177. L'Accordo Di Carol

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Federico pov's

Io ed Eva siamo andati a fare una visitina al posto di riunione dei Teenegers Artists, cioè il gruppo nemico e sono stato molto perplesso per i loro argomenti. Origliando, abbiamo sentito tutto quello che pensano di Ivan. Hanno parlato del mio amico perchè pensavano che lui avesse ancora le pendrive e avevano vari piani per potergli creare una trappola per sottrargli le pennette. Mi siedo su un muretto della grande strada in cui ci incontriamo tutti insieme ed Eva si siede al mio fianco. Siamo scappati per poco da quei ragazzi, se si accorgevano della nostra presenza, non voglio nemmeno immaginare a ciò che sarebbe successo.

"Fede, dobbiamo stare tranquilli, non ci prenderanno mai qui" mi rassicura Eva.

"Sì, lo so.." rimango la frase in sospeso.

"Però?" mi domanda, ma io non rispondo e osservo solo le stelle che dominano il cielo.

"Ho capito, hai visto solo scene deprimenti e ora vuoi un pò lasciare da parte lo stress. Ti va l'idea di lasciarti insegnare da me, come si guida una moto?" mi sorride con massima dolcezza.

"No Eva..sinceramente, vorrei solo parlare un pò con Veronica" osservo la foto di me e Vero con Ludo, Ben e Chiara che ho impostato come sfondo di blocco sullo schermo del mio cellulare.

Eva si morde il labbro con un pò di nervosismo. Mi afferra la mano e la coccola, mentre pone gli occhi sulla mia foto. Nota che allontano il mio palmo dal suo e che digito il numero di Veronica sul cellulare.

"Non te ne andare da noi Fede. Sei l'unico che ci ha aiutati con le pendrive in maniera onesta. il tuo intervento nel gruppo,ha fatto in modo che Ivan non subisse altre botte. Tu sei anche più maturo per affrontare quei ragazzi dei Teenegers Artiststs" dice osservandomi con massima malinconia.

"Eva, non posso continuare ad aiutarvi. Penso a Veronica e a Benji o a Irama, sto allontanando i miei amici per voi. Non riesco a tenergli molto nascosto, anche perchè presto dobbiamo cominciare i tour" rispondo e noto i suoi occhi carichi di lacrime.

Non capisco perchè stia così, è tristissima e non pensavo che si fosse affezionata così tanto a me. E' una ragazzina molto dolce e credo che mi veda come una guida, ma non posso più rimanere con loro. Prima, Veronica voleva delle spiegazioni sul mio comportamento ed io per mentirle, ho fatto la figura dell'imbecille e probabilmente ci sarà rimasta anche male.

"Sei diventato importante per noi. Ci stai aiutando da un bel pò e ti considero anche come un mio amico. Ti prego riflettici bene" delle lacrime saettano lungo le sue guance.

"Eva, me ne vado dal gruppo, ma intanto posso anche continuare a frequentare alcuni di voi. Ho fatto caso che mi sto sulla strada del mio passato e non posso continuare con voi" dico, prendendo le pendrive dalla mia tasca.

"Quindi le hai tu le pennette" dice una voce molto familiare alle mie spalle e subito Eva sobbalza in piedi.

Mi volto alle mie spalle e i miei occhi si scontrano con quelli di Carol che si trova in compagnia di altri due ragazzi incappucciati. Faccio segno ad Eva di nascondersi dietro alle mie spalle per lasciargli il sacchetto con le pendrive.

"Bella scoperta, vero?" la guardo con sguardo da sfida.

"Chi l'avrebbe detto che un ragazzo così carino, facesse lo stronzetto con quei bambocci" dice Carol con braccia conserte.

"Stronzetto lo dici ai ragazzi che conosci" tiro uno spigolo del labbro all'insù, mentre lei ringhia dalla rabbia.

"Davide, Flavio prendete quel sacchetto" ordina Carol.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora