152. Serata Deludente

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Federico Pov's

Ivan è accasciato a terra e si tiene la pancia, mentre continua ad essere picchiato da un ragazzo un pò più basso di me. Sposto questo tizio incappucciato tirandolo da sotto le braccia e quasi vola in aria per quanta forza ci sto mettendo per alzarlo. Riesco a spostarlo, ma cerca di darmi un pugno nello stomaco che per mia fortuna riesco a scansare. Mi dà un calcio dietro al polpaccio, facendomi un male bestiale, ma non demordo e mi volto dandogli un pugno sul viso coperto da una fascia nera. Cade sul pavimento e prima che gli sfilassi il cappuccio, qualcuno mi poggia una mano sulla spalla, facendomi voltare con forza. Un altro individuo vestito in nero mi sta per dare un pugno, ma riesco a divincolarmi dalla sua presa. Lo spintono sul petto e mi rendo che quel ragazzo, in realtà è una ragazza. Insieme riescono a fuggire ed io sono ancora perplesso per quello che è successo. I lamenti di Ivan, mi riportano alla realtà e subito mi precipito a coccolarlo.

"Ivan, tutto bene?" domando agitato.

"No Fede, sto nella merda" risponde tossendo.

Riesco a farlo alzare e insieme ci avviciniamo alla fontana del ristorante, mentre io cerco di non farmi vedere da Vero perchè non voglio che si preoccupa anche quando stiamo in una serata insieme.

"Ah..non riesco a muovere nessuna articolazione più" si contorce dal dolore e si appoggia alla fontana.

"Cosa cazzo volevano?" il mio tono si fa alto.

"A te cosa importa? Meglio se vai dalla tua fidanzatina..Aiaaa Merda" urla gettando la testa all'indietro, appena si massaggia la pancia.

"Stammi a sentire Ivan. Sono stato un codardo e lo riconosco, dovevo sopportarmi tutto quello che avete dovuto passare voi. Dovevo trascinarti via dallo schifo e me ne pento di non averlo fatto. Non so se mi considererai ancora tuo amico, ma tu sei sempre stato come un mio fratellino piccolo. Non mi va di vederti in queste condizione per dei pezzenti" alzo la voce, voltando il suo viso per farmi guardare.

I suoi occhi si muovono insistentemente su tutto il mio volto e quasi gli si formano delle lacrime. Sposta le mie mani dalle sue spalle e afferra solo una mia mano. La stringe e mi abbraccia dandomi dei colpi sulla schiena.

"Mi sei mancato Federico" dice con voce storpiata.

"Ti chiedo scusa Ivan" prendo parola.

Scioglie l'abbraccio e noto le sue guance bagnate dalle sue lacrime. Si asciuga gli occhi e si appoggia al muretto della fontana. Prende respiri profondi e continua a massaggiarsi le parti dolenti.

"Riesci a spiegarmi chi erano quei due?" domando.

"Voglio parlarti, ma sarà meglio domani. Ora c'è la tua ragazza e non voglio che per colpa mia, ti si rovina la serata" risponde torturandosi i capelli scompigliati.

"Allora domani ci incontriamo al bar un pò più avanti a casa mia, ok?" dico guardandolo negli occhi.

"Ok, mi va benissimo" tira uno spigolo del labbro all'insù.

"Ci vediamo amico mio" dico dandogli un pugno leggero sul braccio e lui fa la stessa cosa.

Non vorrei rimanerlo solo, soprattutto in quelle condizioni, ma ho lasciato Veronica da sola e non penso che gli farebbe piacere sopportare ancora la mia assenza. Rientro nel ristorante e cerco di sistemarmi per non far notare che sono stato strattonato.

Veronica Pov's

Messaggio con Mattia, mentre aspetto che arriva Federico. I nostri piatti sono arrivati da un bel pò e manca solo lui. Osservo il braccialetto che mi diede Maira e comincio a fare il pensierino di andarla a trovare qualche volta. Sento uno scricchiolio di sedia e quando alzo lo sguardo dal bracciale, i miei occhi si intrecciano con quelli di Federico. Sono attenta a guardarlo perchè sento qualcosa di strano e lui mi ammicca un occhiolino facendomi arrossire.

L'abbiamo fatto davveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora