116.Una Strana Somiglianza

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Federico pov's

Gli occhi di quest'uomo mi fulminano, ma non mi intimorisco perchè sono abituato a tenere la testa alta. Come sono riuscito ad affrontare Lorenzo, riuscirò a cavarmela anche con il padre della mia ragazza.

"Accomodati sul divano" dice il padre di Vero.

Ci sediamo e dal tono della sua voce, posso avvertire l'odio che prova verso di me. Continua a squadrarmi con lo sguardo e comincio ad essere stufo. Non sono un alieno e non capisco questa sua voglia di vedermi dalla testa ai piedi per poi concludere la visione con una faccia quasi disgustata.

"Come ti chiami?" domanda.

"Federico Rossi" rispondo passandomi una mano nel ciuffo per il nervosismo.

"Io mi chiamo Mauro. Tu fumi Federico?" il suo tono è molto antipatico.

"No" mento.

"Allora perchè hai quel pacchetto di sigarette nella tasca?" mi indica i miei jeans.

Dovevo rimanerlo nascosto, ma ormai è troppo tardi. Sono indeciso se dirgli la verità oppure mentirgli per farmi bello ai suoi occhi e riacquistare un pò di simpatia da parte sua. Sarà meglio scegliere la seconda opzione.

"N-no, il pacchetto è di un mio amico. Mi aveva chiesto di comprargli delle sigarette e quindi le ho prese" dico cercando si essere il più convincente possibile.

Ho detto la prima cosa che mi è passata per la testa e solo ora capisco che mi sono preso una giustificazione banale. Era meglio se gli dicevo la verità, almeno evitavo questa situazione.

"Federico, io non tollero le bugie. Ok?" quasi mi trucida con lo sguardo.

"Sì fumo, ma stia tranquillo perchè non ho fatto provare una sigaretta a Vero" dico sincero.

"Senti, io e mia figlia non abbiamo un bel rapporto perchè si è complicato. Lei non mi aveva proprio parlato di te. Premetto e voglio essere sincero, il tuo amico Benjamin sembra molto più calmo rispetto a te" cammina avanti e indietro.

Questo mi sta facendo incazzare. Solo perchè ieri lo incontrai e lo stavo per picchiare, si pensa che sono un cretino. Non ha capito che ho reagito in quel modo perchè pensavo che stesse facendo del male alla mia ragazza. Non gli sto simpatico e sta facendo di tutto per trovare i miei aspetti negativi.

"Ok, ora però devo andare perchè mi stanno aspettando" mi alzo per uscire, ma vengo fermato da Mauro che mi stringe il polso.

"Tu dormirai sul divano" mi guarda con rabbia.

Oh, ma che cazzo vuole, adesso si che gli darò un pugno per farlo stare un pò zitto. Lo rimando via spedendolo in un pacco Amazon. Questo mo mi farà la lista delle cose che posso fare e quelle che non posso fare.

"Certamente, non si preoccupi. Volete dirmi solo dove dormire o c'è dell'altro?" domando in maniera scontrosa.

"Devi portarmi sempre rispetto e se Veronica soffrirà, saranno guai per te. La stessa cosa riferiscila al tuo amico Ben" risponde.

Non lo capisco! Lui non si interessava più delle sue figlie e adesso le vuole proteggere. C'è qualcosa di strano e comincio a pensare che questa sua durezza sia data da qualcosa. Forse mi starò sbagliando, ma cercherò di tenerlo d'occhio.

"Non si preoccupi e non soffriranno" lo rassicuro.

Mi dà dei colpi sulla spalla e mi lascia il polso. Lui sale al piano di sopra ed io esco fuori casa per raggiungere la macchina. Entro nell'Audi e posso accorgermi che il viso di Veronica ha assunto un colorito rosso.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora