20.Insicurezza

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Come ogni mattina, devo sopportarmi la sveglia del mio cellulare che sta diventando una tortura. La spengo e mi volto verso il mio lato destro. Mi ritrovo davanti un'esemplare di Federico completamente immerso nei suoi sogni e una minima luce che filtra dalla finestra, illumina il suo volto. Adoro tutto di lui e soprattutto, il suo ciuffo scompigliato che io non aiuto, perchè comincio a 'giocarci' per arruffarli sempre di più, avvolgendo alcune ciocche piccole al mio dito. Cerco di alzarmi dal letto, ma Fede mi tiene stretta a sé in un abbraccio, causandomi mille brividi di gioia dietro la schiena. Non vorrei più spostarmi da qui, ma devo. Nemmeno in una telenovela ci sono queste sdolcinatezze, ma vabbè. Cerco di sciogliere l'abbraccio, ma è inutile. Il mio cellulare comincia a ricevere una telefonata e Federico, lentamente, apre gli occhi.

"Chiara, cosa c'è?" rispondo al cellulare, notando chi fosse il mittente.

"Scimmietta, io mi preoccupo sempre per te, tieni presente che hai ancora diciassette anni" dice e scommetto che stia sorridendo.

"Sì, ma tra poco sarò maggiorenne. Comunque, Kiary dopo dovrai dirmi tutto di te e Benji. Ora però, devo andare perchè ho tante faccende da sbrigare" dico con fretta.

"Le faccende da sbrigare sarebbero, stare con Federico? Haha, a dopo Scimmietta" ridacchia.

Terminiamo la chiamata e inizio a pensare che lei mi conosce troppo bene. Mi siedo sul letto e posso accorgermi che ormai, il bello addormentato si sia svegliato dal suo lungo riposo. Si stropiccia gli occhi e cerca di stiracchiarsi, ma facendo ciò, non capisce che si rende troppo carino.

"Buongiorno Vero" dice Fede con la voce impastata dal sonno.

"Dede è mattina e devi alzarti, perchè altrimenti non usciamo più di casa" sorrido nel vedere il suo dolce faccino.

"Perchè mi chiami Dede?" scioglie l'abbraccio, mostrandomi il suo sorriso smagliante.

"Perchè mi piace questo appellativo" gli faccio una linguaccia.

Si alza dal letto e insieme scendiamo in cucina. Io preparo il caffè ed ho dato l'incarico a Federico di farcire il Pan Bauletto con la Nutella. Tutto normale, due amici che preparano la colazione e niente di che. Ci sediamo a tavola, ma scoppio a ridere per quello che vedono i miei occhi.

"Perchè ridi?" mi domanda il mio amico, mentre beve il caffè.

"Perchè ti ho spettinato i capelli mentre dormivi e adesso li hai tutti sottosopra" ridacchio.

"Non posso nemmeno dormire in pace?" alza gli occhi al cielo.

"Con me no" rispondo con una linguaccia.

Ridacchia e subito dopo, tira uno spigolo del labbro all'insù. Riprendiamo a mangiare con massima calma ed è strano che non abbiamo ancora affrontato qualche lite. Forse, è un segno che stiamo andando in sintonia, almeno spero.

"Fede, vado a farmi una doccia, tu aspettami in salotto e se vuoi, vedi la Tv" dico e lui annuisce.

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Ho appena terminato di fare la doccia e devo ammettere che è stata molto rilassante, ma credo di essere rimasta sotto l'acqua per più di un'ora. Per fortuna, mia madre non è qui, non oso immaginare cosa fosse successo se scopriva che stavo nei miei pensieri e stavo cantando per tutto il tempo che mi lavavo.

"Veronica, ma ti sei sciolta sotto l'acqua calda? Dai esci, devo anche io usufruire dei tuoi beni" sento Federico urlare.

"Aspetta, ora sono uscita dalla doccia" mi asciugo e mi avvolgo in un asciugamano.

"Veronica, ti devi muovere ad aprire, dai" batte dei pugni alla porta ed esco, guardandolo in maniera sconcertata.

Si fionda in bagno ed io ridacchiando sotto i baffi, mentre cerco di togliere l'eccesso d'acqua nei capelli. Indosso l'intimo che prendo dall'armadio, dei pantaloncini non molto corto e un top nero, perchè fa davvero troppo caldo. Osservo sul comodino qualcosa che cattura la mia attenzione, ovvero, un pacchetto di sigarette.

"Federico, quando hai finito devi fare i conti con me" urlo per farmi sentire.

"Perchè?" domanda, uscendo dal bagno.

"Perchè vuoi rovinarti con il fumo, tu ora prendi questo pacchetto e lo butti" assumo un tono di voce alto e sistemo le sigarette sulle sue mani.

"Lo so, ma io non prendo ordini da nessuno" mi sussurra all'orecchio.

Avverto una scarica di brividi, abbastanza forte. Mi volto verso Federico che mi osserva le labbra con foga, cosa che faccio anch'io. Indietreggio cercando di spingerlo delicatamente, ma cadiamo sul mio letto. Mi ritrovo sopra al suo corpo, mentre le mie labbra sono a pochi centimetri dalle sue. Potrei baciarlo e dare inizio ad una relazione sofferente oppure potrei distanziarmi. Vorrei assaporare un suo bacio, ma la paura mi blocca. Nei suoi occhi, riesco a intravedere quanta voglia ha di sentire le mie mani viaggiare tra i suoi capelli e ciò, mi fa impazzire perchè sono consapevole che gli provoco questo effetto. Il suo petto è scoperto e con le mani posso accorgermi del suo battito irregolare. Vuole un mio bacio, ma ancora non posso darglielo. Non posso. Manca poca distanza e le nostre labbra si incontreranno. Questo, non deve accadere.

"No Federico, fermo" mi alzo di scatto.

"Cosa?" domanda facendo il finto tonto.

"Non fare l'ingenuo, mi stavi per baciare e non voglio. Mi tratteresti come le altre che prima le usi e poi le getti. Alcune volte, dimentichi persino il loro nome. Ricordati che mio padre per cambiare donna, ha fatto soffrire molto mia madre e non voglio che mi accade la stessa cosa" dico con voce roca.

Il mio cuore comincia ad avvertire un vuoto, ma non posso dargli tregua. Io e Fede, ci conosciamo da pochissimo. Lui è anche il tipo che dà una botta e via. Non posso farmi avanti, devo aspettare ancora.

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Ciaoo a tuttii, con questo capitolo Veronica ha espresso esplicitamente che non vuole farsi avanti solo per paura. Non preoccupatevi che presto la nostra protagonista, capirà che sta facendo un errore a rifiutare Fede. Ma adesso, Rico come reagirà? Fatemi sapere le vostre opinioni sotto nei commenti.

Non dimenticate di lasciare una stellina alla storia e di salvarla in biblioteca o altrove. Inoltre, chi mi darà dei suggerimenti sulla storia verrà ringraziato nei prossimi capitoli.

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