pento di averlo aiutato.

Scrollo le spalle.- Non fa nulla. Potreste recuperare i miei vestiti? Per favore.

-Si può sapere che è successo a quella dannata festa?- mi chiede Helena mentre Frannie entra in casa in punta di piedi, seguita dal gatto; non me la sento di entrare nel loro appartamento per cambiarmi in questo momento. Ho il terrore che Alexei potrebbe decidere di lasciarmi qui se dovessi metterci troppo tempo.-Vi ho lasciato che vi sorridevate da un lato all'altro della taverna ed ora lui sembra voler uccidere qualcuno.

Mi stringo nelle spalle, sedendomi sul gradino e massaggiandomi le braccia; ho un livido attorno al polso: Alexei aveva ragione questo pomeriggio al Roseto, basta poco per farmi del male. Rabbrividisco, sollevando la testa.

-Benedict mi ha...ehm hanno litigato, credo.

Helena mi scocca un'occhiata, sedendosi accanto a me.-Cosa stava facendo il tuo angelo custode quando Alexei ci ha litigato?

Avvampo e mi stringo nel vestito; non voglio spiegarle la nostra conversazione surreale e di certo non mi va di dirle che mi ha lasciato involontariamente un livido o che mi sento così male perché si è preso con la forza un bacio che probabilmente gli avrei rifiutato, così mi limito ad esporre i fatti in modo quanto più neutrale possibile.-Mi ha dato un bacio. Benedict, intendo.

Helena sposta lo sguardo su Alexei, che sta a testa china sul cellulare, qualche metro in là nella via illuminata dai lampioni.- Uh, allora è un gelosone. Non sembra il tipo, vero?

-Non è geloso.- ribatto subito, ma non so come giustificare la mia certezza se non spiegandole che sono un disastro e che Alexei non potrebbe mai essere geloso, perché... beh perché quello implicherebbe che gliene importi qualcosa di me. E non otterrei altro che una filippica sul fatto che non sono affatto sbagliata, filippica che non ho alcuna voglia di sorbirmi ora.- Probabilmente lo odia perché è un amico di Matthew, tutto qui.

Lei alza gli occhi al cielo.- Se sei convinta di non poter piacere a Alexei sono fatti tuoi, ma Luly... Hai visto come guardava le tue tette? Aveva la bava alla bocca. Sembrava un bambino in un negozio di caramelle.

Le do una spinta con la spalla, sorridendo controvoglia.- Ma che scema!-rido e appoggio il mento sulle ginocchia, fissando Alexei che sta appoggiato al muro della casa all'angolo, tetro.-Questo è un enorme casino, vero?

Lei mi cinge le spalle con il braccio.- Insieme ce la faremo.- la serratura scatta e Frannie emerge in punta di piedi dalla casa, seguita dal gatto: adora passare le notti fuori, come una sorta di cane da guardia che possa graffiare i ladri e proteggere le padroncine.-Ci hai messo una vita.

-Andrea sta dormendo e non volevo accendere la luce.- si scusa lei con un sospiro. Mi tende la mia borsa e le scarpe, imbarazzata.- Non sono riuscita a trovare i tuoi vestiti al buio e non volevo svegliarla. Mi avrebbe fatto troppe domande e sai che non è capace di tenere la bocca chiusa. Scusami, davvero.

Scrollo le spalle e mi rimetto le mie vecchie converse con un sospiro di sollievo: mi fanno malissimo i piedi, ma cerco di evitare di mostrare quanto sono a pezzi, alzandomi subito e sorridendo nonostante le fitte. -Grazie per l'aiuto, ragazze.-mi volto e scorgo Alexei farmi un cenno, scocciato.-Andiamo, siamo in ritardo.

La sua espressione grida tempesta. Le tempeste mi piacciono, ma quando sono al sicuro dentro casa, non fuori nel mezzo dell'occhio del ciclone.

-Uh, vedo che il nostro gelosone cuor di Nutella è irritato.- commenta con una risata Helena, alzandosi e salutandolo con la mano. Lui non ricambia, mantenendo sempre quell'espressione burrascosa. Frannie scocca un'occhiata alla gemella, sorpresa.- Hai un po' di cose da dirmi, tu. Buon ritorno a casa, Luly.

Alzo gli occhi al cielo.- Sarà straordinario, ne sono certa.

ANGOLO DELL'AUTORE.

E secondo voi pinguini, Alexei è geloso? u.u

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora