Capitolo 27.- Di tutto per loro

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Alexei

-Frena.- dico afferrandola per il braccio quando si alza, rossa in viso.- Tu non andrai da nessuna parte, soprattutto non all'Innominato!

-Noi tre infatti andremo insieme.- mi conferma lei decisa e quella luce nei suoi occhi non mi piace per nulla; è la stessa luce misteriosa che l'animava quella sera sul tetto, che l'ha spinta a ettersi in pericolo per me, per le sue amiche, per chi ama. Già una volta ha combattuto al mio fianco contro Mimmo e non è andata troppo bene; in questo momento è così debole e fragile che basterebbe un niente per farla di nuovo finire in un letto d'ospedale...ho paura anche solo di stringerla, temendo che possa spezzarsi tra le mie braccia. Ho un brivido mentre la guardo e la immagino di nuovo sdraiata con la flebo al braccio, a gemere al minimo movimento.

-Non se ne parla.- mi volto.- Roger, come sei venuto fino a qui dalla Festa?

-Ho rubato l'auto a Luke.- si stringe nelle spalle davanti alla mia espressione sorpresa.- Non se ne accorgerà, è talmente messo male che crede di chiamarsi Luna e di essere un trans colombiano. Stava giusto parlandone con Cecilia poco fa...lei lo trova divertente, credo.

-Bene, perchè i genitori di Lullaby devono vedere qui fuori la mia auto.-mi chino e cerco i miei vestiti a terra, infilando i jeans. Lullaby mi segue con lo sguardo, le braccia incrociate sul seno.- Dobbiamo andare subito a chiedere a Mimmo di aiutarci, perchè due contro...un numero indefinito fi....

-Io vengo con voi.- Lulu mi si para davanti, avvolta nella mia felpa, arrabbiata, le gambe nude coperte di lividi e tagli appena rimarginati.- Non resto qui.

-Oh, sì che ci resti.- la guardo, arrabbiato.- Lullaby è pericoloso per te, sei debole e...

-E sono l'unica qua dentro che può convincere Nena a venire via!- scatta, urlandomi contro. Ti prego Dio fa che i suoi genitori abbiano il sonno pesante.- Quindi vengo con voi.

-No!-rispondo con violenza e lei sussulta.- Tu non ti metterai in pericolo per Nena, non mi importa nulla, hai capito? Tu resti qui, al sicuro! Quella ragazza è impazzita e tu non rischierai di farti del male o peggio per qualcuno che potrebbe odiarti!

-Tu lo faresti.- dice glaciale, fissandomi dal basso; sembra sfinita e ancora più piccola, più fragile, più....- Tu per Roger lo faresti.

Distolgo lo sguardo; non posso restare arrabbiato con Lullaby, non se ho davanti la sua espressione bellissima, da dipingere, non se vedo le sue morbida labbra da mordere, non se ricordo che lei è troppo fiera per fare la parte della damigella da salvare perfino quando dovrebbe. Mi volto, indossando la maglietta; dovrei chiederle di ridarmi la felpa, forse, ma vederla nuda sarebbe troppo, non potrei restare controllato ed arrabbiato, anzi: diventerei una bestia se vedessi i suoi lividi in questo momento.

-Tu non sei me, piccola. Andiamo, Roger.- ordino. Lui esita, fissando Lulu da oltre la mia spalla, poi scavalca il cornicione, atterrando sul prato. Poso la mano sul davanzale, chiudendo gli occhi. Avanti, Peskov, esci da qui...vattene prima che lei parli di nuovo e....

-Alexei.- mi irrigidisco.-Pensi che sia una bambina?

-No.-Mi chino in avanti, fissando il vuoto.- Ma non sei neppure in grado di camminare, in questo momento. Non pensi che sia rischioso gettarti a testa bassa contro una decina di amici del ragazzo che voleva stuprarti?

- Nena mi ha impedito di suicidarmi: tu mi dici di non aiutarla solo perchè sono debole?

Chiudo gli occhi, una fitta la cuore.-Cosa hai detto?-chiedo tra i denti.

-Mi hai sentito.- ribatte lei e mi afferra per il gomito, obbligandomi a voltarmi, fissandomi decisa, gli occhi fermi, luminosi. Bella da fare paura.- Se non fosse stato per Nena, io adesso non sarei qui a parlare. Non avrei potuto sopportare il peso del passato se non fosse stato per lei e Cece. E tu adessi mi chiedi di fingere che lei non esista? Mi chiedi di restare qui mentre la salvi da se stessa?- sorride amara.- Non puoi salvarla, nessuno può... lei ha bisogno di essere svegliata, di vedere il male che si sta facendo. Tu e Roger volete andare da soli, convincerla ad andarsene? Non ci riuscirete. Ma io ci riuscirò. Perchè io e Nena siamo uguali, siamo perse e per questo lei salva me e io salvo lei. Ce lo siamo promesse tanto e tanto tempo fa, Alexei, quando lei mi ha trovata su un sasso al Torrente, decisa a buttarmi giù. E mi ha fermata. E mi ha convinto che valeva la pena andare avanti.

-Lullaby sarà pericoloso.- dico con un filo di voce, ma la mia volontà scricchiola quando mi guarda con quegli occhi oscuri, luminosi e seducenti, ammalianti.- Gli amici di Benedict vogliono vendetta, tu sei una ragazza che è appena stata dimessa dopo un ricovero, sei debole e...e fottutamente bella, cazzo. Quello è un posto di merda, non...non fa per te.

-Non me ne importa nulla.- ribatte dolcemente, avvicinandosi di un passo.-Il pericolo, il dolore...per me non contano nulla se posso salvare le persone che amo; amo così poche persone, Alexei Peskov, credevo che lo avessi capito: ma per loro farei di tutto.

-Dannazione.-sussurro e le prendo il viso fra le mani; ha gli occhi umidi.- Sei fottutamente irritante, Lullaby.- poi appoggio la fronte alla sua, respirando contro di lei. Sento il suo seno premere il mio petto e scaccio l'immagine di benedic che si avventa su di lei con un coltello.- Se ti lascio venire con me, mi ascolterai? Non farai idiozie?

-Sai che io sono un disastro.- dice sulle mie labbra.- Non posso prometterti di fare un casino immenso.

Sospiro e la bacio, chinandomi su di lei; Lullaby ricambia, alzandosi in punta di piedi, tenendosi contro di me... Poi mi stacco.- Mi stai obbligando, di nuovo.- sussurro al suo orecchio e le sfugge un sorriso fugace.- Vestiti.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Il racconto è quasi completo...spero vi stia piacendo e che non mi odierete troppo per il finale.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora