Capitolo 5.-Oltre il cuore della notte

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Alexei – Le cose peggiori, Shade; Nitro

Accade in un lampo: mentre ancora sto realizzando che con ogni probabilità gli amici più vicini a Benedict devono aver sospettato qualcosa in tutto questo tempo, lui si raddrizza con una scatto, avventandosi contro Elinor con un ringhio. Luke lancia un grido e gli dà un pugno, sospingendo la ragazza dietro di sé: Benedict barcolla indietro, tenendosi la mano sul mento e Roger fa per afferrarlo, ma lui gli dà un calcio al ginocchio e si mette a correre verso la porta, cercando di scappare.

Mimmo e io ci slanciamo insieme verso di lui, spingendolo a terra: sono troppo abituato a placcare i miei avversari nel rugby per lasciarmelo sfuggire e anche se si agita e scalcia, in due contro uno metterlo al tappeto e immobilizzarlo è facile. Mentre lo tengo fermo, un ginocchio puntato tra le sue scapole con gioia selvaggia nel vederlo sconfitto, mi chino ansante al suo orecchio. - Questo è quello che ha provato lei ieri, quando l'hai buttata a terra: fa male, stronzo?

Mimmo gli sfila il cellulare dalla tasca, agitandolo in segno di vittoria.-La password.

Lui ansima, il viso premuto contro il pavimento freddo.- Pensi davvero che te la dirò?

Premo di più tra le sue scapole, torcendogli un braccio e chinandomi di più, sussurrando.- Cosa mi hai detto ieri? Che volevi sentire Lullaby urlare mentre le rompevi la spalla? Vogliamo vedere che effetto fa su di te?

-Non ti dirò un cazzo. - ringhia lui.

Matthew è immobile, l'aria sconvolta.-Io la so.-tende la mano.- Dammi il cellulare.

-Che cazzo dici?-Benedict cerca di muoversi, ma gli torco di più il braccio, facendolo gemere. - Fermo.

Matthew stringe le labbra.-Sapevo che avrei dovuto tenerti d'occhio. Sapevo che avresti rifatto una cazzata simile. Cristo sei un coglione. Sei un coglione. Sei il mio migliore amico e ci tengo a te, ma come puoi esser così... così malato? E hai anche avuto abbastanza cervello da non parlarne con me, perchè sapevi che ti avrei fermato. Perchè sai benissimo che non sono più quel bambino stupido e manipolabile!

Benedict ringhia mentre Mimmo porta il cellulare a Matthew: lui digita rapidamente una serie di numeri, poi rimane per un attimo immobile. Alla fine, dopo un tempo che appare interminabile, lancia il cellulare sul tavolo, voltandosi a guardare Emily dall'alto; Luke, in un angolo lontano, sta tentando di calmare Elinor, che sembra fuori di sé e dice qualcosa che suona come "mai più". Roger sta guardando il telefono e pare leggere qualcosa, gli occhi che si muovo rapidamente: dopo un attimo sembra disgustato, ma resta in silenzio mentre Matthew parla.-Non ho parole. Non ho parole, Emily. Sono... completamente senza parole. Ti ha scritto certe cose e tu non hai pensato di dirmelo? Non hai pensato di dirmi che diceva queste cose di Lullaby? Dopo quello che è successo l'inverno scorso?

Lei avvampa, facendosi piccola e fissando le sue dita intrecciate in grembo. - Non credevo che... Non...

Roger si avvicina, dando un calcio nelle costole a Benedict, che lancia un urlo.-Stronzo! Lo tengo fermo io.

Annuisco lentamente, alzandomi ed avvicinandomi al tavolo mentre Mimmo e Roger tengono sotto scacco Benedict: Matthew si è lasciato cadere sul divano, la testa tra le mani. Prendo il cellulare: mi basta leggere qualche stralcio per capire il tenore delle conversazioni. E da quanto tempo va avanti questa storia.

"Benedict: Hai visto come era vestita stasera quella cagna?

Emily: Che schifo, i vestiti corti non vanno bene con quelle cosce.

Benedict: Le avrei spezzato il polso per essere andata via con Peskov.

Emily: Perchè l'hai baciata?

Benedict: Per ricordare ad Alexei di chi è. La prossima volta me la sbatterò sul tavolo davanti a lui se serve.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora