156. Ingiustizie

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Mia madre come una furia posa la borsa del lavoro e si avvicina a me con passo svelto accompagnato dalla rabbia che si sprigiona fin dalle sue scarpe. Arriva davanti a me e senza dire nulla, mi strappa il telefono dalla tasca. Assumo un'espressione infuriata perchè odio quando qualcuno tocca le mie cose senza permesso. Sento gli sguardi di Chiara e Ludo che cominciano a diventare perfidi verso mia madre. Cedo che loro siano più arrabbiate di me per questo suo gesto.

"Da oggi in poi, il telefono lo terrò io.." urla mia madre.

"Tanto nemmeno lo uso più di tanto" rispondo con voce calma.

"Non ho finito. Da oggi il tuo telefono lo tengo io e per quanto riguarda Federico, ti assicuro che dentro questa casa non ci metterà più piedi per qualche giorno" dice.

"Ma cosa c'entra lui? Lo devi lasciar stare, tanto nemmeno ci sei a casa e vedremo come mi controlli" rispondo aumentando il tono della voce.

"Questo tono si deve abbassare e ti assicuro che troverò un pò di tempo per controllarti un pò di più, anche perchè ho assunto una segretaria che spesso mi sostituisce a lavoro" dice con sguardo da sfida.

Non la sopporto più, con lei è solo una lotta da riuscire a uscirne vincitori. Non può allontanarmi dal ragazzo che mi fa star bene. Se non vuole vederlo dentro casa, mi va bene, sarò io ad andare da lui e a fare il corso in sua compagnia, tanto lei ha detto che non vuole vederlo dentro casa, non anche fuori. Vuole giocare ed io sono pronta, come sopporto Sonia e le sue stupidate, riuscirò a uscirne anche con mia madre.

"Scusi Elena, ma io non trovo giusto che Federico non può più entrare in questa casa per un vostro capriccio" dice Ludo e la guardo con la faccia pietrificata, mentre gli faccio milioni di gesti per trasmettergli di stare in silenzio.

"Ludovica, non ho chiesto il tuo parere e prima che si intromette Chiara, voglio solo dire che qualsiasi cosa mi diciate andrà a far aumentare la punizione di Vero, poi se vuole unirsi anche Chiara, provvederò con Benjamin" dice mia madre, lasciando la stanza.

"Non ci posso credere" prende parola Ludo.

Mia sorella assume un'espressione infuriata e sembra che stia esplodendo per poter imprecare tutte le parolacce che conosce, ma per fortuna Ludo gli tappa la bocca con la mano. Quando Chiara ha chiuso tutto il suo vocabolario di parolacce, io mi getto a peso morto sul divano.

"Vero, ti aiuteremo noi a trovare un modo per poter far venire ancora Fede qui" dice Ludo avvicinandosi a me con mia sorella.

"Non serve ragazze, sapete che lei è come una dittatrice e tutto quello che dice è legge. Lei vuole che Fede non entra più qui e va bene, significa che lo vedrò fuori oppure al progetto di recitazione" prendo parola con un occhiolino.

"Sei geniale, ma quale progetto di recitazione?" si intromette mia sorella.

"E' un progetto che hanno preparato i ragazzi della 5U a scuola nostra e possiamo introdurre chi vogliamo. Se riusciamo ad avere molti punti, ci selezioneranno per poter partecipare al ballo della scuola" rispondo.

"Possiamo venire anche noi?" domanda Ludo con gli occhi gioiosi.

"Per me va bene" sorrido ottenendo un abbraccio da parte sua.

"Io farò venire anche Ben" prende parola mia sorella ed io annuisco facendole un occhiolino.

Osservando Ludo, mi sono ricordata di Mattia e velocemente mi metto in piedi cercando la mia videocamera che non so dove l'ho lasciato. Quando la trovo, mi accorgo che è molto tardi e che non so come arrivare a casa sua se alle 17 è già buio. Mi deprimo dinanzi al mio orologio e non posso nemmeno avvisare che arrivo un pò in ritardo perchè il cellulare mi è stato ritirato. Come se non bastasse, non mi ricordo il suo numero per poterlo chiamare su un altro telefono.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora