139. Una Giornata Con Gli Amici

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Sento le mie labbra inumidite e che toccano qualcosa di soffice, ma proprio non riesco a capire cosa sia questa sensazione. Spalanco gli occhi vedendo Federico che mentre mi bacia mi sussurra un buongiorno. Mi metto seduta sul letto e continuo ad assaporare le labbra del mio ragazzo. Prima che ci potessimo distanziare per prendere un pò d'aria, gli tiro il labbro inferiore e non sono proprio propensa a lasciarglielo. Quando comincia a farmi il solletico sul collo, mollo la presa cadendo con la testa sul cuscino e ritrovandomi stesa sul letto. Rico comincia a tempestarmi la fronte di baci caldi e lenti, arrivando fin sopra al collo. Afferro il suo viso tra le mie mani e gli scompiglio i capelli, mentre lui mi lascia un bacio all'angolo del labbro passando anche la sua mano sulla mia pancia. Come vorrei svegliarmi sempre così, sarebbe bello avere Federico come sveglia personale. Questo magnifico momento sembra eterno e ciò suscita grande serenità in me. Peccato che a disturbarci è mia madre che entra in camera mia tossendo per farci voltare verso di lei. Fede subito si stacca guardandola imbarazzatissimo, mentre io con ancora gli occhi assonnati, mi capacito di quello che sta succedendo.

"Federico, puoi aspettare in salotto?" domanda mia madre.

"Sì, certo" risponde sorridendo e dopo avermi lasciato un ultimo bacio, scende.

"Ti ringrazio per averci disturbati" dico alzandomi dal letto per entrare in bagno.

"Questa sera voglio che vai a dormire alle otto, così domani non arrivi in ritardo a scuola. Quando domani tornerai a casa e io verrò il pomeriggio, voglio controllare i tuoi compiti svolti. Infine, voglio che quando esci mi chiami e mi dici con chi stai" il suo tono diventa improvvisamente agghiacciante.

"Non ho più dieci anni che mi devi controllare in questo modo. Io non frequento gente malvagia e non riusiceri ad andare a dormire alle otto di sera. Mentre, per i compiti, posso anche farteli vedere svolti, almeno mi crederai che li faccio" dico guardandola male.

Per non sentirla più, arrivo in bagno e faccio una doccia veloce. Il clima di settembre sembra molto fresco rispetto a come dovrebbe essere in questa stagione, quasi sembra novembre. Voglio evitare di sentire troppo caldo o troppo freddo, quindi, oggi ho scelto di indossare: un maglione lungo fino alle cosce e delle calze nere. Per i capelli li lascio sciolti e come trucco applico il solito fondotinta, correttore e mascara. Scendo in salotto e appena vedo Benji, Irama, mia sorella e Ludo, li saluto con baci sulle guance. Mentre vado a fare colazione, Ludovica mi raggiunge in cucina e non fa altro che guardarmi con un sorrisino da ebete.

"Sì Ludo, avevi ragione che la nutella è la salvezza di ogni essere umano" ridacchio e mi preparo un frullato di mela.

"Ma no haha. Voleva darti questo, l'ho fatto io con le mie mani e spero che ti piaccia" sorride mostrandomi un braccialetto di lana fatto a mano.

"Ludo è stupendo, anzi è la vita" quasi scoppio dalla gioia e gli dedico un gran abbraccio.

"Mi fa piacere che ti sia piaciuto" dice continuando a sorridere.

Sciogliamo l'abbraccio e mi allunga la mano per potermi mettere il bracciale al polso. I miei occhi si puntano su una sua fascia blu. Sembra molto carina, ma Ludo non ha mai indossato le fasce perchè io sapevo che le odiava.

"Ludo, ma non sapevo che improvvisamente ti piacessero le fasce" inarco un sopracciglio.

"Beh..questo è un regalo che mi ha fatto Irama. Ieri sera siamo usciti con Ben e quando ha visto in vetrina questa fascia, mi ha detto che era simile al colore dei miei occhi. Ha deciso di comprarmela anche se io gli avevo detto di no. Sembra un buon amico, sono sicura che si divertirà molto con noi" risponde con molta felicità ed io annuisco.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora