Capitolo 2.- Acqua cheta

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Lullaby – Scatole, Pinguini Tattici Nucleari

Alle sette e mezza la cena è in tavola e la cucina è impregnata del profumino invitante di pasta alla carbonara che si diffonde dalla grande pentola che troneggia sul fornello. Avendo salato il pranzo ho davvero molta fame e neppure l'ansia per Alexei riesce a distogliermi dal cibo invitante che ho davanti: il mio stomaco brontola la sua approvazione quando mi siedo al solito posto, osservando il mio piatto per evitare di incontrare lo sguardo di Samantha.

Nena si accomoda accanto a me, sorridendo.- Sembra ottima Danielle!

Mia madre fa un cenno con la testa, arrossendo leggermente e si siede: quando ha una serata libera, cucinare le ricette che le hanno insegnato al ristorante dove lavora le piace moltissimo.-Servitevi ragazzi!

Per un po' l'unico suono nella cucina è l'acciottolio delle stoviglie ed il rumore leggero della ventola sul soffitto che smuove l'aria: probabilmente uno dei motivi per cui adoro le cene in famiglie è l'atmosfera accogliente, che sa di casa anche quando nessuno parla, che ti permette di goderti il silenzio rassicurante e familiare.

-Come è andata la festa all'Innominato ieri sera?-esclama Lucas dopo un attimo, ingoiando un boccone e osservandomi con fare inquisitore: molti non riescono a dedurre che siamo fratelli, perchè lui ha ereditato i capelli chiari e gli occhi verdi dei nostri nonni paterni e di nostro padre, mentre io sono stata il trionfo della banalità, capelli castani e occhi scuri come mia madre. Ho sempre invidiato il fatto che tutta la bellezza sia andata a lui e non a me, tanto più che Lucas è sempre stato un tipo disinvolto e capace di farsi apprezzare senza il minimo sforzo.

-Festa?-ripeto vagamente, bevendo un sorso d'acqua.-Che festa?

Lui alza un sopracciglio.-Quella a cui sei andata con Alexei Peskov, Luly.

Arrossisco violentemente: con tutto quello che è successo, avevo dimenticato che in teoria ero uscita per una festa.-Oh, certo. Ehm... Bene.

-Bene?-Lucas continua a mangiare e sembra porre domande casuali, ma so benissimo che sta cercando di capire se sto nascondendo qualcosa e io sto tenendo segrete un po' troppe cose per tradirmi ora: Nena tossisce nel suo piatto e mi lancia un'occhiata, poi decide di salvarmi da quella che potrebbe diventare una situazione spinosa.-Il DJ non era granchè. Però i cocktail erano buoni... L'Innominato è sempre così... affollato in realtà. Non si riusciva neppure a ballare. Poteva andare meglio!

Samantha mi rivolge un sorrisetto complice, ma non dice nulla: è mia madre che interviene, un po' perplessa.- Perchè vi siete fermate da Ceci tesoro? Samantha ha detto che parlavi di un litigio con qualcuno quando hai chiamato ieri? Spero nulla di serio.

-No. Ehm, Ceci ha solo litigato con il suo... migliore amico, Robert.-mormoro, cercando disperatamente di non arrossire.

Lucas alza un sopracciglio.- Non eri tu la sua migliore amica?

-Robert è una specie di fidanzato.- mente prontamente Nena; Ceci mi odierà per questo: le nostri madri sono troppo occupate per passare tempo a chiacchierare o spettegolare sulle nostre vite, ma è improbabile che la mia possa resistere dal lanciare qualche battutina alla prima occasione utile. Dovrò trovare un modo per farmi perdonare.-Ma forse non dovremmo parlarne, sapete, sono cose molto private.

-Certo.- mio padre, la persona che più al mondo odia parlare degli altri in loro assenza, coglie la palla al balzo, sollevato.- Chi ha vinto la sfida finale, Samantha? Non sono riuscito a stare sveglio.

Lei ride.- Il bambino è riuscito a scalciare così tanto che mi ha tenuto su tutta la notte. Ha vinto il ragazzo alto, quello che non sapeva cucinare le uova...

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora