Capitolo 2.- Baci rubati

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Lullaby – My demons, Starset

Afferro le mani di Benedict e lui mi tira in piedi, con tanta violenza e forza che vado a finirgli fra le braccia, che si chiudono come una gabbia attorno a me: indietreggia di qualche metro, le mani sulla curva della mia schiena, fino a che Ceci non scompare dalla vista, nascosta da una macchia di alberi. Ride contro di me, mentre io avvampo, a disagio.-Scusa, a volte dimentico quanto sei piccola.

Sospiro.- Non fa nulla.- mi stringe in questa sorta di abbraccio e di nuovo non posso che rassegnarmi al fatto che sembri non importargli molto che io lo voglia o meno: mi muovo a disagio.- Mi fai male.

Lui allenta appena la presa.- Scusa.- ma non sembra davvero dispiaciuto e i suoi occhi hanno avuto un riflesso strano, quasi di soddisfazione, che non so spiegarmi. Rimango immobile, le braccia di Benedict che mi cingono, le dita che premono sui miei fianchi. Il ricordo della sensazione che avevo provato quando era stato Alexei a toccarmi, stringermi, accarezzarmi, irrompe violenta nella mia mente e aumenta il mio desiderio di fuga, di scappare da Benedict, dal Tetto, di rifugiarmi a casa, sotto le coperte.

-Dovresti lasciarmi andare, così potremmo fare due passi.- suggerisco in un pigolio, che lui ignora serenamente: quando mai gli è mai importato qualcosa di quello che volevo, dopotutto?

Tengo il capo chino, posando le mani sul suo petto e tendendomi indietro, per fargli capire che non voglio mi tenga così, ma lui non mi lascia andare: si muove lentamente, spostandosi di lato, sempre più verso il bosco e trascinandomi con sè. Sono indecisa se alzare la voce per richiamare l'attenzione di Ceci, che ormai non riesce più a vederci, ma decido che sarebbe una reazione eccessiva.-Dove stiamo andando esattamente?

Lui accenna un sorriso.-Uhm, lontano da Peskov. Non era quello che volevi?

Sì, ma non volevo finire avvinghiata a lui di sicuro: mi volto appena per controllare se per caso Roger o Nena non siano in vista e non abbia una qualche scusa per sgattaiolare via, ma di loro non c'è traccia. Però riesco a vedere Alexei ed il suo piccolo gruppo: lui mi sta guardando per la prima volta da giorni, ignorando completamente Alissa, che sta battendo una mano sulla sua coscia, irritata che lui non le presti attenzione. Matthew sembra non essersi accorto di me e neppure Luke o Elinor, ma Alexei mi sta fissando, gli occhi che osservano la scena di Benedict che mi trascina via come se non vedesse altro. D'un tratto afferra il polso di Alissa, allontanandolo dalla sua gamba con uno scatto e si alza, una strana espressione in viso: resta indeciso per un attimo, il tempo sufficiente affinchè Roger compaia dalla Conigliera, mano nella mano con Nena e lo chiami.

Alexei si volta, distogliendo lo sguardo da me.

-Luluy.- sussurra Benedict e sussulto, distogliendo lo sguardo e riportando la mia attenzione sugli occhi dorati di lui.- Dovresti smettere di pensare a quello stronzo. Non fa per te.

-Non sto pensando a lui.-mento, incerta su cosa dire o fare. Lui si muove lentamente di lato, portandomi con sé, lontani da tutti, soli. Entriamo nel bosco e ho un brivido più violento, posandogli una mano sul polso e tentando di spostare le sue dita dal fianco, di fargli allentare la presa.- Dobbiamo tornare dagli altri, Nena e Roger sono... Dobbiamo tornare.

-Volevo farti vedere un posto speciale.- ribatte lui tranquillo.- C'è una cosa che voglio dirti da un po'...

Il mio cuore accelera i battiti, ma non per l'emozione, tutt'al più per l'angoscia: non so quale canzone dice che si riesce a percepire quando sta per arrivare una bacio e sento che ora, in questo preciso istante, se alzassi il viso Bendict mi bacerebbe di nuovo. Ho paura di sapere esattamente cosa ha intenzione di dirmi, anche se è ridicolo.-Ah...non pensi sia meglio aspettare un momento più... ?Voglio dire, siamo in un bosco, sono... non dormo molto ultimamente, vorrei davvero andare a... a riposare...

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora