Capitolo 3- Fuori dalla comfort zone

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Lullaby - Shallow, Lady Gaga; Bradley Cooper

Frannie e Helena abitano nella zona periferica di Cerulo, a pochi passi dalla maestosa chiesa parrocchiale, di pietra chiara e con un bel tetto di ardesia; di tutte le chiese che si possono trovare in città, questa è tra le mie preferite. Attraversiamo il parcheggio completamente deserto, immersi in un silenzio cupo e tagliamo per il sagrato, cercando di evitare le vie più affollate. Non vedo nessuno in giro, ma Mimmo potrebbe anche essere qui da qualche parte, nascosto nell'ombra: ho un brivido che non riesco a reprimere ed Alexei mi mette la mano sulla vita distrattamente, un contatto minimo che mi riporta per un attimo nella piazza, qualche minuto fa quando stava per...Va bene, non stava cercando di baciarmi. È assurdo pensare che stesse cercando di farlo; probabilmente voleva controllare che non stessi sanguinando. Sì, questa deve essere la spiegazione giusta.

Frannie mi scocca un'occhiata da sopra la spalla.- Sei sicura di non volerne parlare con Matthew?

Espiro.- No. Non è...-scuoto la testa e Helena annuisce, come se sapesse cosa mi passa per la testa; Alexei mi guarda dall'alto, ma non dice nulla. Estrae una sigaretta e se la rigira tra le dita affusolate, lasciando scivolare la mano dal mio fianco con lentezza esasperante. -Credo che Lullaby voglia solo andarsene a casa e dimenticare questa serata. Sbaglio?

Sì, sbaglia; perchè non mi va di dimenticare il modo in cui mi ha sorriso stasera. E non mi va di scordare questa sensazione di...fiducia, ecco, che mi è nata dentro. Non mi va di tornare ad odiare Alexei quando mi ha aiutato e non voglio che lui dimentichi che non sono una ragazzina indifesa, che sono stata nel mezzo di una rissa selvaggia e ne sono uscita.-Sono solo stanca. E non mi va di parlare con Matthew, non è una delle persone che preferisco.

Alexei accenna un sorriso distratto, facendomi un occhiolino e accendendo la sigaretta.-Siamo in due, allora.

Sulla porta di casa le gemelle diverse si voltano e mi abbracciano a turno, ringraziando Alexei per averle accompagnate; le conosco abbastanza da sapere che in realtà vorrebbero aiutare Matthew e che l'idea di essersi alleate con Alexei Peskov, che è nella lista nera del loro amico da quando si sono conosciuti probabilmente, deve creare loro qualche patema d'animo. E ho conferma della mia ipotesi quando Frannie mi prende per il gomito, osservando Alexei che si è allontanato di qualche passo, appoggiandosi al muro di una casa per finire di fumare.

-Non credi di poterlo convincere a....Matthew ha davvero bisogno di aiuto contro Mimmo. Ed Alexei...anche se gli ha rotto il naso, resta una persona che sa come condurre una guerra, se servisse.-mormora a voce bassa, con gli occhi carichi di apprensione.

Rido per dissimulare il senso di disagio.- Anche se mi sta accompagnando a casa, non sono nella posizione di chiedergli favori. Dico davvero.- tengo per me la vera ragione per cui non chiederei mai ad Alexei di aiutare Matthew, ossia il terrore che anche lui inizi a vedermi come una pazza. Se anche è vero che Emily non gli ha detto nulla di orribile su di me, quanto tempo passerà prima che lo faccia qualcun altro?

-Certo che è veramente bello. -dice in un sussurro Helena, scansando sua sorella e facendomi l'occhiolino, cambiando discorso; Frannie chiaramente è risentita e si stringe tra le braccia, scoccando un'occhiata al ragazzo che mi aspetta pazientemente, il capo reclinato indietro mentre fa un ultimo tiro.- Non avrei mai pensato che sarei stata gelosa di una sigaretta, ma eccomi qui a pensare che quella bocca deve saper fare magie.

-Una qualche divinità del sesso.- ripetè Frannie con una risatina e sembra rilassarsi appena. Avvampo; avevo quasi dimenticato questo dettaglio. Avevo quasi scordato chi è Alexei Peskov quando non salva ragazze come me da Mimmo.- Già. Meglio che vada, prima che decida di piantarmi qui.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora