87.Un Giorno Libero

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Sento il suono fastidioso della mia sveglia e quando apro lentamente gli occhi per spegnerla, percepisco due braccia che circondano la mia pancia. Mi volto e vedo ad Aaron che mi stringe in un abbraccio, ricordandomi Federico. Noto un sorriso stampato sulla sua faccia regalandomi un pò di tenerezza e con la massima cautela, riesco a staccarmi dalle sue braccia per dirigermi in bagno. Oggi decido di indossare un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta semplice di color grigio chiaro. Prendendo la mia piastra faccio delle onde leggere ai miei capelli, mentre per il trucco metto solo del correttore e del mascara. Mi siedo sul letto e comincio a scuotere delicatamente ad Aaron per farlo svegliare. Il mio amico mugola qualcosa di incomprensibile, poi lentamente riesce ad aprire gli occhi.

"Buongiorno" dice sbadigliando.

"Giorno" sorrido.

"Hai dormito bene?" la sua voce è ancora impastata dal sonno.

"Sì, sì. Oggi dove andiamo con gli altri?" domando incuriosita.

"Beh..oggi non andiamo a visitare altri monumenti perchè volevo farvi godere questo giorno libero" risponde guardando il soffitto e ricomincia a starsene nei suoi pensieri.

"Cos'hai? Sembri pensieroso" inarco un sopracciglio.

"Non preoccuparti, non è niente" sorride con un faccino da innamorato.

Mh..bene, bene. Penso che Aaron si sia proprio cotto di qualcuna che probabilmente non sono io. Qualcosa mi dice che la ragazza presente nei suoi pensieri, è la sua migliore amica Emily.

"Quel faccino lo conosco bene" dico e sul mio volto emerge un ghigno da Joker.

"Haha, sei inquietante così" ride.

"Vuoi tenermi sulle spine?" domando.

"Non capisco a cosa ti riferisci" risponde alzando gli occhi per puntarli sul soffitto, in modo che io non li veda.

Vuole fare l'ingenuo, ma ormai ho capito tutto. Parlare di coppie e amore, mi sono ricordata di Ludovica e Leonardo. Sento la loro mancanza, ma avverto anche una strana sensazione che mi provoca solo tensione. Cerco di porre da parte questo pensiero e mi focalizzo sulla presunta cotta del cicerone.

"Chi ti ha rubato questo cuoricino?" domando portando un dito sul suo petto.

Le sue guance cominciano ad assumere un colorito rosso chiaro e non proferisce più parola. Dovrei rimediare a questo imbarazzo che si è formato, ma non so da dove cominciare e penso che forse sarebbe stato meglio se mi sarei fatta gli affari miei.

"Come hai fatto a capire che mi sono invaghito di un'altra ragazza?" domanda sorpreso.

"Intuito" dico facendogli un occhiolino.

"Forse Emily non è solo la mia migliore amica. Ultimamente non faccio altro che pensare a tutto quello che ha fatto per me. Non so, ma le tue parole di ieri hanno influenzato molto sui miei sentimenti" si alza dal letto, lasciandomi un sorrisino.

"Le mie parole ti hanno aiutato a riflettere, ma è stato il tuo cuore a farti capire che Emily per te è molto più di una semplice migliore amica. Adesso però, vado a fare colazione con gli altri" dico e lui annuisce.

Mi siedo a tavola con Chiara ed Emily che sono intente a parlare. Le saluto con un caloroso buongiorno e inizio ad addentare il mio cornetto seguito da un cappuccino. Ieri ero così giù di morale che non avevo pranzato e nemmeno cenato, quindi, questa mattina sono proprio affamata. Quando sposto lo sguardo su Emily, noto che mi guarda in maniera orribile e so anche il perchè.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora