Capitolo 11.- Una brutta sensazione

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Lullaby – Inverno dei fiori, Michele Bravi

-Non sei ancora pronta!-Ceci mi fissa sorpresa dall'alto, le sopracciglia aggrottate.- Cosa succede?

Guardo lei e Nena ferme sulla soglia di casa mia, giocherellando nervosamente con la maniglia della porta: sapevo che questo momento sarebbe arrivato e l'ho temuto per tutto il pomeriggio, ma non posso nascondermi più.-Pensavo di non venire.

Nena spalanca gli occhi, incrociando le braccia sul petto.- E perchè mai?

-Non mi piacciono le discoteche.- dico alla fine, chiudendomi la porta alle spalle ed uscendo per impedire che i miei genitori origlino la conversazione. -Non mi va di andare a ballare, dobbiamo davvero farlo?

Nena alza un sopracciglio: è vestita di tutto punto, con una gonna a vita alta nera e una camicetta di seta bianca un po' sbottonata sul collo. Sto invidiando le sue gambe lunghe e snelle, fasciate da delle calze di pizzo: gli stivali alla caviglia di vernice hanno un tacco che la rende alta quasi come Ceci. Gli occhi sono truccati di nero con matita e eyeliner, i lunghi capelli biondi lasciati liberi ad incorniciare il viso affilato.-Scherzi vero? È sabato sera. Possiamo, almeno per un sabato sera, andare a bere e divertirci? Cosa ti prende tutto ad un tratto? Sei tu che hai detto di sì!

-Stai avendo uno dei tuoi momenti "non-sono-abbastanza-bella-per-uscire-di-casa"?- mi chiede Ceci, guardandomi un po' severamente e quando non ribatto alza gli occhi al cielo.-Alexei cosa ne pensa?

-Bhe, non gliene ho parlato. Pensavo solo di inventare una scusa e non andare... dire che stavo male. - mormoro a disagio, considerando che avrei dovuto fare lo stesso con loro per evitare questa scena colma di imbarazzo. In questi due giorni siamo stati quasi sempre insieme e un po' della mia irrecuperabile sensazione di inadeguatezza pare scomparsa, ma non riesco a fugare completamente le mie paure: Nena e Ceci, almeno, hanno smesso di guardare Alexei con odio incondizionato e gli permettono addirittura di restare solo con me. Ieri sera siamo andati a cena insieme: era il nostro primo vero appuntamento, almeno tecnicamente, e si è concluso con un dolcissimo bacio della mezzanotte sul mio portone; ma per quante volte lui possa dirmi che sono bellissima e baciarmi e sorridermi, una piccola parte di me dimentica tutto non appena mi ritrovo sola e i miei difetti mi appaiono più evidenti che mai.

-Alexei vuole andare all'Innominato con te, non con noi: non puoi dargli buca.- commenta Nena secca, agitando le mani e facendo tintinnare i bracciali d'oro ai polsi sottili.- Non ti permetterò di chiuderti in casa solo perchè hai un momento no!

Ceci sospira, facendo un passo avanti e avvicinandosi un po': ha i capelli avvolti in una serie di onde morbide che cadono sulla spalla, gli occhi truccati con un eyeleiner rosso e ombretto scuro che ne esalta le tonalità profonde. Indossa dei pantaloncini di jeans neri e una camicetta a quadri viola e rossi, a maniche lunghe. Non è una persona che ami troppo le discoteche, ma sembra che sia entrata nel giusto stato d'animo, al contrario mio, e mi sento ancora più in colpa per fare tante storie.- Se dirai ad Alexei che sta male verrà comunque qui da te per assicurarsi che sia tutto a posto, lo sai vero?

-Mi inventerò qualcosa.- butto lì facendo un passo indietro ed aprendo la porta per rientrare.-Ho una brutta sensazione.

Nena fa irruzione nel mio ingresso e mi guarda male: è alta e slanciata come una divinità moderna.-Si chiama ansia, Luly. Ce l'hai sempre; di solito però non ti impedisce di divertirti, soprattutto se Alexei Peskov sarà presente a guardarti come se non chiedesse di meglio che scoparti sulla pista da ballo.

Ceci la segue e scrolla il capo, guardando le giacche allineate lungo il muro e il corridoio che si perde nell'oscurità. -Cosa pensi che succederà esattamente? Non è una festa di Matthew, qui saremo davvero tra amici.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora