1.Vacanze in Puglia

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"Veronica, sveglia che dobbiamo andare" dice qualcuno che inizia a scuotermi.

Provo ad identificare la voce di questa persona, ma mi trovo ancora in uno stato di sonnolenza e non riesco a concentrarmi. Finalmente abbandono il sonno e con pigrizia spalanco gli occhi. La vista è un pò offuscata e una figura poco nitida, si presenta davanti a me. Comincio a mettere a fuoco e capisco che a tormentarmi, è mia sorella.

"Chiara, perchè sei venuta a svegliarmi?" domando con ancora la voce assonnata.

"Veronica, ti ricordo che oggi dobbiamo partire con i nostri genitori per arrivare in Puglia. Ci vorranno almeno sette ore e qualche minuto per raggiungere la nostra destinazione. Tu genio, imposti sempre la sveglia alle 9:20, ed è per questo motivo che ti ho svegliata alle 5:00. Se continui a dormire, la Puglia la vedremo dopo Natale" risponde e cerca di tirare leggermente il mio braccio per farmi alzare.

"Hai ragione, però voglio dormire.." dico abbracciando il mio cuscino.

Chiudo gli occhi per abbandonarmi nelle braccia di Morfeo, ma avverto una sensazione di leggerezza che si placa con un dolore acuto. Spalanco gli occhi e mi ritrovo giù dal mio letto, precisamente sono spiaggiata sul pavimento. Mi alzo e vedo mia sorella che ride. Ma cosa ride? Mi ha fatto malissimo.

"Non riesci a trovare dei modi più dolci per farmi alzare dal letto?" la guardo male.

"Su scimmietta, preparati che si sta facendo tardi" dice, mentre si avvicina alla porta.

"Ma tu sei già pronta...ti sei svegliata alle quattro del mattino?" domando con perplessità.

"Sì, non sono una dormigliona come te, soprattutto quando ci sono eventi importanti. Dai sbrigati" dopo la sua frase, esce dalla mia stanza ed io con poca voglia sistemo il letto.

Raggiungo il bagno e faccio una doccia rilassante. Quando finisco di lavare anche i capelli, decido di avvolgermi nella mia asciugamano lilla e inizio a lavare i denti, mentre canto a squarciagola 'Shape of you'. Esco dal bagno e mi affretto ad entrare in camera mia per indossare qualcosa di comodo. Oggi ho scelto un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta nera che arriva fin sopra l'ombelico. Passo al trucco che consiste solo nell'applicare sul mio viso, un fondotinta, un correttore e un mascara. Odo dei passi e voltandomi, vedo Chiara che si appoggia allo stipite della porta.

"Devi ancora asciugarti i capelli? Sei un piccolo bradipo. Sbrigati a mettere il mascara che ti faccio i boccoli con la piastra" dice facendomi un occhiolino.

Annuisco e gli dedico un mezzo sorriso. Adoro mia sorella maggiore, anche se alcune volte bisticciamo, riusciamo a mantenere un forte legame e amo quando mi attribuisce nomignoli strani.

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Finalmente sono pronta e scendiamo rapidamente le scale per poter fare colazione. Nella cucina, incontro mia madre e mio padre che li saluto con un bacio sulla guancia. Bevo del latte e mangio una fetta di pane con la Nutella. Terminata la colazione, mi dirigo in salotto per poter prendere le mie valigie. Poggiamo il necessario nel bagagliaio della macchina e ci sediamo al suo interno. Oggi a guidare sarà mia madre e non Chiara o papà. Il viaggio sembra interminabile e sinceramente, non ho molta voglia di andare nella casa in Puglia. Questo perchè sarà un posto nuovo per me e non conosco nessuno lì.

