Alexei – Shape of you, Ed Sheeran
Aspetto appoggiato fuori dalla porta del bagno, prendendo fiato, massaggiandomi le nocche: non immaginavo così la prima volta in cui l'avrei vista senza vestiti. Mi sarei dovuto poter concentrare sul suo seno, sul suo corpo delicato e bellissimo e avrei dovuto poterla accarezzare, non essere terrorizzato all'idea di farle del male anche solo sfiorandola.
Non riuscivo a vedere altro che quei lividi.
Sullo sterno, sulle costole, nell'anima: la prova tangibile di quello che Benedict le ha fatto. Stringo i pugni, fissando apatico il pianerottolo buio su cui si aprono le porte delle stanze da letto e dello studio dei miei genitori: Benedict Luope la pagherà. Porca puttana, gli avrei dovuto rompere le dita. Se avessi potuto anche solo immaginare quanto male le aveva fatto... Prendo un respiro più profondo e scrivo un rapido messaggio a Matthew.
"03.30 -Cerca di tirarti insieme entro domani sera perchè pretendo che tu e quello stronzo di Benedict mi diate delle spiegazioni."
Odio anche lui in questo momento. Sapeva che il suo "amico" aveva violentato qualcuno, sapeva che quello stronzo era stato accusato di stupro e non me lo ha detto. Non lo ha detto a Frannie, non lo ha detto a nessuno, non ha neppure pensato a proteggere Lullaby in qualche modo se non dicendo che avrebbe voluto tenere Benedict lontano e solo per evitare che lui finisse nei guai, non certo perché gli importava di lei.
Espiro piano, tremando per la rabbia: se avesse detto la verità e non lo avesse coperto, forse tutto questo non sarebbe neppure accaduto. Cristo, non l'avrei mai lasciata da sola se avessi potuto sospettare quello che voleva Benedict, se avessi anche solo lontanamente immaginato quanto crudele sarebbe stato capace di essere. E avrei dovuto prevederlo, lo so, e questo mi fa arrabbiare ancora di più.
Appoggio la testa contro il muro, reclinando il collo indietro e cercando di calmarmi, di concentrarmi sui lati positivi di questa serata infernale: Lullaby è qui.
È al sicuro.
Posso prendermi cura di lei.
Nessuno le farà più del male.
-Piccola? Posso entrate?- chiedo bussando con le nocche alla porta del bagno quando ritengo sia passato abbastanza tempo. Non ricevo risposta, così spingo la porta e sbircio dentro: non so se spero di vederla ancora nuda nelle vasca oppure no; una parte di me non riesce a togliersi dalla testa il ricordo del reggiseno di pizzo nero che le accarezzava la pelle pallida.
Non scherzavo prima: il corpo di Lullaby è arte allo stato puro e voglio solo poterlo contemplare e venerare nel modo giusto.
-Uhm, sì, scusami stavo cercando di rendermi presentabile.-arrossisce, voltandosi: è in piedi davanti allo specchio, con i capelli umidi che ricadono sulla schiena, il volto tirato e la mia maglietta troppo lunga che le copre le cosce, rivelando la sua figura morbida, la pelle delicata delle gambe. Mi sto deconcentrando. -Ho usato il phone, spero non sia un problema.
-Per nulla. -scuoto la testa, avvicinandomi e stirandomi uno dei suoi ricci tra le dita. Sorrido, guardandola dall'alto. -Come ti senti, piuttosto?
-Meglio.- ammette lei con aria un po' malinconica.-Per quanto possa sentirmi... bene... dopo quello che è successo.
Le sfioro la fronte con un bacio.-Sei al sicuro, lo sai vero?-la stringo delicatamente tra le braccia e lei affonda il viso nel mio petto, intrecciandomi le mani attorno alla vita e posandole sulla mia schiena, accarezzandomi delicatamente le scapole e la colonna vertebrale. Poso il mento sulla cima della sua testa.-La mia maglietta ti sta bene.
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Un disastro da amare (IN REVISIONE)
RomanceIL RACCONTO ATTUALMENTE STA SUBENDO UNA FASE DI REVISIONE E CORREZIONE CHE NE MODIFICHERA' ELEMENTI ANCHE FONDAMENTALI. CIO' CHE LEGGERETE ORA QUINDI POTREBBE ESSERE DEL TUTTO DIVERSO TRA POCHE SETTIMANE. PINGUINO AVVISATO, MEZZO SALVATO .3 Lullaby...