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Siamo arrivati e non posso credere ai miei occhi, la casa è situata vicino al mare. Finalmente un lato positivo di questo posto che mi dona un pò di gioia. Adoro il mare e vorrei vivere in una casa come questa. Afferro le valigie per portarle nella mia attuale abitazione, ma la mia vista viene catturata da un uomo vestito in smoking che stringe la mano di mio padre. Chiara e mia madre entrano in casa, mentre io resto fuori. Porto lo sguardo su mio padre che mi fa un cenno con la mano. Mi avvicino a lui e scruto attentamente quell'uomo elegante.

"Ciao Veronica, io sono Alfonso il proprietario di questa casa che adesso è la vostra" dice quest'uomo porgendomi la mano.

Si dimostra molto gentile e sorridendogli, mi presento educatamente. Mentre mio padre e Alfonso parlano di affari, si avvicina a noi un ragazzo moro con gli occhi celesti quasi verdi. Ha molti tatuaggi, alcuni sulle braccia, altri sulle mani e uno anche sul collo. Devo ammettere che sembra carino.

"Papà, faccio un giro in riva al mare altrimenti mi annoio, dimmi quando vuoi andare via perchè vorrei un passaggio a casa mia" dice il moro ad Alfonso.

"Ok Benjamin, però porta con te anche la signorina qui presente che è un po' spaesata. Vengono anche loro da Modena e non conoscono molto bene la Puglia" prende parola il padre.

Il ragazzo annuisce e porta lo sguardo su di me. Non mi rivolge la parola, però mi sorride sfoggiando i suoi denti luccicosi. Mi afferra la mano e insieme ci dirigiamo in spiaggia che è ancora spopolata.

"Come ti chiami?" mi domanda il ragazzo tatuato che continua a sorridere.

"Veronica" rispondo e ci sediamo lungo la riva.

"Bel nome, io sono Benjamin, ma per gli amici Benji o Ben" dice senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.

"Tu conosci qualcuno qui?" domando con molto imbarazzo.

"Certo, ho vari amici da queste parti. Alcuni sono venuti qui da Modena, compreso il mio migliore amico rompipalle" porta una mano tra i capelli.

Rido leggermente per il nomignolo che ha attribuito al suo migliore amico. Cerco di non far trionfare il silenzio, perchè vorrei conoscere a fondo questo ragazzo. Sembra essere molto simpatico e interessante.

"Adoro il mare, mi rilassa e amo il suo profumo" prendo un respiro profondo.

"Ti piace davvero tanto?" tira uno spigolo del labbro all'insù.

"Sì, perchè?" rispondo con sguardo confuso.

Senza proferire parola, Benjamin si avvicina di molto al mare e curva l'interno della mano in acqua. Sembra che la stia raccogliendo. In meno di qualche secondo, mi getta l'acqua sui vestiti e quando mi arriva l'input di quello che è successo, mi alzo di scatto.

"Benji, mi hai bagnato i vestiti e per giunta ridi! Così non va" dico incrociando le braccia al petto e assumo un'espressione da finta arrabbiata.

"Dai che volevo solo scherzare un pò haha" continua a ridere.

Lo guardo con occhi serrati e mi avvicino al mare. Raccolgo l'acqua con le mani per ripagare Ben con la stessa moneta. Peccato che ha capito ciò che voglio fare ed è sobbalzato in piedi. Avanzo verso di lui, ma comincia a correre più veloce che mai. Lo sto inseguendo, mentre l'acqua sta colando tutta sulla sabbia. C'è poca distanza e quasi riesco ad acciuffarlo, ma per mia sfortuna, cado proprio su Ben. Ormai tra le mie mani non c'è più l'acqua e quando porto lo sguardo su Benji, non facciamo altro che ridere.

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Spazio autrice

Ciaoo a tuttii, questa è la mia prima FanFiction su Benji e Fede. Fatemi sapere sotto nei commenti se vi è piaciuto il primo capitolo, non dimenticate di lasciare una stellina alla storia e di salvarla in biblioteca o altrove. Inoltre, chi mi darà dei suggerimenti sulla storia verrà ringraziato nei prossimi capitoli.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora